XII Convention Iban, i business angel lanciano nuove proposte a supporto dell’angel investing italiano

Slanci europei sul fronte “business angel” quelli che si sono registrati lo scorso 25 giugno nel corso della XIII Convention di IBAN, l’Associazione dei business angels italiani, ospitata da Intesa Sanpaolo a Palazzo Besana a Milano. Il consueto appuntamento annuale dell’Associazione  è stato dedicato infatti al dibattito  su  temi innovativi quali l’European Angels Fund e il Corporate Venture Capital, grazie alla presenza anche di ospiti internazionali.

Per esempio, Markus Schillo, rappresentante di EIF (European Investment Fund), che ha raccontato il modello di co-investimento adottato dal Fondo e in particolare la nuova esperienza dell’European  Angels Fund (EAF), avviata lo scorso marzo in Germania  proprio a sostegno degli investitori informali in capitale di rischio, cioè dei business angel.  Il modello, secondo Markus Schillo, è replicabile in altri Paesi europei, sebbene tenendo in considerazione le differenze di mercato.  A tal proposito basti pensare che se in Italia, secondo le stime Iban sottolineate anche dal Presidente Anselmo, possiamo contare circa 5-600 business angels,  in Germania sono almeno 5.000, lo stesso in Francia, in Inghilterrra si arriva a 15.000.

Ma proprio le opportunità offerte da uno strumento di co-investimento potrebbe costituire un volano per l’angel investing italiano, di consegunza il presidente Iban Paolo Anselmo e il consigliere Luigi Amati, hanno annunciato la costituzione di un gruppo di lavoro che collabori con alcuni degli esponenti di spicco della realtà finanziaria italiana per fornire nel giro di 12 mesi una proposta concreta al tavolo del EIF, che indichi una via italiana a questa innovativa metodologia di investimento che potrebbe innescare forti acelerazioni.

La Convention ha rappresentato inoltre l’occasione per rafforzare la stretta comunione di intenti tra IBAN, BAND (Business Angels Netzwerk Deutschland), rappresentato da Roland Kirchhof, e France Angels. In particolare Philippe Gluntz, presidente dei business angels francesi e premiato a aprile come business angel dell’anno) ha auspicato una maggior forza propositiva congiunta tra Italia e Francia in seno al Board of Directors di EBAN (European Business Angels network), e si è detto disponibile a replicare in patria alcune delle caratteristiche della Survey annuale promossa da IBAN, riconosciuta come Best Practice a livello europeo per completezza dei dati sulle operazioni di angel investing.

Proprio la  Survey IBAN, che da oltre dieci anni rappresenta l’unica vera fotografia aggiornata sul comparto dell’angel investing nel nostro Paese, presenterà diverse novità per l’edizione del 2012. In aggiunta alle rinnovate le collaborazioni con Banca d’Italia per il supporto sul territorio e con il dipartimento del Prof. Capizzi della SDA Bocconi per la validazione accademica dei risultati, nel 2012 sarà implementata una collaborazione con l’Osservatorio VEM (Venture Capital Monitor), che per la prima volta sarà in grado di dare nome a tutte le operazioni di investimento in start up effettuate in Italia.

La tavola rotonda che ha occupato la seconda parte della mattinata, coordinata da Emil Abirascid, ha invece messo in luce alcuni elementi significativi da tenere in considerazione per supportare ancora la crescita dell’ecosistema innovazione.

Da un lato vi sono stati in questi ultimi anni grandi spinte all’acelerazione grazie a progetti come la Start Up Initiative di Intesa Sanpaolo, come sottolineato da Livio Scalvini che ha presentato anche alcuni dati e i risultati di tre anni di “Initiative”; e anche Davide Giacalone, dell’Agenzia dell’Innovazione (soppressa dal Governo Monti per lasciare spazio all’Agenzia Agenda Digitale) che orgogliosamente rivendica il gran successo dell’iniziativa L’Italia degli Innovatori.

Dall’altro, vi sono ancora grandi gap da colmare. Ad esempio, ancora c’è tanto da fare nel raccordo tra innovazione e startup e mondo industriale, come messo in luce da Stefano Landi del Gruppo Landi Renzo (industria automobilistica) che ha lanciato l’iniziativa Ideas on Wheels, che ricerca progetti nel settore automotive. 

Anche la formazione e la circolazione di corrette informazioni continuano a essere un anello debole nella catena dell’innovazione, sottilinea Veronica Vecchi di SDA Bocconi, che mette in luce come ancora oggi tantissimi soldi pubblici destinati all’innovazione e alle startup, facciano fatica a essere spesi proprio per questi motivi. 

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