Assicurare i dati personali, sia che siano di origine genetica sia che siano biometrici. Questa è la missione di Wallife, startup che nasce nel 2021 per volontà di Fabio Sbianchi, imprenditore che ha creato Octo Telematics, uno dei primi unicorni di genesi italiana. A guidare Wallife è Maria Enrica Angelone, già CFO di Venere.com e della stessa Octo Telematics la quale spiega a Startupbusiness il business innovativo della nuova azienda: “Siamo una insurtech nel pieno senso del termine perché coniughiamo componenti tecnologiche e scientifiche con quelle assicurative al fine di mettere a punto una famiglia di polizze che gli utenti potranno sottoscrivere per tutelare il loro patrimonio genetico e biometrico. La componente tecnologica è fondamentale perché essendo questo un campo del tutto nuovo non esistono serie statistiche ed è perciò per noi possibile definire le modalità di rischio solo facendo leva su conoscenze che sono appunto tecniche e scientifiche”. I prodotti che Wallife renderà disponibili a partire dal mese di luglio di quest’anno mirano a tutelare gli utenti dai rischi derivanti dal furto e dalla attiva conservazione di dati personali come l’identità digitale, si pensi per esempio al face-id, e i dati personali biologici come, per esempio, i cordoni ombelicali e le cellule staminali conservati nelle bio-banche. “Nei nostri piani ci sarà il lancio del prodotto per la tutela dei dati biometrici a luglio e quello per cordone ombelicale e cellule staminali a settembre, questi sono i primi due prodotti che lanceremo, poi ulteriori soluzioni sono in programma per il 2023 – dice Angelone -. La polizza a tutela del furto di identità sarà altamente tecnologica, abbiamo anche sviluppato un algoritmo che è oggetto di brevetto, e sarà accompagnata anche da un programma i education al fine di dare supporto ai nostri clienti nell’utilizzare al meglio le chiavi di accesso biometriche come appunto il face-id e le impronte digitali. Il costo di queste polizze, che saranno acquistabili anche online, sarà inferiore ai 500 euro l’anno e inizialmente vi saranno livelli di rimborso limitati che poi potranno crescere con il maturare del comportamento degli utenti e del mercato in generale. Dobbiamo sempre considerare che si tratta di un mercato del tutto nuovo benché alcune compagnie assicurative già oggi offrano cose simili ma non con il livello di verticalità che noi proporremo e soprattutto senza la parte tecnologica che integra quella assicurativa che è l’elemento che per noi fa la differenza”. Wallife ha già chiuso un primo round di finanziamento da quattro milioni di euro a cui hanno partecipato, oltre che i fondatori, anche investitori come Nerio Alessandri di Wellness Holding, Antonio Assereto di Proximity Capital e Andrea Dini di Aptafin e punta ad avviare un nuovo round già entro la fine del 2022. Oggi la startup che ha sede a Roma conta uno staff di 15 persone e intende crescere rapidamente anche in termini di assunzioni con professionalità di tipo tecnologico e assicurativo oltre che di business, inizialmente si concentrerà sul mercato italiano ma già dal 2023 guarderà anche all’estero a partire dall’Europa: “I Paesi dell’Unione europea sono il nostro mercato di sviluppo principale perché grazie all’uniformità della normativa sarà efficace espanderci”, conclude la CEO.
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