Nel 2013, la commissione Fulbright mi ha dato la possibilità di passare un anno in California, nella Silicon Valley / Bay Area, col programma BEST. Quando sono partito stavo lavorando a un progetto di start-up, all’epoca ancora in fase embrionale. L’obiettivo – a dirsi – era semplice: digitalizzare il biglietto da visita.
Nel nuovo paradigma economico sempre più dinamico, il sistema tradizionale per lo scambio dei contatti, il biglietto da visita, mi sembrava una soluzione sempre meno efficiente: in un mondo digitalizzato, trovavo assurdo che un momento così importante nel business, come lo scambio dei contatti, fosse ancora affidato a uno scomodo pezzo di carta.
Il problema era trovare una soluzione che consentisse agli utenti della nostra piattaforma di poter scambiare i contatti anche (e sopratutto) con persone esterne al network di iscritti.
Nella mia esperienza il maggior vantaggio di vivere nella Bay Area per un aspirante start-upper è l’ambiente con cui si viene a contatto in ogni occasione della vita quotidiana. Per capirci, la probabilità di mettersi a parlare in un bar con uno sconosciuto, e scoprire che questo è laureato a Berkeley o Stanford, lavora a Google o Facebook, o sta portando avanti un progetto in collaborazione con la NASA è largamente maggiore (per ovvie ragioni) rispetto a qualunque altro luogo nella terra. Gli abitanti della Bay Area arrivano da ogni parte del mondo, e si sono mossi nell’area con grandi sacrifici, lasciandosi ogni sicurezza alle spalle per tuffarsi in un mondo caratterizzato da un altissimo grado di competizione, si compete con le migliori menti e con gli imprenditori più motivati al mondo.
Da quelle parti, la vita reale diventa una costante occasione di fare demo, di fronte a persone interessate a scoprire le novità, pronte per nuovi concept, e sempre disponibili a dare i propri feedback.
Ovviamente, bisogna prepararsi a dare grandi facciate: se qualche bug o inconsistenza grafica si può quasi accettare (in fondo, “this is still a beta version, it might still have some little bug” è una frase a cui tutti sono abituati) a ogni demo improvvisata in un bar si scopriranno nuovi competitor (che fanno qualcosa che tu fai meglio di te o in modo più smart) si verrà attaccati per un business model debole, ma soprattutto si dovrà dimostrare di poter offrire un vero valore aggiunto per l’utente: “why should I switch to your app, if I am already solving the problem in this way?”. E tutto questo, parlando con uno sconosciuto incontrato per caso in un bar!
Se il valore aggiunto della nostra piattaforma all’inizio era debole, sviluppare il prodotto in un continuo processo di raccolta feedback dai potenziali utenti ci ha aiutato a orientare i nostri sforzi verso qualcosa che venisse percepito come utile e con i minimi costi di transizione da altre soluzioni (siano questi competitor propriamente detti, o semplicemente l’abitudine di utilizzare biglietti di carta e raccoglierli).
Cos’e’ vubi.co oggi?
vubi.co è una soluzione per ottimizzare le attività di networking delle nuove generazioni di professionisti e business people.
Su vubi.co si può creare un biglietto da visita digitale. Durante eventi di networking, fiere, o al primo incontro con un nuovo cliente, si potrà inviare il proprio biglietto da visita con lo smartphone via email, assieme a un messaggio di follow-up: i tuoi clienti e partner non potranno più perdere i tuoi contatti, perché questi restano sempre salvati nella loro inbox.
Allo stesso tempo, i dati della persona con cui si scambia il contatto vengono salvati nella propria rubrica di vubi.co, sicura nel cloud, accessibile in ogni momento da ogni dispositivo, e ottimizzata per la catalogazione e ricerca successiva dei contatti.
Inoltre, i contatti raccolti possono essere “potenziati” attraverso una funzione di ricerca automatica nel web di ulteriori informazioni sui propri contatti (Contact information crawling), come i contatti social (twitter, linkedin ecc.)
E con chi ti da ancora il biglietto da visita? Nessun problema, perché vubi.co integra anche un sistema di Ocr (Optical character recognition,) che estrae automaticamente i dati dal biglietto da visita, e li salva nella rubrica di vubi.co .
vubi.co ti consente di recuperare i vecchi contatti. L’accumulo dei biglietti da visita cartacei è un problema comune tra la maggior parte dei professionisti.
vubi.co offre un servizio di digitalizzazione di tutti i vecchi biglietti da visita: tutti i biglietti vengono digitalizzati, e vubi.co controlla l’integrità e la validità dei contatti; un report informa su quali informazioni di contatto sono ancora valide, e quali non più esistenti; è possibile inviare una email automatica di re-call ai vecchi contatti.
La rubrica di vubi.co può infine essere integrata con gli altri contatti, contenuti in tutte le altre rubriche digitali.
A che punto siamo e dove stiamo andando?
Il core di vubi.co è completamente operativo, e oggi conta qualche migliaio di utenti sparsi per il mondo (principalmente Italia e California.)
Oltre alla web-app, accessibile da qualunque dispositivo all’indirizzo https://vubi.co , oggi è già disponibile nel Play Store l’applicazione nativa per Android, mentre l’applicazione iOS è ora in fase di approvazione sull’Apple Store e sarà disponibile tra poche settimane.
Inoltre, è già in beta privata una versione di vubi.co per team, dove è possibile gestire centralmente i biglietti da visita del team, e scambiare informazioni e note sui contatti raccolti col resto del team.
Al momento, stiamo concentrando i nostri sforzi sull’integrazione con altre rubriche e il Crm, il potenziamento delle nostre tecnologie (Ocr e Contact information crawling per la ricerca).
Quanto c’è della Bay Area nel nostro progetto?
Della Silicon Valley dentro vubi.co non ci sono solo i feedback e i consigli di alcuni esperti di UI e UX che ho avuto la fortuna di incontrare durante il periodo la trascorso. Quello che più di tutto ci ha dato la Silicon Valley è il focus: c’è ancora tantissimo da fare, ma la cosa più importante è che ora abbiamo ben chiaro cosa c’è da fare per crescere e creare sempre maggior valore per i nostri utenti, che deve essere il nostro primo obiettivo.
Ora stiamo iniziando a cercare le risorse necessarie per accelerare il passo, ma quello che noto è che ora – avendo delle priorità ben chiare – siamo in grado di sfruttare al meglio le nostre risorse per raggiungere obiettivi precisi e quantificabili, cosa che ci ha permesso negli ultimi mesi di raggiungere i nostri traguardi a risorse praticamente zero. Ma ovviamente le sfide più importanti, difficili e stimolanti arrivano adesso!
Startupbusiness tra i primi ha creduto in vubi.co e ad aver supportato il progetto. Anche oggi vubi.co riafferma questa partnership con Startupbusiness mettendo a disposizione dei membri della community un codice promozionale che offre gratuitamente 20 Ocr scan e 20 enhance contact (per ottenere il codice bisogna essere iscritti a Startupbusiness e cliccare qui).
© RIPRODUZIONE RISERVATA