Dopo due anni di pandemia i grandi eventi tornano a sfoggiare la loro grandeur dal vivo e tra i tanti dedicati a tecnologia e startup quello di Parigi, il Vivatech, proclama di essere quello più grande di Europa e a livello di numero di startup presenti e dei metri quadrati occupati può vantare di esserlo. A livello organizzativo nonostante le mille tecnologie applicate risulta però piuttosto caotico e trovare le startup desiderate non è facile, anche perché dato il costo elevato, 3500 euro per lo stand più microbico, molte startup hanno preferito condividere i giorni della fiera con altre startup, con il risultato che se non si arriva nel giorno giusto, non si trova quello che si cerca. Anche gli incontri con gli investitori, nonostante le innumerevoli pitch competition sparpagliate nei vari padiglioni, non risulta molto efficace. Molto meglio laddove si applicano formule di speed-dating. I trend del momento sono chiari: mobilità, energia, green da un lato e 3D e metaverso dall’altro ma tra il mondo virtuale e la mobilità quest’ultima, con la sua dote di chiara utilità materiale, sembra vincere la sfida. Il Vivatech infatti almeno visivamente è stato dominato dalle soluzioni di mobilità elettrica, con alcuni spunti dove l’idrogeno spicca. Oltre alle solite futuristiche moto elettriche, sempre più sfoggianti design magnifici come quella di Akkodis, alle auto di formula E simili oramai a razzi a quattro ruote, ai modelli avveniristici che non sfigurerebbero nella scenografia di Blade Runner presentati da Audi e Renault, alle navette a guida autonoma che già non fanno più notizia, anche altre soluzioni più divertenti si stanno affacciando sul mercato come il pickup leggero ed essenziale presentato da KG Mobility al grido di “meno è meglio”, impareggiabile a livello di simpatia. Tra i tanti droni presentati (con applicazioni belliche, di trasporto pacchi, sicurezza ecc..) sicuramente quello più cool è quello di MACA . Parliamo della prima vettura volante da gara a idrogeno (senza pilota). Che grazie a un sistema anticollisione promette di gareggiare a 250 km/h senza disintegrarsi dopo 5 minuti. Al pari di questo le comunque impressionanti corse delle mini auto robot a guida autonoma impallidiscono.
Tra i tanti prodotti e servizi esposti quello che ha dimostrato un’attrazione irresistibile per chi è affascinato di innovazione e mobilità, è stato l’oramai estremamente reale SPEAV (Safe personal electric aerial vehicle) sviluppato da Jetson . Il suo fondatore di origini polacche, Tomasz Patan, nella sua missione di rendere il volo accessibile a tutti ha sviluppato il primo quad del cielo a propulsione elettrica. Cento chilometri orari e 20 minuti di autonomia. Facilissimo da guidare e al modico prezzo di 92mila dollari. Quattrocento unità già vendute a quei fortunati che potranno divertirsi nei cieli di Stati Uniti e Polonia e con qualche restrizione in più in molti altri. Questo veicolo rappresenta la vera svolta ed è stato sviluppato vicino ad Arezzo, in Italia. Conterò i giorni fino a quando lo potrò provare.
Jetson

beauty innovation
© RIPRODUZIONE RISERVATA