Nata a Roma nel 2019, Etilika ha realizzato un ecommerce di vini italiani, champagne e superalcolici che ha raggiunto in meno di un anno e mezzo una posizione di rilievo nel panorama italiano, avendo chiuso il 2020 (un anno che ha visto raddopppiare le vendite online di vino) con un fatturato di 2.700.000€, contro i 200.000€ del secondo semestre 2019. Lo scorso dicembre ha chiuso un aumento di capitale con un gruppo di business angels raccogliendo 425.000 euro e ora guarda ai mercati esteri. A questo sviluppo del business saranno devoluti i capitali che saranno raccolti con la campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd, avendo superato il precedente hard cap di 500.000 euro in meno di un mese. “La raccolta in equity crowdfunding è cresciuta esponenzialmente e molto rapidamente, oltre ogni nostra aspettativa, e abbiamo ricevuto numerose richieste di investitori interessati ad entrare nel progetto. Per questo abbiamo valutato di allargare la percentuale di quote aziendali da mettere a disposizione del mercato e di conseguenza di estendere la raccolta fino a 1 milione di euro”, spiegano Michele Trotta e Marco Guerrini, co-fondatori di Etilika. In breve tempo Etilika è infatti diventata un punto di riferimento per milioni di appassionati e un partner affidabile per le più importanti cantine italiane: con più di 1.500 etichette a catalogo, magazzini ottimizzati per lo stoccaggio dei vini, logistica interna che ha gestito nell’ultimo anno picking & packing di più di 40.000 colli e un efficiente servizio di customer care, ha ottenuto più di 4.400 recensioni certificate con la percentuale di clienti soddisfatti più alta del settore (> 99% fonte Feedaty) Etilika.it punta con l’ equity crowdfunding a 1 milione di euro, obiettivo praticamente già raggiunto e ancora mancano 24 giorni alla chiusura. Alla base della grande partecipazione da parte degli investitori, in un mercato che a livello globale fa circolare 245 milioni di ettolitri di vino l’anno e dove gli acquisti online stanno crescendo rapidamente, c’è il cambiamento radicale nelle abitudini di consumo degli italiani e del modello di distribuzione sul canale HoReCa, nonché la continua crescita dell’interesse comunitario e internazionale per i vini italiani.
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