Nuove vette per l’innovazione. Con ReStartAlp sono vette nel senso letterale del termine perché si parla di progetti green per la montagna, per le Alpi in particolare. Il progetto voluto da Fondazione Edoardo Garrone e da Fondazione Cariplo Attiv-Aree ha premiato i vincitori, o meglio le vincitrici, della prima edizione e ha lanciato il nuovo bando. Alessandro Garrone, presidente della fondazione Edoardo Garrone e Sergio Urbani, direttore generale della Fondazione Cariplo, hanno enfatizzato come da un lato risulta importante portare l’innovazione d’impresa anche in quei territori dove i flussi economici e i processi di cambiamento fanno più fatica ad arrivare, al fine di ridare anche alla montagna nuove strade e opportunità di sviluppo; e come, dall’altro, questo progetto rappresenta un esempio di sinergia tra due realtà, le due Fondazioni appunto, che hanno deciso di operare in piena collaborazione al fine di accrescere la portata dell’iniziativa. A vincere la prima edizione di ReStartAlp è stata Sara Armellino con il suo progetto Le Langhette che ha portato a casa 30mila euro, al secondo posto Evelina Felisatti con il progetto La Chanvosa che ha ottenuto 20mila euro. I 10mila euro del terzo premio sono invece stati assegnati all’iniziativa ‘La rinascita ha il cuore giovane’ dedicata a giovani imprenditori con meno di 35 anni – anche per partecipare al bando di ReStartAlp bisogna rispettare questo limite di età – delle zone del Centro Italia colpite dal terremoto.
Le Langhette è azienda agricola multifunzionale che ha la missione di far rinascere il territorio attraverso il recupero e la valorizzazione del paesaggio, grazie all’allevamento sostenibile di razze autoctone, in particolare le pecore Delle Langhe, e la produzione di prodotti caseari di alta qualità, creando una filiera completa, caratterizzata dal rispetto per l’ambiente, gli animali e le persone e garanzia di genuinità e sicurezza per il consumatore. Il core business dell’azienda sono formaggi e latticini, a cui si affiancheranno altre attività, quali degustazioni e visite guidate, e produzioni che possono accompagnare i formaggi (miele e confetture). Particolarità unica dell’azienda è la modalità di stagionatura dei formaggi, realizzata all’interno di una Grutta: un’antica grotta scavata a mano nella roccia lunga 70 metri, unica nel suo genere.
Nel caso de La Chanvosa l’idea d’impresa è nata dal desiderio di recuperare e valorizzare parte del territorio ossolano, che da oltre mezzo secolo versa in condizioni di degrado a causa dello spopolamento delle vallate alpine e il conseguente abbandono delle pratiche agricole. La mission dell’azienda è di introdurre la tradizionale coltivazione della canapa per proteggere e valorizzare il paesaggio, nel rispetto di ambiente e comunità. Il core business dell’azienda si basa sulla coltivazione biologica e biodinamica di canapa per uso alimentare, la vendita di prodotti alimentari e l’integrazione di altre varietà autoctone quali segale, mirtilli e zafferano. Le coltivazioni saranno impiantate in terreni anche terrazzati, favorendo il recupero del territorio, contrastando la rinaturalizzazione e l’obliterazione del paesaggio montano. L’idea di impresa prevede anche la lavorazione, trasformazione e produzione artigianale di prodotti da forno biologici a lievitazione naturale con farina di canapa e segale. È prevista, inoltre, l’apertura di un piccolo punto vendita. La Chanvosa crede, inoltre, nell’importanza dell’aspetto formativo e didattico: pertanto in sinergia con gli istituti scolastici, verranno attivati: visite guidate in azienda e laboratori didattici di cucina, di panificazione naturale e per riscoprire la tradizionale lavorazione della fibra.
La gioia di premiare due giovani donne imprenditrici in montagna! Forza “Le Langhette”, forza “La Chanvosa”!!! #ReStartAlp @FondEdoGarrone pic.twitter.com/VbqdYBTbTp
— francesca campora (@fucsia74) 24 marzo 2017
All’evento di premiazione hanno partecipato anche tre startup che già stanno portando innovazione in ambito montano: LeapFactory, Auroras e SkipassGo. Stefano Testa di LeapFactory mette in luce come la montagna rappresenta un terreno di sperimentazione ottimale: “sopra una certa altitudine cambiano le regole, si possono fare cose con maggiore facilità, sperimentare con maggiore agilità, vi è un grande stimolo a rispettare l’ambiente e si possono sviluppare progetti veramente innovativi”. LeapFactory realizza edifici utilizzando nuove tecnologie pensati per condizioni climatiche tipiche dell’alta montagna e energicamente autonomi e ha già iniziato a venderli e installarli anche all’estero nonché sta progettando di applicare le sue competenze anche a strutture per territori non necessariamente montani. Paolo Merenghi ha sviluppato con Auroras tecnologie basate sul concetto di IoT per migliorare il processo di coltivazione e ridurre l’utilizzo di fitofarmaci ed enfatizza come anche le aziende agricole che operano in montagna, soprattutto quelle che coltivano viti e meli, siano altamente sensibili verso l’impiego delle nuove tecnologie. Infine Carlo Pasquini, SkiPassGo, che ha sviluppato un sistema di gestione degli impianti di risalita per i comprensori sciistici spiega come l’impiego del suo sistema stia profondamente cambiando la consapevolezza facendo emergere nuove opportunità si business e la possibilità di offrire servizi migliori a costi maggiormente competitivi.
Insomma la montagna diventa territorio di sperimentazione e di sviluppo dove è possibile coniugare in modo efficace la tradizione più consolidata con l’impiego delle nuove tecnologie e dei nuovi paradigmi economici. Perciò ReStartAlp riparte con l’edizione 2017 come Francesca Campora, direttore generale di Fondazione Edoardo Garrone ed Elena Jachia, direttore Area Ambiente di Fondazione Cariplo, sottolineano chiamando giovani imprenditori a partecipare alla nuova call che scade il 21 aprile e che, come nell’edizione 2016, prevede un campus di formazione al fine di raffinare l’idea imprenditoriale. Tutte le informazioni per partecipare sono disponibili sul sito www.restartalp.it.
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