Viceversa, round da 23 milioni di € per sviluppare il Revenue Based Financing

“Esistono in Italia oltre 500mila piccole e medie imprese che vendono online e che producono un turnover di 12,9 miliardi di euro. Solo su Amazon ci sono oltre 14mila aziende italiane che producono un turnover di oltre un miliardo di euro. Tutte queste aziende sono completamente fuori dai radar del mondo degli investitori tradizionali, eppure hanno tassi di crescita incredibilmente interessanti. È un mercato con un potenziale enorme”, dice a Startupbusiness Matteo Masserdotti nell’annunciare il primo round di investimento di Viceversa, la startup da lui fondata insieme a  Pietro Pogliani, Pedro Salvi e Patrick David. Missione di Viceversa è quella di rinnovare il panorama europeo degli investimenti attraverso un nuovo sistema basato sulla trasparenza e sulla tecnologia per sostenere le aziende in un percorso di crescita etica e sostenibile, grazie alla possibilità di accedere a opzioni di capitale libere da vincoli e garanzie personali. Con questi presupposti Viceversa ha chiuso un round di finanziamento da 23 milioni di euro, tra equity e debito, che saranno utilizzati per sviluppare in Italia un modello di investimento che sta riscuotendo grande successo in altri Paesi europei ed extraeuropei e che si chiama Revenue Based Financing. Tra gli investitori che hanno dato fiducia al progetto figurano Fasanara Capital Limited, hedge fund britannico specializzato nella gestione del credito alternativo, Digital Magics, acceleratore e investitore di startup che fa parte di Viceversa dall’inizio, Fabrick, realtà del gruppo Banca Sella che opera anche a livello internazionale per promuovere l’open finance e poi Roberto Ferrari, ex managing director di CheBanca! ed Enrico Pandian, CEO di Startup Gym. “Il Revenue Based Financing è un modello innovativo, fatto su misura per le esigenze specifiche di una vasta gamma di piccole imprese. Siamo entusiasti di sostenere il team di Viceversa nella sua introduzione all’interno del mercato italiano e di aiutarlo a migliorare le opzioni di finanziamento per l’ecosistema delle startup” spiega Francesco Filia, CEO di Fasanara secondo quanto riporta una nota diffusa dalla startup che continua con le parole di Maria Imbesi, portfolio manager di Digital Magics: “Siamo estremamente orgogliosi dei progressi che l’azienda ha raggiunto in così poco tempo. Lavorandoci assieme sin dall’inizio, crediamo nel grande potenziale che ha sul mercato e abbiamo lavorato a stretto contatto per completare questo round di finanziamento. Non vediamo l’ora di continuare a collaborare con loro in questo percorso di crescita” e con quelle di Alberto Mussinatto, head of platform business development di Fabrick:  “Siamo molto felici di poter collaborare con Viceversa nella sua mission di consentire alle aziende di crescere dando accesso a nuove opzioni di finanziamento. Come Fabrick, crediamo fortemente che sia importante sbloccare la crescita delle aziende sfruttando le applicazioni di open finance, vedendo un enorme potenziale nel modello del Revenue Based Financing. Siamo fiduciosi del fatto che il nostro ecosistema e la nostra tecnologia possano amplificare nuove opportunità per Viceversa ed è per questo che stiamo sostenendo il team nel suo percorso di crescita”. L’opportunità di investimento offerta da Viceversa si rivolge a un’ampia varietà di business, purché digitali: dai marketplace, agli e-commerce di brand che vendono direttamente online, fino ad arrivare ai servizi basati su sistemi di abbonamento. Per poter accedere ai capitali, che possono variare da un minimo di 10mila euro fino a un massimo di un milione di euro, le aziende devono dimostrare un track record di almeno sei mesi di vendite e investimenti in marketing, oltre ad avere almeno 10mila euro di ricavi mensili. A queste condizioni, Viceversa offre risorse utili a far crescere il fatturato senza l’obbligo di cedere il controllo del business o di rilasciare garanzie. Un investimento di marketing a cui accedere periodicamente, alternativo e complementare al venture capital o ad altri strumenti, che la società rimborsa in base alla crescita delle sue entrate. Il modello di applicazione è semplice e intuitivo: una volta compilato il questionario sul sito web e dopo aver collegato alla piattaforma di Viceversa i propri account di digital advertising, il potenziale cliente riceve entro tre giorni una proposta con tre diverse soluzioni di intervento. La relazione diretta con le performance di digital advertising, fa sì che il modello si presti molto bene anche ad intercettare l’interesse delle società e le agenzie che erogano servizi di marketing. Una volta individuata quella più idonea, l’azienda ottiene il budget necessario entro soli tre giorni. Nella proposta vengono elencati l’ammontare dell’importo, il multiplo dell’investimento e la percentuale di condivisione ricavi (RSP), che deve essere sostenibile e va dall’1% al 20%. I dati forniti dall’azienda vengono utilizzati interamente a scopo decisionale interno e non venduti a terze parti. Nell’ambito del proprio servizio, inoltre, Viceversa offre una dashboard completa di informazioni utili alla società per comprendere l’andamento delle proprie attività di digital marketing. “Abbiamo deciso di portare sul mercato un’alternativa per il reperimento di capitali equa e flessibile, allineata alla velocità di crescita dell’azienda – aggiunge Masserdotti, già fondatore di della piattaforma di crowdfunding for equity Two Hundred – In soli 10 mesi abbiamo chiuso oltre 10 investimenti e l’ultimo round renderà ancora più solida la nostra presenza sul mercato”. La società, che impiega attualmente ingegneri specializzati in finanza e information technology, ha sviluppato modelli di investimento basati sull’analisi dei dati e sta investendo nell’ampliamento del team ricercando nuove risorse sia nell’ambito della data science sia dello sviluppo software. Il Revenue Based Financing, noto anche come Revenue Based Investing, è un sistema di finanziamento che consente agli investitori di ricevere una percentuale delle entrate lorde in corso dell’impresa finanziata, fino al rimborso degli importi investiti. A differenza dei sistemi tradizionali, il rimborso non viene pagato sulla base di un saldo residuo e non sono previsti pagamenti fissi. Esiste dunque una relazione direttamente proporzionale alla crescita dell’azienda: se le vendite mensili dovessero calare, per fare un esempio, un investitore vedrà ridursi il suo pagamento; se dovessero aumentare, anche il guadagno crescerebbe di conseguenza. In questo modello, inoltre, l’investitore non assume il controllo del business ed è per questo motivo che diversi analisti di settore lo considerano un ibrido tra equity financing e debt financing. Nel caso specifico di Viceversa, il rimborso degli investimenti e dei servizi offerti dalla piattaforma avviene attraverso un multiplo dei costi che va da 1.05x a 1.10x. Il multiplo viene poi ripagato dall’azienda cliente a seconda dei suoi guadagni, permettendo a entrambe le parti coinvolte di condividere alti e bassi del percorso. Con l’obiettivo di rendere l’investimento sostenibili e rimanere fedeli alla propria visione di supportare una crescita etica delle aziende, la Revenue Sharing Percentage, ovvero la percentuale di condivisione dei ricavi, non supera mai il 20% dei ricavi dell’azienda cliente.

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