Vertis, nuovo fondo, nuova struttura e nuova sede a Milano

 

“Andiamo a prendere le migliori tecnologie della ricerca pubblica e industriale italiana. Investiamo anche nelle fasi molto embrionali, creiamo team imprenditoriali e mettiamo a disposizione i capitali per portare fino allo sviluppo le imprese migliori. Lavoriamo con un approccio tecnologico e industriale, a stretto contatto con l’imprenditore, diventando un partner che offre competenze e non solo capitali. Ci affianchiamo alle più prestigiose istituzioni di ricerca italiane per identificare ed accelerare l’ingresso sul mercato globale dei progetti di ricerca applicata con il potenziale di cambiare le regole del gioco nei settori di riferimento: lo facciamo con una metodologia consolidata di accelerazione imprenditoriale sviluppata negli ultimi anni”, dice Mauro Odorico che insieme a Nicola Redi riveste l’incarico di investment director del nuovo fondo lanciato da Verits, la Sgr guidata dall’amministratore delegato Amedeo Giurazza. Il nuovo fondo si chiama Vertis Venture 2 Tecnologie, mira a una raccolta di 60 milioni di euro e si dedicherà ai settori della meccatronica, robotica, automazione, insomma tutto tranne i bit e le molecole. Un fondo quindi che punta a finanziare le startup che non sono puramente digitali e che opererà oltre che da Napoli, sede storica di Vertis, anche da Milano con l’apertura dei nuovi uffici. 

“Si è data molta enfasi alle tecnologie digitali, ma non è in questo settore che l’Italia eccelle nel mondo. – sottolinea Nicola Redi – Sono invece le tecnologie industriali quelle in cui la nostra ricerca ed industria sono leader riconosciuti a livello internazionale. L’Italia è il terzo paese dopo Regno Unito e Canada per impatto delle proprie pubblicazioni scientifiche secondi i dati Elsevier 2013: inoltre il settore dell’ingegneria è proprio quello che si è maggiormente sviluppato in termini di output scientifico dal 2002 a oggi. Dal lato industriale, l’Italia è il secondo paese al mondo dopo la Germania in termini di vantaggio competitivo e produzione di macchinari ed automazione, secondo i dati OCSE e Eurostat. E’ anche un settore dalle importanti ricadute occupazionali: secondo Eurostat ben l’8% degli occupati italiani sono tecnici che operano nei settori ad alta tecnologia. Il nostro fondo sarà quindi a servizio dell’eccellenza del ‘Research in Italy’ e di un settore industriale che rappresenta la spina dorsale dell’industria nazionale.
La filosofia del nuovo corso di Vertis e del nuovo fondo è così sintetizzata dall’amministratore delegato Amedeo Giurazza: “Sappiamo che trovare i migliori progetti e affiancarli richiede un forte radicamento sul territorio. Per questo siamo l’unico operatore italiano ad avere una sede operativa sia al nord che al sud del Paese, e stiamo valutando l’apertura di uffici operativi anche al di fuori dell’Italia peninsulare. Contemporaneamente sappiamo che la concorrenza, i mercati e i grandi capitali sono fuori dall’Italia: stiamo quindi creando una rete di venture partner basati in regioni chiave per l’innovazione e la ricerca, dagli USA a Israele passando per il Regno Unito”.

 

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