P101 SGR e Azimut, dopo avere lanciato lo scorso gennaio 2020 ITALIA 500, il primo fondo di venture capital aperto al retail, fanno sapere in una nota di essersi accordati per strutturare un’operazione volta a dare vita ad un polo di riferimento europeo per il capitale e gli imprenditori dell’innovazione tramite una piattaforma in grado di fornire gli strumenti finanziari necessari ai diversi stadi di crescita delle imprese per poter competere sul mercato internazionale.
Il settore del VC ha fatto registrare nel 2020 volumi, a livello mondiale, per circa 300 miliardi di dollari, con un IRR mediano (per i fondi vintage 2017) del 18,8% che lo posiziona per il decimo anno di seguito tra l’asset class alternativa più performante(Fonte: Prequin) . L’Italia ha invece messo a segno negli scorsi 12 mesi volumi per quasi 800 milioni di euro per 306 operazioni (in crescita rispetto ai 600 milioni di euro e 244 operazioni dell’anno precedente) e un IRR lordo aggregato del 14,8% (Fonte: (AIFI/Kpmg – luglio 2020).
Gli ultimi 15 mesi sono stati inoltre caratterizzati dall’aumento dell’attività di M&A che ha iniziato a portare con sé exit. interessanti per gli investitori – Campari/Tannico (venditori: fondatore, Boox srl e P101 SGR), Satispay/TIM Ventures, Tencent, Square, e LGT (venditore: Iccrea Banca) – e per la sempre maggiore partecipazione di Corporate Venture Capital e family office al settore del venture (dati completi al seguente link).
All’interno di questa fotografia del mercato del venture nel 2020, P101 si posiziona come il secondo operatore più attivo (dietro a CdP con i suoi diversi fondi) avendo realizzato, nei passati 12 mesi, 7 nuove operazioni di investimento e 5 follow-on che hanno assegnato 15,5 milioni di euro.
Fondata nel 2013 da Andrea Di Camillo P101 annovera tra gli investitori Azimut, Fondo Italiano di Investimento, European Investment Fund, Fondo Pensione BCC, Cassa Forense oltre ad alcune tra le principali famiglie imprenditoriali italiane. P101 SGR gestisce attualmente tre fondi – P101, P102 e ITALIA 500 in delega per Azimut Libera Impresa SGR – è specializzato in investimenti in società innovative e technology driven in Italia e in Europa, detiene investimenti in 35 società tecnologiche (tra le altre Cortilia, Milkman, MusixMatch, Velasca e Tannico) e oltre 200 milioni di euro di masse. Da inizio attività ha realizzato oltre 100 operazioni di investimento in oltre 40 società e 5 exit.
Azimut, uno dei principali operatori indipendenti nel risparmio gestito in Europa, fondata nel 1989 e attiva in 17 paesi, gestisce un patrimonio complessivo di oltre 72 miliardi di euro. Azimut è attiva da diversi anni nel settore degli investimenti alternativi, con una raccolta di oltre 2 miliardi di masse sui prodotti di private markets, con fondi di private equity, private credit, venture capital e infrastrutture a cui possono avere accesso anche gli investitori retail. Libera Impresa è una piattaforma di prodotti e servizi dedicata a imprenditori/PMI da un lato, e investitori/risparmiatori dall’altro, che si pone l’obiettivo di favorire l’immissione di liquidità nell’economia reale per stimolarne la crescita e renderla sostenibile nel tempo, offrendo al contempo opportunità di rendimento e creazione di valore a risparmiatori/investitori.
La partnership tra Azimut e P101 SGR si concentrerà, da un lato, nella messa a punto di un polo di respiro e dimensione ultra nazionale in grado di attrarre le migliori imprese innovative in Italia, e fuori Italia, e di offrire loro una gamma completa di fondi e strumenti in grado di accompagnare e supportare queste realtà nelle diverse fasi e momenti di sviluppo – dall’early al late stage – posizionandosi come punto di riferimento per il capitale e gli imprenditori dell’innovazione. Dall’altro, Azimut e P101 SGR collaboreranno nell’organizzazione, e la distribuzione, di una offerta che vada incontro al crescente interesse degli investitori retail ed istituzionali per questa asset class.
Un obiettivo in grado di apportare competitività al sistema domestico del venture e dell’innovazione posizionando un player italiano come interlocutore di rilievo all’interno di un mercato europeo in cui l’Italia ha sempre espresso dimensioni e capacità di investimento molto inferiori rispetto agli altri paesi e non adeguate al potenziale dell’economia italiana.
L’accordo, che prevede l’ingresso di Azimut con una partecipazione del 30% nel capitale di P101 SGR, attraverso una operazione di aumento di capitale, si basa sul mantenimento della totale indipendenza operativa da parte di P101 SGR e del suo team di investimento.
Andrea Di Camillo, fondatore e managing partner di P101 SGR commenta nella nota: “l’Italia è il paese dell’innovazione e dell’imprenditorialità per eccellenza e continua a dimostrare di esserlo con un fiorire di nuova imprenditoria capace di qualità: i risultati delle società in cui abbiamo investito ce lo confermano. La disponibilità di capitale a cui hanno accesso queste nuove realtà resta però un tema aperto: riteniamo si possano e debbano affiancare iniziative, come la nostra, per mettere a disposizione tutte le risorse necessarie. Riteniamo cruciale, infatti, fornire a start-up e scale-up un operatore capace di supportare le migliori realtà italiane a scalare e a competere sulla scena internazionale, così come di poter diventare un paese in grado di attrarre le migliori società innovative a livello europeo”.
Pietro Giuliani, presidente del Gruppo Azimut aggiunge: “siamo molto soddisfatti di aver ulteriormente rafforzato la partnership con Andrea e P101, che da una collaborazione iniziale di prodotto si svilupperà verso logiche industriali per avvicinare sempre di più il risparmio privato e gli investitori istituzionali al mondo degli investimenti alternativi e dell’economia reale. Vogliamo costruire insieme soluzioni d’investimento che mirano ad investire in tecnologie innovative affiancando realtà imprenditoriali dinamiche e con alto potenziale di crescita. Dopo aver raggiunto il target di 2 miliardi di euro di masse a fine 2020 in prodotti di economia reale, siamo concentrati per portare, grazie alle competenze gestionali al momento presenti in Italia e negli Stati Uniti, l’asset allocation ad avere almeno 15% di masse in fondi alternativi, permettendo così di generare performance positive per i nostri clienti nel medio/lungo periodo”.
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