Serviva una nuova associazione che raccoglie i venture capital italiani? Evidentemente sì perché oggi nasce ufficialmente Vc Hub Italia che raccoglie tutti i principali operatori nazionali dell’investimento in capitale di rischio. I veicoli di investimento specializzati in startup e scaleup che costituiscono la compagine dei soci di Vc Hub Italia sono: 360 Capital, Indaco Venture Partners, P101, Panakès Partners, PrimoMiglio, United Ventures, LVenture Group, Sofinnova Partners, Milano Investment Partners, Oltre Venture, Endeavor Italia, Embed Capital, Aurora Science, Genextra, Gaia Capital Partners, Bheroes, A11 Venture, Lumen Ventures, RedSeed Venture, Biovalley Investment Partners, a loro si aggiungono anche alcuni dei più importanti fondi di Corporate Venture attivi nel nostro Paese. Tutti insieme questi fondi, secondo quanto riporta una nota, dispongono di un asset under management di oltre un miliardo di euro e fino a ora hanno investito in oltre 250 società innovative italiane. L’obiettivo di questa nuova associazione è diffondere la conoscenza del capitale di rischio, realizzando azioni di sensibilizzazione e di supporto istituzionale all’ecosistema dell’innovazione. “L’hub intende costruire una cultura italiana del venture capital, che finora in Italia è stato limitato nel proprio sviluppo anche perché ancora non sufficientemente noto”, dichiara Fausto Boni, primo Presidente della neonata associazione. L’ecosistema italiano delle imprese innovative è stato profondamente influenzato delle misure introdotte, a partire dal 2012, dallo startup act; ma una policy iniziale efficace a favore delle startup non è condizione sufficiente perché le imprese abbiano successo, se i risultati ottenuti non sono corroborati da azioni complementari, anche in altre aree di policy, per realizzare appieno il potenziale delle imprese innovative italiane. Vc Hub Italia intende presentare ai principali stakeholder proposte finalizzate a rendere possibile anche in Italia una dotazione di capitali paragonabile a quella che hanno le startup degli altri Paesi UE, per poter competere e scalare, poi, a un livello internazionale. Altresì vuole proporre soluzioni e proposte che riguardano l’ecosistema delle startup. Oltre a Fausto Boni di 360 Capital che assume l’incarico di presidente, nel comitato direttivo ci sono Alessio Beverina di Panakès Partners che è il segretario, Gianluca Dettori di PrimoMiglio, Giuseppe Donvito di P101, Massimiliano Magrini di United Ventures e Davide Turco di Indaco Venture Partners. La nascita di Vc Hub Italia è da salutare con favore sia perché consentirà a tutti i principali operatori di venture capital nazionali di operare con maggiore sinergia ma soprattutto perché è diventato fondamentale che gli investimenti in capitale di rischio crescano in modo esponenziale e che quindi la scelta di destinare fondi alle imprese di nuova generazione sia sempre più considerata da chiunque abbia la necessità, il desiderio e la disponibilità di investire capitali. È vero che in Italia già esiste una associazione che si chiama Aifi e che raccoglie gli operatori che si occupano di investimenti ma è nota come associazione del private equity e del venture capital quindi non esclusivamente dedicata al secondo che opera con logiche e modalità molto diverse dal primo, pertanto la nascita dell’associazione degli operatori di venture capital italiani è un altro importante passo avanti verso la strutturazione di un ecosistema che sappia confrontarsi con quelli delle altre economie europee soprattutto e che sappia mettere sempre più in evidenza come investire imprese innovative di nuova generazione è l’unica vera strada possibile per rinnovare il tessuto economico ma anche sociale del Paese.
© RIPRODUZIONE RISERVATA