Uber rivela il suo primo pitch deck

In principio era UberCab. Era il 2008 quando il gigante dell’industria on-demand e pioniere della sharing economy, che oggi vive un momento di difficoltà che ha portato anche alle dimissioni (richieste dal Board) del fondatore e Ceo di sempre Travis Kalanick , muoveva i suoi primi passi con un’idea ben precisa in mente: portare innovazione e digitale nel sistema di trasporto con i taxi delle principali città americane, piuttosto antiquato e oramai inadeguato ai tempi, un sistema che risultava essere di scarsa qualità e costoso per i clienti e poco remunerativo per i tassisti. A nove anni dalla fondazione della società, Garrett Camp, ideatore e co-fondatore insieme a Kalanick di Uber, ha deciso di rendere pubblico tramite Medium il primissimo pitch deck realizzato per presentare ai primi investitori il progetto. Il post è un’occasione per Garrett per parlare di Uber in chiave positiva, condividendo il ‘come eravamo’ e che segue quello più propriamente di autocritica realizzato qualche tempo prima.  Come si può leggere nelle slide, le ambizioni di UberCab non andavano oltre, a livello di mercato, al target dei professionisti che continuamente si spostano in città per lavoro, ma già si intravedevano ulteriori casi d’uso, come gli spostamenti di persone anziane o il ritiro di bambini da scuola. L’obiettivo era offrire un servizio di trasporto speciale ‘ faster & cheaper than a limo, but nicer & safer than a taxicab’. Si ipotizzava anche la creazione di una flotta di auto a basso impatto ambientale, progetto che deve essersi schiantato immediatamente contro i primi VC. Un pitch deck sempliciotto si direbbe, che non lascia certo immaginare nulla rispetto al roseo futuro della società.

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