U-Start, la boutique advisory firm italiana finalizzata al matching cross border, ha ufficializzato ieri di aver stretto un accordo strategico con Bird & Bird, law firm internazionale (26 uffici nel mondo per 1100 avvocati), volta a assistere i propri investitori early stage, le start-up e le imprese. U-Start, che è presente, oltre che in Italia, in Europa orientale e meridionale, Africa e America Latina, offrirà ai propri clienti investitori (angel, vc e family office), oltre all’attività di selezione, analisi e valutazione dei migliori deal flow nei paesi cui è presente, la possibilità di avvalersi della consulenza ed assistenza legale dello Studio Bird & Bird nelle operazioni di investimento in imprese italiane.
Il modello di collaborazione prevede ovviamente anche il supporto lato startup attraverso un pacchetto pensato per assistere le imprese dalla fase di start-up sino al consolidamento del business.
“U-Start si avvale di partner strategici nei paesi in cui opera per supportare al meglio investitori e imprese innovative, per questo motivo siamo molto soddisfatti di aver instaurato in Italia la partnership con Bird & Bird che vanta una solida esperienza nel settore del Venture Capital” afferma Stefano Guidotti, Ceo di U-Start.
“Lavoriamo con alcune delle più innovative e tecnologicamente avanzate società del mondo, lo scorso anno abbiamo assistito aziende presenti in più di 118 paesi, con più di 1.000 professionisti nel mondo, e la decisione di collaborare con U-Start nasce dalle sinergie esistenti e dalla medesima visione della due società: professionalità, internazionalità, servizi di eccellenza e dedizione ai clienti.“ afferma l’avv. Massimiliano D’Amico di Bird & Bird. “Questa partnership coniuga la capacità del team di U-Start di cogliere le migliori opportunità di business in Italia e nei mercati emergenti e le competenze tecnico-legali del nostro team supportando in questo modo l’investitore e le start-up step by step dal deal sourcing al deal closing, anche grazie al nostro contributo.” conclude D’Amico.
U-Start vanta un network di oltre 100 investitori europei, 50 partner tra acceleratori, incubatori e business service provider, attualmente è presente con team locali in Italia, Sud Africa, Brasile, Chile, Russia e Turchia, e nel 2014 aprirà altre sedi in Messico e Turchia. Sulla piattaforma sono iscritte 360 società provenienti da 29 mercati emergenti.
Fondamentale dunque la rete di partner sui quali la piattaforma intende fare leva per supportare la propria crescita ma anche quella direttamente proporzionale del sistema startup. Sinergia è la parola d’ordine: laddove U-Start è presente con un team locale, va da se che la strategia sia quella di stringere alleanze con i player glocal dell’innovazione.
Appena lo scorso mese di novembre, per esempio, è stata siglata la partnership siglata tra U-Start e FundedbyMe, piattaforma svedese di equity e reward-based crowdfunding (già presente in altri sei Paesi europei) indirizzata al supporto della localizzazione della piattaforma nel mercato italiano. Daniel Daboczy, CEO e co-founder di FundedByMe, aveva così commentato:
“U-Start è il passo successivo per le imprese in fase iniziale che hanno completato una campagna di crowdfunding su FundedByMe. Questa partnership permette alle imprese registrate sulla nostra piattaforma di accedere a una rete internazionale di fondi di Venture Capital, Family Offices e Business Angels per il loro successivo livello di finanziamento e permette alle imprese seed della rete di U-Start, non ancora pronte per la loro vasta rete di investitori, di poter accedere ad una piattaforma di crowdfunding europea”.
La visione internazionale di U-Start abbraccerà nel 2014 anche l’evento di matching organizzato dalla società, “Bloom”, che lo scorso anno a Milano ha riscosso notevole interesse e partecipazione, facendo incontrare startup italiane con investitori internazionali. Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma pare che Bloom diventerà U-Start Conference, un mega palcoscenico per startup provenienti da tutti i Paesi in cui la società è presente.
U-Start Conference diventerà per Milano quello che Le Web è per Parigi?
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