WeRoad chiude un round da 13,5 milioni di euro per finanziare crescita ed espansione internazionale. A dispetto dei due anni più difficili di sempre per l’industry del travel, WeRoad, scaleup italiana specializzata in viaggi avventura a lungo raggio per il target millennial non solo resiste, ma cresce. Dopo due stagioni passate a lottare con le limitazioni dovute alla pandemia si avvia alla chiusura di un 2021 superiore al 2019 e riprende lo slancio della crescita con nuovi capitali.
“Parallelamente alla gestione che ci ha permesso di uscire solidi dal mare in tempesta della pandemia, nell’ultimo anno abbiamo lavorato con i nostri investor che ci hanno sempre rinnovato la fiducia e sostegno. Siamo inoltre andati ad ampliare la cap table e ad estenderla anche con un’operazione di club deal gestita da BacktoWork in partnership con Intesa Sanpaolo Private Banking – spiega in una nota Alessandro Zanchetton, managing director di WeRoad – Un duplice risultato: superare la crisi e avere confermata la fiducia degli investitori, in due anni tutt’altro che normali, specialmente per chi si occupa di turismo”.
Un risultato raggiunto grazie ad un’attentissima gestione del periodo pandemico che consente a WeRoad di beneficiare ora dell’effetto di rimbalzo positivo del travel. Secondo la European Travel Commission infatti, non solo la domanda di viaggi ha avuto un’impennata nel periodo estivo, ma il 54% degli europei intende prenotare un viaggio dopo essere stato vaccinato contro il covid-19, e di conseguenza la domanda continuerà a crescere nell’ultimo quarter del 2021 nel 2022.
“Sono stati due anni difficili – aggiunge Paolo De Nadai, CEO e fondatore di WeRoad– le restrizioni hanno messo a dura prova la serenità di tutti noi, la solitudine è esplosa e con essa l’esigenza di tornare a viaggiare, condividere esperienze, vivere di nuovo una vita piena e libera. Siamo quindi molto fieri dell’impatto che WeRoad ha nella vita delle persone e sentiamo forte la responsabilità di essere un attore protagonista di una ripartenza che metta le connessioni umane al centro. Viaggiare è uno strumento potentissimo di scoperta di noi stessi, di nuovi amici e di popoli e culture lontane. Più viaggiamo e più contribuiamo a costruire un mondo più aperto, inclusivo ed equo. Un bisogno al giorno d’oggi ancora più necessario, che anche gli investitori hanno compreso”.
13,5 milioni di euro di raccolta in un mix tra equity, debito e convertible che non solo vede rafforzati diversi investitori storici che hanno creduto nella società fin dall’inizio, ma che si è aperta anche a capitali privati dei tanti sostenitori dell’azienda tramite un club deal realizzato attraverso BacktoWork. Una raccolta questa che, in particolare, ha superato i 4 milioni di euro.
Alla campagna, lanciata da BacktoWork con il supporto di Intesa Sanpaolo Innovation Center (la società del Gruppo che si occupa di esplorare e apprendere nuovi modelli di business e fungere da motore e stimolo della nuova economia in Italia), hanno aderito oltre 100 clienti di Intesa Sanpaolo Private Banking mentre l’operazione di investimento è stata gestita tramite il veicolo societario Finroad srl il cui promotore è Riccardo Schiavotto, fondatore di Lanieri (di cui ha realizzato la exit nel 2020) e pluri-WeRoader.
“La campagna di WeRoad è la seconda operazione sulla nostra piattaforma che coinvolge con successo i clienti di Intesa Sanpaolo Private Banking, a dimostrazione che il crowdinvesting può diventare un efficiente strumento d’investimento alternativo per gli high-net-worth individua, in breve Hnwi – commenta Alberto Bassi, CEO di BacktoWork. – .In questo modo, inoltre, i capitali privati possono esercitare un impatto diretto sulla crescita del tessuto imprenditoriale innovativo, contribuendo di fatto al rilancio dell’economia italiana in un momento delicato di ripresa come quello che stiamo vivendo”.
Questa raccolta è per WeRoad nuova linfa per sostenere lo scale up in Italia e all’estero: “Vogliamo raggiungere la leadership nel mercato italiano, accelerare la crescita su quello spagnolo e la conquista di quello inglese. Siamo fermamente convinti che il nostro modello costituisca un unicum nel settore del travel: a differenza dei principali player del mercato WeRoad infatti è contemporaneamente un tour operator, un community business e una travel tech company. Grazie all’insieme di questi tratti, che costituiscono l’unicità di WeRoad nel panorama del travel, siamo convinti di avere tutte le carte per diventare il leader paneuropeo entro il 2025”, conclude Zanchetton.
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