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Il concetto di technology transfer o trasferimento tecnologico racchiude tutti gli elementi che permettono la circolazione di diritti di proprietà intellettuale e conoscenze (tra cui tecnologia, competenze, metodi di fabbricazione, servizi) dall’ambito della ricerca scientifica a quello del mercato. Coinvolti principalmente in questo scenario sono le università (o più in generale gli enti di ricerca) e le imprese. Due mondi apparentemente distanti, ma in realtà ravvicinati da un comune interesse per l’innovazione e l’investimento.
Mercoledì 27 novembre 2019, ore 1730-1900, lo Studio Legale Portolano Cavallo (Piazza Borromeo, 12 Milano) organizza un seminario gratuito dedicato a “Il trasferimento tecnologico dall’università all’impresa: opportunità, modelli di business e tutela legale”, qui tutte le informazioni per registrarsi, il numero dei posti è limitato.
Il ruolo dell’università
L’università svolge un ruolo fondamentale, grazie agli strumenti che mette a disposizione dei ricercatori e ai continui stimoli che offre a coloro che entrano per la prima volta nel mondo della ricerca. Fondamentale è l’attività di protezione che deve essere svolta da parte di quest’ultima, sin dall’inizio dell’attività che viene svolta da parte dei ricercatori. È necessario che i centri di ricerca provvedano a fornire gli strumenti utili per tutelare sia il prodotto finale da trasferire, sia la proprietà intellettuale, con tutti i diritti connessi. Sulla base di queste garanzie offerte, spetterà poi al ricercatore decidere se cedere i propri diritti o meno, ponderando gli interessi e i vantaggi anche di tipo economico che possono derivare dalla sua scelta. In ogni caso, per legge, il ricercatore è il titolare esclusivo dei diritti che derivano dall’invenzione brevettabile (art. 65 c.p.i.).
Il ruolo dell’impresa
L’impresa entra in gioco in un momento successivo, nella fase che si potrebbe definire di “espansione del progetto” e di “traduzione” del prodotto della ricerca in qualcosa che sia facilmente spendibile (e soprattutto comprensibile) sul mercato, tramite la sua industrializzazione e produzione. Il trasferimento tecnologico permette di commercializzare la ricerca, l’intervento dell’impresa è funzionale a questo. Ciò generalmente avviene mediante accordi di licenza, joint venture, e collaborazioni di tipo commerciale.
Il ruolo degli uffici di trasferimento tecnologico
Negli ultimi anni, le università si sono dotate di uffici destinati a promuovere tutto ciò che è connesso al trasferimento tecnologico e alla ricerca. Il loro compito primario è per un verso quello di sovrintendere al deposito e alla registrazione dei diritti di proprietà intellettuale creati dai ricercatori nell’ambito della loro attività; per altro verso, quello di valorizzare tali diritti, a beneficio dei ricercatori stessi e dell’ente universitario, mediante gli strumenti contrattuali e di collaborazione con mondo imprenditoriale, sopra menzionati.
Le difficoltà del trasferimento tecnologico
Il passaggio dall’università all’impresa e, poi, al commercio, non è scontato né facile. In primo luogo, invenzioni molto interessanti dal punto di vista scientifico possono non avere alcun tipo di concreta applicazione pratica, o comunque non essere interessanti o appetibili dal punto di vista commerciale. Inoltre, non è affatto facile trovare imprese che siano disposte a investire su invenzioni create in ambito universitario, perché spesso sono il frutto del lavoro di molti ricercatori che non hanno una visione comune (tra loro e con la stessa università) in merito al destino e alla funzione da riservare alla loro invenzione. Infine, quanto meno nel nostro paese, il settore del trasferimento tecnologico risulta attualmente eccessivamente frammentato tra le diverse università, e quindi poco armonizzato, con la conseguenza che l’interlocuzione con il mondo dell’impresa risulta poco efficiente. In ogni caso, è indubbio che il panorama italiano è in fase di crescita. Alcuni esempi dimostrano come risultati notevoli possono essere raggiunti anche in poco tempo con risorse limitate; è tuttavia assai importante il mondo universitario comprenda l’importanza di “scardinare” il concetto tradizionale che si ha ancora della conoscenza e della ricerca (appannaggio dell’élite accademica piuttosto che funzionale anche all’impresa) e quindi di intraprendere un approccio moderno e pratico. Avv. Marco Blei, esperto, relatore, docente del Diritto Industriale Counsel – Studio Portolano Cavallo (image credits: Rutger Paulusse)
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