Syndicate investing, la prima operazione italiana su 200Crowd
Checkout Technologies, Pariter Partners, 200Crowd, insieme per il primo syndicate investing italiano. Il syndicate investing, di cui abbiamo parlato qui, è una modalità di co-investimento che consente di raccogliere capitali attraverso la partecipazione di investitori in un round guidato da un Lead Investor, diminuendo sensibilmente le problematiche che le startup possono affrontare nelle attività di fundraising tradizionale e di attrazione di investitori privati. Un modello poco praticato in Italia, di cui si sta facendo promotore la piattaforma di equity crowdfunding 200Crowd, che ha appunto all’attivo questa prima operazione  che vede coinvolti Checkout Technologies in veste di startup e Pariter Partners, in qualità di Lead investor.

Matteo Masserdotti, CEO di 200Crowd

“Per la prima operazione di syndication italiana siamo entusiasti che Pariter Partners abbia selezionato Checkout Technologies. L’azienda è sicuramente una delle più innovative del panorama italiano e ha dimostrato di avere le capacità di sviluppare una tecnologia dirompente in soli 18 mesi dalla fondazione della società”, racconta a Startupbusiness Matteo Masserdotti, CEO di 200Crowd. Checkout Technologies ha sviluppato una piattaforma di retail shopping automation basata sull’integrazione di tecnologie proprietarie di intelligenza artificiale, computer vision e machine learning. La tecnologia sviluppata permette un’automazione totale dell’esperienza di checkout e pagamento all’interno di retail store. Combinando le tecnologie di riconoscimento facciale e degli oggetti, Checkout Technologies è stata in grado di definire un percorso a step graduali per l’implementazione completa di un sistema di checkout totalmente automatizzato. “Siamo lieti di aver avuto la possibilità di riservare agli investitori del Syndicate di Pariter Partners fino a 250mila euro di investimento nel round di prestito convertibile in Checkout Technologies (pari a complessivi 500mila euro), la società che sta rivoluzionando il modo di fare la spesa attraverso la Computer Vision e l’Intelligenza Artificiale. Nel syndicate investiamo anche noi di Pariter Partners garantendo anche ai co-investitori l’impegno a definire, gestire e monitorare il lavoro del veicolo di syndicate. “La nostra allocazione di 250mila euro all’interno del round complessivo è stata possibile grazie al lavoro svolto nel corso del primo semestre 2018 dal team di Pariter Partners assieme ai fondatori e al team di Checkout Technologies”, spiega Jari Ognibeni, CEO di Pariter Partners.    Pariter Partners   Il contesto italiano del Venture Capital è ancora in una fase di sviluppo iniziale, non solo per quanto riguarda i numeri della raccolta, ma soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo di best practice che favoriscano la crescita dell’ecosistema. Uno spazio vuoto, quello del syndicate investing, che 200Crowd e Pariter Partners hanno deciso di colmare prendendo spunto da esperienze internazionali. Grazie alla collaborazione con Pariter Partners, società di advisory e  investimento tecnologico fondata da Jari Ognibeni e Matteo Elli, è stato così possibile creare il primo Syndicate italiano online che ha l’obiettivo di investire appunto nel round di Checkout Technologies, società che sviluppa Intelligenza Artificiale al servizio del mercato retail fondata da Jegor Levkovskiy ed Enrico Pandian. I fondatori di Pariter Partners hanno messo a disposizione la loro esperienza di investimento in startup per rendere possibile a una più ampia platea d’investitori la partecipazione al round di Checkout Technologies, che ha un importo complessivo di 500mila euro di cui 250mila già sottoscritta dai soci attuali e altri 250mila euro dedicati al syndicate. Alcuni dei vantaggi di partecipare ad un syndicate guidato da Lead Investor esperti, come Matteo e Jari, comprendono per i co-investitori il monitoraggio continuo della società partecipata nonché il supporto attivo alla crescita della startup e la ricezione di un’informativa periodica. Il syndicate crea un terreno comune in cui gli investitori possono mettere a fattore comune le proprie risorse ed avere un punto di contatto e di monitoraggio diretto con la società. Quando pensiamo all’investimento in startup infatti, dobbiamo tenere in considerazione soprattutto quello che succede dopo che l’investimento è perfezionato, trattandosi di società in fase iniziale del loro processo di crescita e di strumenti finanziari tendenzialmente illiquidi. Poter contare sul supporto guida di co-investitori di esperienza, che hanno negoziato i termini dell’investimento con la società a cui loro stessi partecipano ed i cui interessi sono perfettamente allineati a quelli dei potenziali co-investitori, è un vantaggio che crea un potenziale significativo.

 

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