Ribellatevi! Andate avanti per la vostra strada e fate quello che sentite. Una startup di successo avrà fatto qualcosa che il mercato non si aspettava.
Massimo Bilancia è founder e Ceo di Spoome, startup che coniuga sport e web in un’ottica nativamente business, rivolgendosi con la propria piattaforma non solo agli appassionati sportivi ma a tutti gli altri protagonisti di questo mondo (agenti, procuratori, allenatori, giornalisti sportivi, etc.) con l’obiettivo di migliorare il lavoro dei professionisti e sfruttando la potenza e la velocità del web.
Massimo è nato e vive a Potenza, dove già da diversi anni lavora nello sviluppo IT di software house.
Tecnologie, sport, L’attimo fuggente e la ragazza sposata da poco più di un mese sono le sue grandi passioni. Il suo Swing ci regala l’immagine di uno startupper concreto e consapevole di quello che fa, ma anche di un sognatore pronto a sfidare strade alternative.
“E proprio quando credete di sapere qualcosa, che dovete guardarla da un’altra prospettiva, anche se può sembrarvi sciocco o assurdo, ci dovrete provare. Ecco, quando leggete per esempio, non considerate soltanto l’autore, considerate quello che voi pensate. Figlioli, dovete combattere per trovare la vostra voce. Più tardi cominciate a farlo, più grosso è il rischio di non trovarla affatto. Thoreau dice che molti uomini hanno vita di quieta disperazione. Non vi rassegnate a questo! Ribellatevi! Non affogatevi nella pigrizia mentale. Guardatevi intorno! Osate cambiare. Cercate nuove strade.” Professore John Keating – L’attimo fuggente.
Mi chiamo Massimo Bilancia ho 28 anni e vivo a Potenza. Forse anche grazie a questo film, che ho visto per la prima volta da ragazzino, ho sempre avuto una repulsione naturale per i modelli e le consuetudini. Ho due passioni: l’informatica e lo sport. Dalla combinazione di questi due amori è nato Spoome. Da 7 anni mi occupo di sviluppo software in un’azienda IT, partner Zucchetti e Microsoft, che intercetta le esigenze delle PMI in termini di servizi e di infrastrutture informatiche. Questa esperienza mi ha garantito un osservatorio privilegiato su importanti realtà imprenditoriali. Ho avuto modo di studiare da vicino il funzionamento di un team di lavoro ed i processi che concorrono allo sviluppo di un prodotto.
Spoome nasce la notte del 22 Maggio 2010. La notte della finale di Champions League tra Inter e Bayern Monaco. Quel giorno ho capito quanto lo sport è importante nella vita delle persone e quanto è in grado di influenzare gli animi della gente. Ho deciso che era arrivato il momento di costruire una casa dello sport sul web. SPOrt +hOME=SPOOME.
Come primo passo ho effettuato delle ricerche sul mercato potenziale e ho creato ed analizzato una mappa dei concorrenti. Il terreno mi è subito sembrato fertile, ora serviva il team. “Di solito in una startup ci lavorano due, massimo tre persone. Due ingegneri ed un incaricato alla ricerca dei fondi!”. A me i modelli non piacciono e sul lavoro ho visto tantissimi onnipotenti fallire. Spoome avrà un responsabile del progetto tecnico (Vito Arconzo, CTO), un designer (Domenico Tedone, CCO), un web designer (Pierpaolo De Nicola, CWD), un analista del settore economico-finanziario (Gerardo Iasparra, CBDO) ed una responsabile della comunicazione (Rosanna Perrone, CMO).
Attualmente Spoome è in beta privata. Il 27 Luglio 2012. in contemporanea con la cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici di Londra 2012, verrà aperto a tutti.
La nostra storia è un alternarsi di momenti di pura esaltazione a momenti di duro scontro. Per fortuna il team è composto da 6 persone dalle qualità umane, prima ancora che professionali, importanti. Fare una startup non è un gioco. Può esserlo nella fase iniziale quando c’è l’entusiasmo della partenza ma poi ci si accorge ben presto di quanto è duro il mercato e di quanto il lavoro in team è strettamente legato ai risultati. In Spoome abbiamo puntato molto sul team. La trasparenza, la serietà e la solidarietà sono i valori che ci permettono di uscire dai momenti meno buoni.
Il mio consiglio ai giovani startupper è questo: la cura maniacale del team. E poi consiglio di star a sentire molto poco i presunti talentati che animano l’ecosistema delle startup italiane parlando di soldi, di business e di regole da seguire. Andate avanti per la vostra strada e fate quello che sentite. Una startup di successo avrà fatto qualcosa che il mercato non si aspettava. Ribellatevi! Non perdete mai di vista il sogno e vivete con le persone che lavorano con voi un’esperienza esaltante. Abbiate ben presente che si può fallire, statisticamente è quasi una certezza.
Noi di Spoome quando avremo finito il nostro lavoro, con un fallimento (opzione non contemplata!) o con successo, saremo a cena da qualche parte con conoscenze in materia di sviluppo software, marketing, design e business management di gran lunga superiori a quando siamo partiti. E soprattutto saremo lì a ridere e scherzare. Vi lascio con il nostro saluto: Give your best, startupper!
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