Le persone sono al centro di ogni processo, il fare è molto più importante del dire.
E’ per questo che le persone ed il loro lavoro meritano il massimo rispetto.
Giuseppe Spezzano è un giovane calabrese di Locri, giunto a Torino per frequentare il Politecnico e qui rimasto, dopo la laurea in Organizzazione d’Impresa, con la voglia di realizzare qualcosa di innovativo. Giuseppe ha iniziato da poco la sua carriera da startupper, lavorando attorno al concetto di e-book e giungendo alla creazione di Bookolico, sito e community che si propone di innovare il modello di business editoriale “fermo da 500 anni”.
Bookolico, che ha un altro co-founder Davide Pani e alcuni collaboratori è da tre mesi incubato al Treatabit, incubatore Torinese sotto l’I3P, e collabora anche con il team di “The Doers”.
Ho sempre avuto la voglia di creare qualcosa di mio. Credo che tutto sia nato da un episodio che ricordo ancora nitidamente. Ero poco più di un bambino e durante una passeggiata con mio padre, nel paesino in cui sono cresciuto, entrando in un negozio assistemmo a una scena per me triste e di forte impatto in cui, a causa di un qualche errore, un dipendente veniva rimproverato dal suo direttore. Mio padre mi chiese: “Tu figlio, un giorno, da che parte vorrai stare?”. Io non risposi, forse capii a malapena la domanda. Crescendo mi fu chiara una cosa: le persone sono al centro di ogni processo e il “fare” è molto più importante del “dire”. E’ per questo che le persone ed il loro lavoro meritano il massimo rispetto.
Oggi mi trovo alla mia prima esperienza imprenditoriale, ma forse certe cose ti crescono dentro sin da quando sei un ragazzino. Sono sempre stato una persona molto curiosa e la parola che meglio rappresenta la mia vita fino ad oggi è: “perché”. Questa è la domanda che porta alla scoperta, il motore di ogni cosa. Mi affascinano i processi di ogni tipo e quello che mi chiedo quando ne studio uno è: “Come funziona?”, “Perché funziona così?”, “Può essere migliorato?”. A quest’ultima domanda non è mai semplice trovare risposta e spesso non dipende da te ma dalla tecnologia del momento, dalle persone che ti circondano, e soprattutto da quanto profondo è il tuo studio su quel processo.
Proprio in questo modo, studiando il processo editoriale, nasce Bookolico, startup con l’obiettivo di cambiare il mondo dell’editoria. Ci specializziamo sul self-publishing di eBook che, viste le opportunità offerte oggi dalla digitalizzazione del libro, rappresenta la prossima frontiera dell’editoria. Bookolico cerca di migliorare il processo di vendita, di diffusione, di retribuzione e di ricerca. Nasce così un nuovo modello di vendita che si basa su una scala di prezzo che va da 0,99€ a 6,99€, nel quale range il libro oscilla in salita o in discesa sulla base del gradimento e della richiesta dei lettori. Il prezzo diventa così un parametro indicativo del valore che i lettori riconoscono all’opera.
L’idea di Bookolico nasce a novembre 2011, il 17 gennaio entra al Treatabit, incubatore torinese sotto l’I3P del Politecnico di Torino. Essere incubati è utile e dà la possibilità di conoscere altre persone con le mie stesse passioni e di partecipare ad eventi che accrescono la conoscenza e la voglia di fare.
In una startup la creazione del team è la prima cosa in cui cimentarsi, così sono partito alla ricerca di un programmatore che potesse affiancarmi. Volevo una persona competente, appassionata e a cui piacesse il progetto, così il 25 gennaio 2012, Davide Pani diventa un elemento fondamentale del team. Insieme lavoriamo per progettare la piattaforma e perfezionare Bookolico. Il 21 marzo 2012 lanciamo la landing page e da allora stiamo raccogliendo i primi risultati. Quello che ho imparato da questo piccolo capitolo della mia vita è che non è semplice trovare qualcuno che lavori bene e spesso le persone si rivelano poco affidabili lavorando in maniera approssimativa.
Fino ad oggi è stata più dura di quello che immaginavo all’inizio, ma con dedizione e passione si può affrontare tutto. Sto imparando tantissime cose e dar vita ad una startup è l’esperienza più bella che mi sia mai andato a cercare. Questo è il percorso che consiglierei a chiunque, perché una startup non è una semplice azienda ai primi stadi di vita. Startup è un modo di pensare, è una realtà sempre dinamica, pronta ad adattarsi al cambiamento, giovane perché nasce da giovani con una nuova cultura, lontana da quella che hanno conosciuto i nostri genitori. In Italia è ancora tutto da esplorare ma in questi anni stiamo avendo buoni esempi da seguire. Penso che oggi per risollevare questo paese sia necessario un pensiero più “agile”, più “magro”, svincolato da tutta questa burocrazia che stringe l’Italia in una morsa da cui è difficile liberarsi.
Noi con Bookolico cerchiamo di dare il nostro piccolo contributo snellendo la filiera editoriale.
Vogliamo creare un nuovo modello di business più adatto all’eBook e rendere autori e lettori i veri
protagonisti del mercato editoriale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA