StartupHer 2023, ecco le tre vincitrici

Sono oltre duemila le startup a guida femminile registrate nel 2022 con una crescita di 572 in più rispetto al 2019. Ancora non abbastanza rispetto a un complessivo di quasi 15 mila aziende innovative, ma i numeri sono in miglioramento. StartupHer è un iniziativa nata per promuovere e supportare questo miglioramento e ridurre così il gender gap e favorire la diversity nel settore dell’innovazione digitale. Come nella prima edizione, dove le 4 vincitrici erano startup che coniugavano digitale e sostenibilità, anche nell’edizione di quest’anno gli elementi di sostenibilità dei progetti rimangono fondamentali e trasversali, in particolare le premiate di questa edizione si occupano di inserimento lavorativo e crescita personale, si tratta di:

Le vincitrici

– Promama: è una piattaforma smart family-friendly che vuole accompagnare le mamme in carriera, mettendo in contatto il talento di genitori professionisti con aziende family-friendly e supportandoli nel percorso di crescita professionale, grazie a specialisti del settore e corsi dedicati. In Italia, anche se il 60% dei laureati è donna, solo 1 su 2 con un figlio piccolo lavora e il tasso di occupazione femminile scende all’aumentare del numero di figli, andando a creare un esercito di quasi 1 milione di disoccupate. – FuturU: la seconda startup premiata, si rivolge a studenti e NEET. Un ecosistema per l’orientamento professionale pensato per supportarli nella scelta del proprio progetto di vita, partendo dalla scoperta della propria vocazione professionale e che risponde ad una realtà complessa che non riesce a mixare passioni e lavoro. Una persona su tre oggi, infatti, svolge una professione completamente estranea al suo campo di studi, con un costo sull’economia mondiale che è stato calcolato in di 8 trilioni di dollari di PIL non realizzato. Sulla piattaforma FuturU si potrà svolgere il proprio percorso, confrontarsi con la community, seguire corsi on demand sulle soft skills e trovare tutte le informazioni sul mondo universitario e lavorativo, inserendosi nel contesto dei provider italiani della Education Technology che si attesta oggi intorno al 19,5 miliardi di euro. – Coachy: ideata da un gruppo di professionisti tech, vuole essere guida e mentore per l’identificazione del giusto percorso di coaching. Un e-marketplace facile ed intuitivo che individua insieme agli utenti quale l’offerta di coach migliore per le esigenze personali rispondendo ad mercato in grande espansione cresciuto a doppia cifra negli anni della pandemia e che vale circa 2,5 miliardi di dollari a livello globale e 900 milioni di dollari in Europa (pari al 32,2% del totale mondo).

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