Un primo sguardo ai dati economici italiani offre una visione piuttosto cupa della situazione: una diminuzione del PIL di oltre due punti percentuali nel 2012, l’indice della produzione industriale passato da 105.8 nel 2007 a 88.4 nel 2011.
Proprio dall’indice della produzione ci arriva però qualche segnale positivo, l’88.4 del 2011 rappresenta infatti una leggera ripresa rispetto al picco negativo di 83.2 del 2009, il cosiddetto annus horribilis, nel quale i media ci ricordavano costantemente concetti quali crisi, recessione, panico, disoccupazione, fallimento, stretta creditizia. La produzione industriale sta rispondendo alla crisi: le persone che fanno parte di questo Paese si sono rimboccate le maniche e stanno dando la loro risposta.
Oggi nel 2012 in Italia non c’è solo chi continua a fare impresa dopo aver superato gli anni peggiori, ma soprattutto c’è chi comincia a fare impresa. Nel 2009, l’annus horribilis di cui sopra, il saldo tra imprese nate e imprese morte è stato sorprendentemente positivo: +17.000; ancor meglio il 2010 che ha mostrato un saldo in attivo di oltre 72.000 unità.
Tra queste nuove imprese, come testimoniano i dati AIFI (l’Associazione italiana del private equity e del venture capital) appena resi noti, aumentano le start-up innovative: si è registrato un incremento di investimenti venture capital nelle start-up rispetto al 2011 sia in termini di ammontare degli investimenti totali che in termini di numero di start-up, e la maggior parte dei deal riguardano start-up ad altissimo tasso tecnologico.
A questo punto, una domanda sorge spontanea: chi sono i nuovi imprenditori? Questi “eroi” che nonostante le difficoltà e la crisi abbandonano, in molti casi, la certezza del salario per partecipare alla lotteria dell’attività in proprio?
Sarebbe interessante capirne qualcosa di più. Chi sono, quanti anni hanno, da dove vengono, cosa hanno studiato ma soprattutto cosa pensano. In quest’ottica nasce il progetto di ricerca sugli startupper italiani nato in collaborazione con Startupbusiness, che mira a cogliere alcuni tratti essenziali che caratterizzano e accomunano gli attuali start-uppers italiani.
Il questionario, disponibile alla pagina https://qtrial.qualtrics.com/SE/?SID=SV_9sH2lGunnyuPbDv, è indirizzato agli startupper e richiede non più di qualche minuto per la sua compilazione.
I risultati dello studio, che saranno resi disponibili su Startupbusiness, permetteranno di conoscere in modo più approfondito l’ecosistema dell’innovazione dal lato di chi crea impresa: quelle persone che col loro impegno hanno fatto grande l’Italia negli scorsi decenni e c’è da scommettere che continueranno a farla grande anche in quelli a venire.
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