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Tra le principali problematiche che impediscono ad un sito di farsi trovare su Google, una delle più rilevanti riguarda la crawlability. Chi mastica un po’ di SEO o di programmazione web avrà già sentito parlare di questo termine. La crawlability determina quanto i bot dei motori di ricerca siano in grado di scansionare ed indicizzare le pagine di un sito e i suoi contenuti. Se le pagine di un sito non vengono indicizzate, gli utenti non riusciranno mai a trovarlo su Google! Ecco allora alcuni consigli per migliorare la crawlability del tuo sito ed ottenere migliori posizionamenti sui motori di ricerca, prendendo spunto da questa risorsa di Startup SEO.
1. Cura la gerarchia delle URL…
Fai in modo che le pagine del tuo sito siano distribuite secondo una gerarchia precisa. In cima a tutte dev’esserci l’homepage, ad esempio [tuositoweb.it]. Il livello sottostante dovrà essere occupato dalle pagine figlie più rilevanti, ad esempio la sezione “Chi siamo” o “Contatti”. L’URL risultante avrà quindi un aspetto simile al seguente: [tuositoweb.it/chi-siamo].
Le URL dovranno identificare nella maniera più chiara possibile l’argomento della pagina, senza contenere caratteri speciali o parametri superflui. Inoltre, avrai più possibilità di posizionarti su Google inserendo all’interno della URL una parola chiave che esplicita il contenuto della pagina. Ricordati di separare le parole con trattini (-) e non underscore (_), evitando di superare i 115 caratteri.
2. …e non dimenticare la gerarchia on-page
Ti sei mai chiesto perché le pagine di Wikipedia sono sempre così ben posizionate? Il motivo è proprio legato alla corretta gerarchia dei contenuti on-page. All’interno di ogni pagina di un sito, è importante infatti ordinare i contenuti secondo un ordine gerarchico.
Il titolo della pagina dovrà quindi essere definito dal tag h1 e contenere la keyword principale. Dividi poi il testo in paragrafi e sottotitoli h2 (se il testo è molto lungo, puoi utilizzare heading fino ad arrivare al tag h6). Non cedere alla tentazione di utilizzare il tag h2 come titolo principale solo per ragioni grafiche: commetteresti un grave errore dal punto di vista SEO!
3. Compila correttamente i tag title e description
Title e meta description sono elementi fondamentali per il SEO. Il title è quella piccola porzione di testo cliccabile all’interno di ciascun risultato di ricerca. Si tratta di un tag che, in meno di 60 caratteri, dovrebbe esplicitare il contenuto della pagina e contenere la keyword principale, meglio se verso l’inizio.
La meta description, invece, è lo snippet testuale presente sotto al title. Non ha impatto diretto sul posizionamento ma presenta una breve descrizione della pagina che dovrebbe indurre l’utente a cliccare sul risultato. Se la meta description non viene compilata, il motore di ricerca provvederà a fornire un piccolo estratto estrapolandolo dai contenuti della pagina.
4. Non dimenticarti di caricare robots.txt e sitemap
Sicuramente vorrai evitare che il tuo sito si indicizzi per risultati inutili, come la pagina sulla privacy o quella di log-in. Il file robots.txt serve esattamente a questo: evita la scansione delle pagine che non vuoi mostrare nei risultati di ricerca. Tieni presente che il robots.txt può essere visualizzato da tutti (basta aggiungere “robots.txt” alla fine dell’URL di un sito), per cui evita di compilare il file scrivendo le URL delle pagine che vorresti tenere riservate.
La mappa del sito fornisce a Google informazioni sulla frequenza di aggiornamento di determinate pagine, oppure ne stabilisce la priorità di scansionamento, ecc. E’ molto utile per siti di grandi dimensioni e per portali contenenti risorse in costante aggiornamento, che pertanto necessitano di un frequente crawling da parte dei motori di ricerca.
Per ottimizzare la Seo, leggi anche “9 tool gratuiti per la seo della startup”.
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