Startup innovative: 350mila euro a fondo perduto per le specializzazioni intelligenti in Trentino

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Il Trentino si conferma luogo deputato allo sviluppo di startup innovative grazie all’ennesima iniziativa realizzata con l’obiettivo di creare nuove opportunità professionali e imprenditoriali e accompagnare verso il mercato i progetti di business più promettenti, seguendoli dall’idea iniziale fino alla fase di scale-up. In particolare, l’occasione attuale è quella offerta dall’Avviso FESR 1/2023 “Sostegno allo sviluppo di startup innovative nelle aree di specializzazione intelligente del Trentino” (clicca qui per iscriverti), promosso da Provincia autonoma di Trento, la cui gestione è affidata a Trentino Sviluppo nel ruolo di ente istruttore: ci racconta di questa importante opportunità il direttore dell’Ambito Imprese Alberto Turchetto.

L’occasione di un contributo a fondo perduto del 70% per startup innovative

L’iniziativa in questione ha lo scopo di sostenere e rafforzare nascita, crescita e posizionamento delle imprese del territorio sul mercato interno e internazionale, potenziando le capacità di ricerca e innovazione e sostenendo l’uso di tecnologie di ultima generazione, secondo gli obiettivi espressi dalla Strategia provinciale di specializzazione intelligente e della Strategia macroregionale per la regione alpina: “In linea con la vocazione innovativa del territorio – specifica Turchetto – i quattro settori di riferimento  sono sostenibilità, montagna e risorse energetiche; ICT e trasformazione digitale; salute, alimentazione e stili di vita e industria intelligente”. La sovvenzione è particolarmente favorevole: l’Avviso FESR 1/2023 prevede infatti per ogni impresa un contributo a fondo perduto del 70% per spese fino a 500mila euro nell’ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.

Opportunità di inserimento immediato in un contesto all’avanguardia

Per fare domanda è necessario presentare un progetto basato su soluzioni ad alto valore tecnologico scalabili sui mercati internazionali: “I progetti – spiega Turchetto – verranno valutati da comitati specifici composti anche da esperti di ricerca e innovazione tenendo conto di elementi come il grado di innovatività, l’adeguatezza e la coerenza con il piano degli investimenti e la strategia di accesso al mercato”. Nello specifico, il bando scade il 27 novembre e si rivolge a persone fisiche e a startup innovative, sia locali che provenienti da fuori provincia. In entrambi i casi le startup, se già costituite, devono essere iscritte nell’apposita sezione del Registro delle imprese a partire dal primo gennaio 2021. Chi proviene da fuori provincia dovrà aprire una sede operativa in loco entro sessanta giorni dalla comunicazione di concessione del contributo: “Questo vincolo – evidenzia il responsabile – potrebbe sembrare particolarmente stringente. Ma qui non lo è: Trentino Sviluppo, infatti, offre una soluzione per l’insediamento immediato all’interno di uno dei nostri poli tecnologici o degli incubatori di impresa (Business Innovation Centre). Non a caso, abbiamo a disposizione ecosistemi dedicati a ciascuno dei quattro ambiti a cui il bando fa riferimento”.

Il Trentino come sistema virtuoso per startupper: aiuti concreti, non solo economici

La possibilità di ospitare facilmente le nuove imprese all’interno di questi ecosistemi è dovuta alla presenza sul territorio provinciale di importanti Business Innovation Centre legati alle aree di specializzazione intelligente, tra i quali spiccano il Polo Meccatronica di Rovereto con i suoi 130mila metri quadrati dedicati a progetti innovativi di meccanica avanzata e meccatronica e il Progetto Manifattura, uno dei più grandi incubatori europei attivo nell’ambito della green economy. Ma questo non è l’unico vantaggio che il Trentino offre alle nuove imprese: si inserisce infatti in un quadro composto da programmi di accelerazione, incubatori d’impresa, consulenza manageriale e servizi di tutoraggio. In particolare, il nostro interlocutore ci racconta il ruolo attivo che Trentino Sviluppo gioca in questo scenario: “Insieme con la Provincia autonoma, stiamo perfezionando la realizzazione di un cosiddetto Welcome pack, che mira a facilitare l’inserimento nel mondo economico e sociale del Trentino: dalla gestione dei permessi nel caso di persone provenienti da Paesi esteri all’iscrizione al sistema sanitario, passando per l’inserimento dei figli all’interno dei percorsi scolastici, azioni per semplificare la ricerca di alloggio e apertura di canali diretti con le istituzioni locali per risolvere tutte quelle criticità che si incontrano quando si sceglie di trasferirsi in una nuova località”.

Un network come valore aggiunto: il ruolo chiave di Trentino Sviluppo

Appare dunque evidente come la costruzione di una proficua rete di relazioni tra gli enti locali si traduca in un ecosistema potenziato, a tutto vantaggio dell’esperienza imprenditoriale (e non solo). Ed è esattamente al centro di questa rete virtuosa che opera Trentino Sviluppo, come ci spiega Turchetto: “Giochiamo un duplice ruolo: reattivo, a supporto delle strategie dettate dalla Provincia autonoma, ma anche proattivo, attraverso lo sviluppo di iniziative presentate ai vari attori di questo network, come i progetti legati alla Trentino Startup Valley o agli Osservatori settoriali che abbiamo messo in piedi all’interno dell’area servizi alle imprese”. In pratica, Trentino Sviluppo coordina le varie realtà del territorio ma ne alimenta anche ulteriormente il network associativo coinvolgendo elementi esterni: “In particolare, nel mondo delle startup partecipiamo a varie community e ne creiamo altre, dedicate per esempio ai business angel e ai venture capital. Questo ci porta a realizzare iniziative che danno concretamente visibilità alle startup, siano esse presenti nei nostri incubatori o esterne”.

La fotografia attuale e i trend di sviluppo delle startup con sede in Trentino

La sinergia appena descritta dà i suoi frutti: oggi le startup innovative iscritte nel registro delle imprese della Camera di commercio di Trento sono più di centosessanta: il 20% attivo in ambito salute, il 40% nel settore ICT e industria e l’altro 40% sul fronte della sostenibilità aziendale. Come è facile immaginare, però, oggi l’innovazione presenta frontiere sempre meno nette e si configura come un universo in continuo mutamento. Lo conferma Alberto Turchetto: “I confini entro i quali è possibile delimitare le startup sono sempre più labili: cresce la contaminazione di tecnologie e di approcci tra i vari ambiti di innovazione. Dal lancio del nostro primo bando FESR, nel 2009, a oggi, a essere cambiato è anche l’approccio stesso al business: non si fa più impresa da soli. Se fino a qualche anno fa avevamo più ricercatori e inventori singoli che provavano a intraprendere in solitaria la strada del business, con tutte le criticità del caso, oggi si punta in maniera più decisa verso il lavoro di squadra. I giovani imprenditori si presentano a noi già in team”.  Dovendo invece tirare le somme in termini di trend, il direttore rileva un cambio di focus: “Se in passato si puntava maggiormente su tematiche green, oggi si riscontra un interesse particolare verso le scienze della vita: anche noi ci stiamo impegnando su questo fronte, nell’ottica della creazione di un polo dedicato. Un’altra tendenza su cui ci stiamo focalizzando e che, anzi, stiamo promuovendo è quella relativa alle startup sociali: imprese per il momento non molto pubblicizzate nel resto d’Italia”. Un nuovo esperimento illuminato che conferma, ancora una volta, il carattere innovativo del territorio trentino.

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