Quotarsi in Borsa è il sogno di ogni startup, e anche di ogni investitore che ha creduto nella venture in fase early stage. Ma ovviamente non è il destino dei più, sono davvero poche le startup che raggiungono l’IPO in ogni sistema e, l’Italia non fa eccezione, anzi: l’esempio di startup nostrana che ha conquistato l’IPO rimane sempre, a distanza di quasi 10 anni, Yoox, che fu una bella storia, anche per i ritorni degli investitori. Di casi recenti abbiamo visto Triboo, che si è quotata lo scorso anno all’AIM, così come MailUp nel 2014; e teniamo le dita incrociate per DHH, startup che in un anno è riuscita a partire e crescere così bene da permettersi di prepararsi all’ingresso in Borsa. Ma che tipo di crescita deve avere una startup per affrontare questo passo? In particolare quanto tempo ci vuole per la startup “internet” prima di essere pronta alla quotazione? Mahesh Vellanki, growth stage investor di Redpoint Ventures, importante fondo vc statunitense, ha pubblicato recentemente sul suo blog una serie di grafici che mostrano i tassi di crescita delle principali startup internet che hanno fatto IPO negli ultimi anni, mostrando alcune evidenze che possono anche sorprendere. Per esempio, che il tempo medio impiegato dalle società prese in considerazione, sono 8 anni, come mostra il grafico qui di seguito. Vellanki mostra anche una serie di grafici in cui considera la revenue growth delle startup considerate negli ultimi anni precedenti la quotazione, divisi per settore. Il prossimo grafico riguarda l’ecommerce, considerato uno dei settori che crescono più velocemente. Per fare un esempio, Groupon ha realizzato $15M di profitti nel 2009, $313M nel 2010, e $1.6B nel 2011! Per consultare altri grafici, vai all’articolo originale.
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