Startup Bakery punta a raccogliere 20 milioni di euro

Fino a 20 milioni di euro, è quanto punta a raccogliere lo startup studio Startup Bakery con l’avvio della nuova campagna di raccolta, con primo obiettivo fissato a 3,5 milioni di euro. I fondi saranno destinati a sostenere lo sviluppo e la crescita della prossima generazione di startup sostenibili SaaS B2B a forte trazione di intelligenza artificiale, 10 in totale, la prima delle quali è la già avviata EsgMax.

“Gli investitori che partecipano alle nostre Lab entrano a far parte di ogni iniziativa fin dalla fase iniziale di pre-seed, riuscendo a garantirsi una quota del 25%. Successivamente, partecipano anche al round di finanziamento iniziale. Infine, sono consapevoli che ci sarà un evento di liquidità iniziale di circa 6 milioni di euro e un evento finale di liquidità che punta a circa 20 milioni di euro, nell’arco di circa 6 anni, garantendo un ritorno di circa 10 volte l’investimento per ciascuna iniziativa – commenta in una nota Alessandro Arrigo, CEO e co-fondatore di Startup Bakery – Attualmente stiamo raccogliendo fondi per il nostro secondo veicolo di investimento, Startup Bakery Lab 2, che è dedicato alle nuove 10 startup del nostro portfolio. La prima di queste è EsgMax, già avviata e supportata dal gruppo Zucchetti, come da tradizionale strategia di business di Startup Bakery, per la quale è stato già siglato un accordo di exit. Chiudendo altri tre accordi come questo, prevediamo di ottenere rendimenti superiori a tre volte l’investimento, performance che solo il 5% dei fondi VC nel mondo riesce a raggiungere”.

Fino a oggi Startup Bakery ha investito e avviato quattro startup: Veterly (2021, pettech, 530mila euro raccolti); Condeo (2022, proptech, 920mila euro raccolti); Sencare (2022, healthtech, 500mila euro); EsgMax (2023, sostenibilità, 800mila euro raccolti e accordo di exit per febbraio 2025).

“Per sostenere sempre meglio le nostre iniziative e agevolare il loro percorso, abbiamo deciso di accentrare la raccolta fondi. Per questo SB Lab 2 può superare i 3,5 milioni e arrivare fino a 20. Più raccoglieremo e più saranno i fondi sbloccati per le nostre iniziative più performanti – aggiunge Arrigo – Grazie anche all’operazione su EsgMax, abbiamo già ricevendo l’interesse da parte degli investitori per entrare in SB Lab 2. Di questo ne siamo felici ed essendo praticamente all’inizio della raccolta non avremo problemi a farli partecipare. Probabilmente però dopo l’estate cambieremo le condizioni, a tutela degli investitori che hanno creduto nel nostro modello prima ancora che cominciasse a produrre risultati”.

I contesti in cui Startup Bakery solitamente opera sono quelli ancora poco digitalizzati, caratterizzati da un notevole divario nell’uso dei dati, dove anche una piccola dose di innovazione può generare significativi rendimenti per l’intero settore, con benefici tangibili per la società. Le soluzioni così realizzate sono tutte sostenibili e correlate ad almeno uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’ONU e sono principalmente soluzioni SaaS B2B, integrate con elementi di intelligenza artificiale.

Sostenibilità e tecnologie

Lo Studio può contare sull’esperienza in pratiche IA che coinvolgono il machine learning e il natural language processing (NLP), convogliate a livello tecnologico nella soluzione proprietaria QuSeed, che supporta lo Studio nell’individuazione di quelli che in finanza vengono chiamati segnali deboli del mondo dell’innovazione. Disponibile da aprile nella nuova release conversazionale e in abbonamento anche a terzi, QuSeed incrocia i dati finanziari provenienti da database di business (oggi Crunchbase) con i dati conversazionali della rete (news, blog post, social post ecc.), consentendo di intercettare i bisogni emergenti e le nuove tendenze dai mercati più avanzati.

“QuSeed lavora in lingua inglese e questo costituisce sicuramente un vantaggio competitivo – dice Angelo Cavallini, COO e co-fondatore di Startup Bakery – . Non intende sostituire gli investment manager quanto fornire loro un supporto nel processo decisionale. Spesso, infatti, le informazioni più aggiornate si trovano nelle notizie online, piuttosto che nei database aziendali, che possono essere aggiornati solo dopo diversi mesi. La valutazione finale rimane sempre affidata all’intuito degli esperti di Startup Bakery, supportata dall’esperienza del team e da prove empiriche”.

Le opportunità di business e di exit vengono in ogni caso valutate da tecnici, imprenditori e investitori: questi ultimi sono in grado di moltiplicare esponenzialmente le opportunità di exit per le startup grazie alla loro rete di relazioni. Se infatti nel classico percorso venture capital le startup crescono principalmente grazie all’apporto finanziario, nel percorso Startup Bakery queste crescono soprattutto grazie ai partner industriali. Un asset che si è recentemente strutturato nel neonato Bakers Club, grazie anche all’ingresso di Margherita Colaceci in qualità di investor relations manager: un ambiente utile a creare occasioni di networking, tenere aggiornati gli investitori e a procurare tavoli di trattativa alle startup.

Infine, tramite il Delivery Service e la nomina di Guido Pezzin alla guida del suo sviluppo, lo Studio ha iniziato a rendere disponibili a terze parti alcune componenti della propria catena di produzione startup: dall’individuazione dei bisogni all’automazione di processi fino alla costituzione efficace di un team, alla validazione della business idea, lo sviluppo di un MVP, lo scouting dei cofounder, l’implementazione di una intelligenza artificiale concreta ed efficace, l’adozione di processi agili di sviluppo prodotto.

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