Startup Bakery annuncia di aver completato la raccolta di capitale intorno alla sua prima Lab, il veicolo di investimento proprio, per un totale di 1.950.000 euro con 1.200.000 euro che si sono aggiunti ai 750mila euro raccolti a fine 2020 grazie alla fiducia di 39 diversi investitori. “Questa prima Lab ci è servita per completare la validazione del nostro modello di startup studio. Ora sappiamo con certezza che è un modello che attrae sia investitori industriali sia finanziari. Molti poi hanno investito prima ancora che si delineassero i piani delle tre startup che andremo a gemmare, segno che per molti investitori la proposta di Startup Bakery rappresenta anche un fattore che aiuta a calmierare il rischio di fare startup”, dice a Startupbusiness Alessandro Arrigo che in questa video intervista racconta nel dettaglio il modello dello startup studio Quanto raccolto dalla prima Lab andrà a sostenere, entro la fine dell’anno, le attività di pre-seed e seed delle prime tre iniziative di Startup Bakery: Veterly, la soluzione per semplificare il rapporto tra veterinari e proprietari di animali domestici, lanciata lo scorso anno e dal 2022 guidata da Laura Venturini, imprenditrice con esperienza in ambito digital e pet-tech, già CEO e fondatrice di Quindo e di Cane in Viaggio; una nuova piattaforma per il prop-tech che sta completando la raccolta in seed da 700mila euro; e una nuova soluzione che opererà in ambito silver-tech, sigla che raccoglie le soluzioni pensate per la cosiddetta terza età, in via di gemmazione. A differenza di acceleratori e incubatori, gli startup studio non allevano startup early-stage esistenti ma creano nuove imprese da zero, investendo direttamente in ogni progetto. Questo modello consente di ridurre il rischio di fallimento dei progetti, velocizzarne il processo di crescita e portarli rapidamente alla exit con partner industriali coinvolti, anche finanziariamente, fin dal giorno zero. Startup Bakery, nello specifico, è uno startup studio dedicato alla creazione di aziende SaaS B2B caratterizzate da una forte componente di intelligenza artificiale e orientate alla sostenibilità e al raggiungimento degli SDG (Sustainable Development Goal, gli obiettivi di sviluppo sostenibile promossi dall’Organizzazione delle Nazioni Unite). “Ora che sappiamo che il modello impostato piace e che quindi abbiamo identificato un nostro market-fit, apriamo una seconda fase in cui proveremo a farlo scalare. Per riuscirci impostiamo una Lab 2 che servirà a sostenere le prossime 10 iniziative, tutte sempre in ambito SaaS B2B, AI e sostenibilità. Con Lab 2 proveremo inoltre ad aumentare la nostra efficienza, portando la produzione di startup da due a tre l’anno. L’impiego dei complessivi 3,5 milioni di euro quindi è previsto entro il 2026, con rendimento atteso del 3x e IRR del 18,84%. Un ulteriore incentivo è rappresentato dal fatto che chi investirà nella Lab 2 otterrà quote più che doppie rispetto a coloro che investiranno direttamente in una delle startup gemmate, cosa che sarà comunque sempre possibile fare – spiega Arrigo – . Le nostre startup non seguono il classico percorso verso l’unicorno, bensì cercano di produrre in breve tempo nuove imprese che siano assorbibili dal nostro tessuto imprenditoriale, anche di PMI. Non tutte le aziende possono permettersi di acquisire la Depop di turno, ma tutte le aziende hanno necessità di innovare, soprattutto per linee esterne, pena l’esclusione dal mercato. Posso dire che questa visione si sta già avverando in Startup Bakery, a breve avremo modo di condividerne i dettagli, e le prospettive per i vari modelli di startup studio sono molto più che incoraggianti.” L’ulteriore veicolo di raccolta, lanciato sulla base del successo registrato dalla prima Lab, mira a estendere l’audience potenziale anche ad altre tipologie di investitori come aziende, family officer e investitori professionali.
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