Speed pitch, presentarsi in 90 secondi

 

“Se in 30 secondi non sei in grado di spiegare ciò che fai significa che nemmeno tu lo hai capito bene”.

E’ una frase che non di rado coloro che si cimentano nel presentare la loro startup si sentono dire. Normalmente però il tempo concesso durante le pitching section è di molto superiore, di solito 4-5 minuti, ma in alcuni casi si arriva anche a 8-10. Tanti minuti sembrano pochi ma quando si sta presentando la propria idea di fronte a una platea di investitori e magari anche di potenziali partner industriali possono diventare un’eternità.

Si possono dire tantissime cose in 5-10 minuti e quando si ha tanto tempo c’è anche il rischio di impappinarsi, di complicare il messaggio con troppe informazioni, di perdersi in preamboli spesso superflui, di perdere la concentrazione e di non riuscire ad andare dritti al punto. Trenta secondi sono un tempo che deve essere sufficiente per dire ciò che si fa e per incuriosire l’interlocutore che poi, se vuole, può prendersi tutto il tempo che desidera per approfondire. 

Trenta secondi sono però il minimo possibile, danno forza all’esercizio nelle doti di sintesi ma non consentono di dire altro, così già da due anni a Smau abbiamo ideato la formula dello speed pitch. Non trenta secondi, ma nemmeno 5 minuti:  inizialmente abbiamo provato con due minuti per poi definire la formula finale a un minuto e mezzo.

90 secondi sono più che sufficienti per dire ciò che si fa, per aggiungere qualche dettaglio, per dare anche qualche riferimento – il sito web, la mail, il numero dello stand – e volendo anche per arricchire la presentazione con qualche spunto particolare e divertente per catturare l’attenzione di chi ascolta.

Formula vincente che permette a ogni tappa di Smau nelle città di Bari, Roma, Padova, Torino, Bologna, Firenze, Napoli e naturalmente quella storica di Milano a tutti coloro che espongono con la loro startup di farsi conoscere e di mettere in luce le loro capacità oratorie oltre a quelle tecniche e imprenditoriali. Una formula che oltre a essere dinamica, capace di dare visibilità a tutti, è anche apprezzata da chi viene a sentire perché in tempi contenuti – cosa che durante la fiera ha un valore – permette di conoscere ciò che fanno le startup ma soprattutto di incontrare le persone che le startup le fanno e, si sa, le persone, il team sono importanti tanto quanto, se non addirittura di più, dell’idea e del progetto d’impresa. 

Così a ogni tappa di Smau gli speed pitch di Startupbusiness si snocciolano durante le giornate con ritmo sempre più incalzante e con la volontà di dare una visione ampia di ciò che si trova tra gli stand e il successo della formula è stato adottato anche quando si assegna il premio Lamarck che è proposto a ogni tappa da Smau, Startupbusiness e da Confindustria. Anche qui pitch da 90 secondi, non uno di più e se chi presenta è molto bravo e risparmia del tempo guadagna anche la possibilità di rispondere a una domanda cosa che spesso lo aiuta a raffinare ulteriormente il pitch per la volta successiva. 

Formula unica quindi, dinamica certamente, non di rado anche divertente nella quale tutti gli startupper si cimentano con entusiasmo e perfezionando le loro performance tappa dopo tappa. Ma con Smau si è deciso di fare un ulteriore passo avanti: portare la ‘cultura’ del pitch anche fuori dal mondo delle startup, così nell’arena degli speed pitch non si misurano solo le startup ma anche organizzazioni più tradizionali come centri di ricerca e imprese consolidate. Sfida che già da qualche tappa è stata attuata e che quasi senza tentennamenti e incertezze è stata vinta in pieno, il fascino del pitch, e in particolare dello speed pitch – che per la cronaca si fa senza slide, magari portando oggetti e MVP qualora disponibili – ha conquistato tutti: dirigenti, ricercatori, amministratori delegati, funzionari.

E allora perché fare lo speed pitch solo in Smau? Ecco che magicamente questa formula ha iniziato a fare capolino anche in altri eventi come accade con gli aperi-network organizzati da Smau, Startupbusiness e Regione Lombardia che selezionano alcune startup e le portano a presentarsi a un gruppo di imprese consolidate, il primo aperi-network al Pirellone è stato un successo, il prossimo lo sarà ancora di più.

E così per chi presenta la sua startup, la sua azienda, il suo centro di ricerca, i 90 secondi dello speed pitch sono come 90 minuti per un giocatore di calcio. Ma senza intervallo. 

 

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