Social Business Forum 2011: l’impresa social è più competitiva

 

In un mondo in cui le reti sociali diventano sempre più importanti è necessario sviluppare vision e approcci sempre più collaborativi anche nelle risorse umane, superando resistenze culturali all’interno delle imprese e imparando ad “ascoltare” le voci di mondi sempre più connessi tra loro. Così si intercettano opportunità di innovazione e si risponde tempestivamente con soluzioni efficaci in grado di valorizzarle.

            Al Social Business Forum, che si è tenuto l’8 Giugno a Milano presso il Marriot Hotel, un’atmosfera effervescente, innovativa e coinvolgente ha anticipato e analizzato cambiamenti significativi nel modo di intendere business, impresa, sviluppo, risorse umane e processi aziendali. L’evento, organizzato da Open Knowledge ha messo in luce i cambiamenti nel panorama della società dell’informazione da tenere in considerazione perché un’impresa muova i primi passi in modo corretto per poter poi correre velocemente una volta superata la primissima fase di sviluppo.

Che cosa si intende con Social Business?

Il social business è un trend recente che rivoluziona il modo in cui le aziende funzionano e generano valore per tutti coloro che concorrono alla sua esistenza (azionisti, dipendenti, clienti, partner e fornitori). 

Ogni impresa fa parte infatti di un ecosistema che coinvolge molteplici attori e la distinzione tra ambiente interno e esterno di una compagnia è ormai superata.

I processi decisionali o di change management in una compagnia non sono più prerogativa dei soli dirigenti o dei clienti. Sono influenzati anche da dipendenti, partner e fornitori. Per questo è necessario guardare all’impresa come a un sistema aperto. E’ inoltre l’impegno dei vari attori e non la comunicazione che rende effettivo lo scambio tra interno ed esterno in un’organizzazione. E perché ci sia impegno e quindi scambio positivo è necessario ascoltare le necessità delle persone e garantire la crescita dell’organizzazione.

Un coro di voci, un’orchestra di professionisti.

Al Social Business Forum sono intervenuti 43 manager, imprenditori, consulenti e professionisti di fama nazionale e internazionale che hanno affrontato in modo strategico e pratico al tempo stesso tematiche cruciali per lo sviluppo del business e delle organizzazioni. Cambiamenti necessari da comprendere per proporsi sul mercato con progetti e proposte efficaci, che possano diventare imprese di successo. Sono stati esplorati casi che hanno avuto particolari ritorni sugli investimenti fatti, best practice e prodotti e servizi vincenti sul mercato grazie all’utilizzo dei social media.

La conferenza ha messo in luce le possibilità concrete che l’apporto di strumenti, professionisti innovativi e un approccio maturo ai nuovi media sociali genera in termini di visibilità, qualità dell’ambiente di lavoro, relazione con il cliente acquisito, contatto con il cliente potenziale.Le presentazioni che hanno accompagnato i singoli interventi sono a disposizione di tutti nella sezione di Slide Share dedicata all’evento, SocialBizForum.

Particolarmente interessanti gli interventi di manager di fama internazionale come Bill Johnson (Director of Global Community, Dell – Paving the way to Social Business), Andrew Gilboy (VP E2.0 Emea Oracle – Socialising the Enterprise: it’s also about the process) e Keith Swenson (VP R&D, Fujitsu). Sono stati inoltre illustrate strategie che hanno portato al successo aziende oggi particolarmente conosciute come Webank (intervento di Carlo Panella, Banking Commercial Director, sul progetto Wepad, Webank e la costruzione di relazioni di fiducia X.0) o che hanno rivoluzionato l’immagine di organizzazioni, come le Poste Italiane ad esempio (intervento di Paolo Baldriga , Head of Communication, Partnership and Loyalty at Poste Italiane – Banco Posta and Customer Engagement). 

 Metodo intangibile, risultati concreti.

 

Il social business è in grado di aiutare un’impresa che si trova nello “stato nascente” a:

  • Aumentare profitti, produttività, margini
  • Aumentare l’efficienza
  • Diminuire le spese di trasferta
  • Aumentare la soddisfazione di partner e fornitori
  • Ridurre i costi di supply chain, customer care, marketing
  • Migliorare la soddisfazione e la fedeltà del cliente
  • Aumentare il numero dei contatti generati e delle trattative

Diversi gli interventi focalizzati su come misurare l’efficacia delle “social strategies” messe in atto grazie a matrici, metodi e strumenti di ascolto che possono fornire dati e indicazioni oggettive sulla validità delle strade che si stanno percorrendo. Esistono oggi tecniche efficaci per valutare ad esempio il ROI di campagne  di comunicazione sui Social Media e più in generale strumenti di analisi degli scambi informali e dei network. Utili per valutare anche “in corso” approcci e strategie e ricalibrare eventualmente le azioni pianificate massimizzando i risultati.

Michela Michieli

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