Slush’D Bolzano, nasce la nuova generazione di eventi tech-startup

C’è una nuova serie di eventi che animano l’ecosistema startup, sono eventi internazionali, interamente ed esclusivamente in inglese, eventi che riprendono format e contesti altrettanto internazionali e che si sviluppano anche in città meno grandi a conferma del fatto che l’innovazione d’impresa può nascere e svilupparsi anche fuori dai grandi centri urbani. Certo poi quando si cresce e serve interfacciarsi in modo continuo con investitori, con partner, con il mercato è opportuno non snobbare i grandi centri dove si concentrano la gran parte di queste risorse, ma è significativo come i territori stiano lavorando per identificare gli elementi che li caratterizzano e fare leva su di essi per proporsi nel contesto dell’ecosistema. Uno di questi eventi, al suo debutto, si è svolto a inizio settembre, nella città di Bolzano presso gli spazi di Noi Park e sotto il brand Slush’D che identifica gli eventi che rifacendosi al noto evento invernale di Helsinki ne portano lo spirito in diverse città di tutto il mondo. Slush’D Bolzano è stato il primo evento del genere organizzato in Italia, ha visto la partecipazione di oltre 60 speaker, di investitori nazionali e internazionali che, riporta una nota diffusa dagli organizzatori, rappresentavano complessivamente oltre 2,6 miliardi di euro di patrimonio.

Una prima edizione con numeri più che dignitosi, una partecipazione di circa 850 persone, una startup competition che ha premiato la startup Sly

Oltre 60 speaker si sono alternati sul palco durante la giornata. Investitori presenti in rappresentanza di un patrimonio superiore ai 2,6 miliardi di euro

Cristian Frigo, co-fondatore e CEO di Bolzano Slush’D dice a Startupbusiness : “Siamo molto contenti dei risultati ottenuti con questa prima edizione, anche i numeri sono andati oltre alle aspettative, per non parlare della qualità dei contenuti e delle startup che hanno partecipato e già stiamo lavorando allo sviluppo della seconda edizione il prossimo anno”.

Sly, la startup italo-canadese che ha vinto la competition garantendosi l’accesso alla ribalta di Slush di Helsinki sviluppa una sofisticata tecnologia composta da un sensore, che ha la forma simile a quella di una pigna, posizionato in una foresta o area a rischio, in grado di identificare precocemente la fase iniziale di un incendio in modo selettivo, e segnalarlo alle autorità competenti.

Al secondo posto della startup competition si è classificata Cloov, soluzione tecnologica end-to-end per implementare una strategia circolare attraverso l’inventario invenduto e i programmi di ritiro. Cloov si è aggiudicata 2.500 euro in servizi finanziari offerti da Sigma Squared. Le altre finalistesono state Guestnet, piattaforma che ha rivoluzionato la gestione degli ospiti, rendendo efficienti i processi e massimizzando i ricavi del mondo alberghiero ed extra-alberghiero. Flowy, specializzata nella gestione di dati di viaggio dei passeggeri in tempo reale e CAEMate, che ha ideato soluzioni innovative per il monitoraggio e mantenimento proattivo di infrastrutture, attraverso simulazioni fatte su digital twin.

«La straordinaria partecipazione alla prima edizione italiana di Slush’D è prima di tutto un ottimo segnale di vitalità per il mondo imprenditoriale, che si è dimostrato capace di mettersi in gioco e pronto a ragionare su quanto succederà nei prossimi mesi. – aggiunge in una nota Frigo –. In secondo luogo è stata una scommessa vinta: ringrazio tutte le persone che hanno collaborato per l’ottima riuscita dell’evento, i volontari che ci hanno aiutato, gli speaker e gli sponsor che hanno creduto in questa iniziativa».

La giornata ricca di spunti e di visioni del futuro, guidata dagli oltre 60 speaker che si sono succeduti sul palco nei vari panel previsti. Un evento che messo a fattor comune l’esperienza di imprenditori, investitori e istituzioni non solo italiane ma anche dell’area DACH. Uno sguardo innovativo sulle sfide di domani che si è potuto toccare anche con mano nell’area expo, che ha visto la presenza di 61 startup fra le migliori del panorama italiano e internazionale: Igloo, Kuba Labs, Mountain Maps, Mano Tapo, Sly, New Speakers, Brentech, Snap Kitchen, Edivite, Hypesound, Trusty, Agreen biosolutions, Source, Lexemo, Roboalpin, CAEmate, Arxax, Bikeflip, NTP, Alganize, Agrobit, Latitudo 40, Notarify, MyCia, Guestnet, Flowy, ToSwim, Bitebase, Alpinvision, Cloov, CON4Us, Al kosmo, Albicchiere, Argo, Sindrel, Rehub, Goodify, La Orange, Farmit, Foreverland, To-Be srl, Romars, Geocare, Valuemize, Innoitaly, Clava sports, Parastruct, Hiop, Avacam, FlyingBasket, Loki, Hercle, Rellai, Hygge dog, Truebees, B2 labtech, Plantvoice, Titan4, Nebula, Ring33, 3dnextech.

Tra i relatori presenti Paolo Privitera, executive vice president corporate development di Events.com annunciando un accordo di fusione con Concord Acquisition Corp II. La nuova società pubblica manterrà il nome di Events.com e sarà quotata alla Borsa di New York. La fusione indica un valore aziendale di 399 milioni di dollari, ipotizzando un valore azionario di 434 milioni di dollari alla chiusura, sulla base di una stima di 43,4 milioni di azioni in circolazione, e 35 milioni di dollari di liquidità netta.

Bolzano Slush’D ha coinvolto esperti e innovatori da tutto il mondo. Sul palco del Summit Stage, Privitera ha aperto con una lezione sulle strategie imprenditoriali. Successivamente, Gianluca Dettori di Primo Venture e Laurens Groenendijk di Dutch Founders Fund hanno discusso sulla costruzione di ecosistemi globali. Al panel “Fresh Voices, Bold Moves”, giovani investitori come Edgar Vicente di Enzo Ventures e Lucrezia Lucotti di 360 Capital  hanno offerto una visione sul futuro dei venture capital. Nel pomeriggio Silvia Corani, Ceo di Ncore, Victor Ranieri, Coo di Casavo e Andrea D’Amico, Coo di WeRoad hanno analizzato l’impatto delle startup italiane nel panorama internazionale.

All’interno del Climber Stage, invece, Fabio Mondini di Growth Capital ha esplorato le frontiere dell’innovazione mostrando i più recenti dati relativi agli investimenti in venture capital sia in Italia, sia in Europa e nell’area DACH, dati che sono frutto del lavoro del team di analisi di Growth Capital che in partnership con Italian Tech Alliance li aggiorna e pubblica trimestralmente, e che sono stati completati da un’analisi previsionale che mette in luce come si vada verso un momento in cui la crescita degli investimenti tornerà a essere protagonista, un momento che quindi sarà potenzialmente portatore di nuovo ossigeno finanziario per gli imprenditori innovativi. Mondini ha anche posto enfasi sull’importanza di guardare con attenzione a tre settori in modo particolare: intelligenza artificiale e machine learning, cleantech e tecnologie per la difesa. E’ fondamentale tenere presente che anche il venture capital è un settore ciclico e la cosa si è vista molto bene negli ultimi anni soprattutto grazie all’impennata durante il periodo del covid-19 e la successiva contrazione che ha caratterizzato gli ultimi trimestri, ma è altrettanto giusto considerare che la prossima fase sarà di crescita.

All’intervento di Mondini è seguita una discussione sul foodtech con Sara Guaglio di FUL Foods e Roberto Profera di Cortilia. Interesse anche per il panel sulla sostenibilità e climatetech, con partecipanti come Weronika Czaplewska di Envirly e Nick De La Forge di Planet A Ventures.

Bolzano Slush’D ha proposto anche due masterclass: «Da zero a 200 milioni di euro di ricavi senza assistente personale», di Claudio Erba, un viaggio attraverso le sfide e i successi che hanno portato Docebo, l’azienda fondata da Erba, a diventare leader del settore con una capitalizzazione di mercato di 1,6 miliardi di dollari. «Semplificare gli investimenti con la tecnologia legale e standardizzazione» è stato invece il tema della masterclass di Antonio Legrottaglie, partner di Dentons, che ha trattato argomenti quali l’integrazione della tecnologia legale nelle operazioni di venture capital, i vantaggi della standardizzazione dei contratti e dei documenti legali e come queste pratiche possano snellire e semplificare il flusso di lavoro degli investimenti.

A supportare la riuscita della prima edizione di Bolzano Slush’D c’è una rete di sponsor che ha scelto di investire sull’evento dedicato all’innovazione. Gold e sustaining partner dell’iniziativa: LDV20 powered by Sparkasse Bolzano, PWC, ecosistema Inest, Google e Google Cloud, Würth, Okta, Dentons, Redstone, Konzept Partners, EY. Networking partner sono Qonto, Fruitservice, UnipolSai Assicurazioni, Generali, Loacker, WhatAVenture. Più di 35 ecosystem supporter, tra cui 2100 VC, Plug & Play, Italian Tech Alliance, Growth Capital VC, Italians in VC, Loyal VC, Zest Group, Baby VC, Bocconi for Innovation, Trentino Sviluppo, Azienda di Soggiorno e Turismo Bolzano, Four Points by Sheraton Bolzano, Early Bird, Wylab, Eden Ventures, MiVC, Novaterra. La prima edizione di Bolzano Slush’D è patrocinata dalla Libera Università di Bolzano, dall’Università degli Studi di Trento, Università degli Studi di Milano e da ICE, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

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