Singapore, nasce l’Italian innovation network

Nell’ultimo trimestre dell’anno scorso, per la prima volta nella storia, l’Asia ha superato gli Stati Uniti per investimenti in venture capital. Nella prima parte del 2018, quattro su cinque tra i maggiori deal a livello mondiale sono avvenuti in Asia, secondo quando rilevato da PwC e CB Insights MoneyTree Report. In un contesto in cui la Cina la fa da padrona per dimensioni del mercato e volume di capitale, negli ultimi anni Singapore è velocemente diventata uno dei maggiori hub a livello mondiale per la nascita e la crescita di startup e scaleup, grazie alla presenza di numerosi fondi e a un governo particolarmente attivo ed efficace nel promuovere la città-stato come lo snodo ideale per la crescita nella regione Asia Pacifico. Dal punto di vista delle cifre parliamo di ecosistema valutato oltre 11 miliardi di dollari che nel 2017 ha visto deal early stage per 1,2 miliardi di dollari, dicono Nestpick, Startup Genome e Crunchbase, il tutto in un Paese che ha meno del 10% della popolazione italiana. Non è quindi una sorpresa che, seppure Singapore rimanga meno conosciuta e considerata in Italia rispetto ad altre destinazioni per la crescita in Europa o USA, il numero di founder italiani che scelgono questa destinazione stia costantemente aumentando, accompagnato da un crescente gruppo di ricercatori, investitori e corporate innovator. Questa tendenza si rispecchia anche nelle folte comunità di innovatori provenienti da altri Paesi europei, al punto che sia Francia sia Germania hanno creato organizzazioni stabili per promuovere e supportare i propri imprenditori e investitori nell’area. Come sanno founder e investitori che hanno anche solo tentato di internazionalizzare la propria startup o le scaleup in portfolio, avere una rete o un sistema di supporto può fare la differenza tra il successo e il fallimento, e le istituzioni italiane all’estero devono e possono giocare un ruolo fondamentale. Proprio per questa ragione e grazie a un ottimo spirito di squadra l’Ambasciata d’Italia ha voluto essere protagonista nel supportare la nascita dell’Italian Innovation Network, una piattaforma, per ora informale, che riunisce gli Italiani basati a Singapore e protagonisti nei diversi campi dell’innovazione. L’evento inaugurale dell’Italian Innovation Network è stato ospitato nella residenza dell’Ambasciata d’Italia e ha ospitato una cinquantina di startupper, ricercatori e investitori, che si ritroveranno quanto prima con il duplice obiettivo di fare sistema e di dare supporto a chi dall’Italia inizi a muoversi verso i mercati e i fondi asiatici. In aggiunta il network potrà agire anche da advisor per le istituzioni italiane in previsione di iniziative quali gli Italian Innovation Day, in fase di definizione e programmazione per la prima parte del 2019. “Riteniamo il sostegno all’innovazione italiana uno dei nostri impegni più importanti e utili – spiega Raffaele Langella, Ambasciatore d’Italia a Singapore – e siamo felici di supportare la creazione di una piattaforma che consenta di fare sistema e aiutare a posizionare l’Italia come protagonista sempre più importante nell’area del mondo con il maggiore tasso di crescita”. “E’ particolarmente positivo vedere un coinvolgimento così attivo dell’Ambasciata nel promuovere e connettere la comunità degli innovatori italiani a Singapore e nell’area ASEAN – aggiunge Mario Aquino, managing partner di FutureLabs Ventures, tech VC and digital venture builder fondato da ex partner di McKinsey Ventures – e sono convinto che questo sforzo sarà di grande aiuto per aumentare iniziative cross border tra Italia e paesi ASEAN, che creerà benefici per entrambi gli ecosistemi”. Dopo l’evento inaugurale il network si ritroverà per una sessione, più lavorativa, di speed dating ed è già in discussione un incontro-scambio con la comunità di innovatori dei paesi nordici. Marco Villa, managing partner – Blue Spark Hub e coordinatore Italian Innovation Network Singapore

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