Paolo Marenco, fondatore e deux ex machina di Silicon Valley Sudy Tour (SVST) racconta a Startupbusiness l’esperienza degli ultimi anni e le novità che vedono il programma continuare a crescere e a svilupparsi.
– Quando nell’agosto 2005 ci siamo inventati il progetto di www.siliconvalleystudytour.com, si trattava del primo ponte tra Italia e Silicon Valley, diventato realtà grazie all’esistenza di un network di oltre 400 manager e imprenditori italiani che lavorano in Silicon Valley che si chiama Sviec (Silicon Valley Italian Executive Council) fondato da Jeff Capaccio, avvocato di radici liguri, Vice President West Coast della Niaf (National Italian American Foundation) . Questi italiani hanno quel sentimento che in Usa è molto diffuso, che si chiama “give back” , che consiste nel desiderio di voler dare, restituire al proprio Paese – e ai giovani italiani – qualcosa che sia di supporto alle nuove generazioni. Attraverso il SVST il give back si concretizza in tempo che questi italiani ci dedicano durante le visite e contatti che lasciano ai ragazzi, dopo il Tour.
Grazie a SVST il flusso tra Italia e Silicon Valley si è accentuato anche per merito di alcuni giovani che hanno scelto di fondare in Silicon Valley la propria startup. In senso inverso , gli amici di www.mindthebridge.org , fondazione californiana fondata dall’ex manager Google Marco Marinucci nel 2007, ha permesso a mentor italiani e americani di sostenere idee di start up presentate ogni anno alla business plan competition: centinaia di giovani hanno applicato a Mind The Bridge, che oggi è anche un seed fund, e molte stanno avendo successo, mantenendo la base tra Italia e Silicon Valley (Timbuktu e Vivocha tra le altre) .
Noi crediamo che il punto di forza per questa generazione, a livello mondiale, è la potenza di internet e del social. Se penso ai laureati di 10-20 anni fa, allora non era pensabile trovare contatti, lavoro e addirittura crearsi la propria azienda dalla propria stanza! Questa è la vera differenza basta solo avere la fantasia giusta e la creatività per crederci. I ragazzi italiani hanno in più, nel dna, creatività, comunicativa, umiltà e modestia, che sono nostre caratteristiche tipiche, apprezzate ovunque andiamo a lavorare nel mondo. Pensate che docenti italiani della Stanford University ci hanno raccontato che loro colleghi americani a Stanford, chiedono come si fa ad avere più application da ricercatori italiani per i posti a Stanford, le domande che ricevono sono poche, e l’esperienza coi pochi che arrivano è estremamente positiva.
Cosa lascia ai ragazzi la partecipazione al Silicon Valley Study Tour? Credo rappresenti un autentica svolta nella vita di uno studente di 20 anni e poco più, quell’esperienza che ricorderanno per tutta la vita e li indirizzerà in futuro, qualunque cosa decidano di fare.
Il punto è proprio questo. Noi non crediamo che l’SVST apra solo la mente all’idea di fare la propria startup, chi nell’animo ha spirito imprenditoriale avrà la spinta decisiva per diventare imprenditore. Sono molte le start up nate da SVST Alumni : www.hkconsulting.it , www.creonomy.com, www.alabs.it , www.regalister.com e una delle ultime, Cam On Net , App di Facebook che ci permette a partire dal 2013 di trasmettere in streaming sul gruppo Feel your Project di Facebook, le testimonianze di best practice tenute nelle Università dove sviluppiamo il progetto ( sei nel 2013, Palermo, Catania, Genova, Novara, Brescia, Torino).
Chi dei 150 Alumni aveva la ricerca per passione si è sviluppato in quel settore (abbiamo casi di Alumni a Stanford, CERN, Istituto Italiano di Tecnologia o Phd in Italia ed Europa), chi ha la stoffa da manager d’ azienda farà strada in multinazionali (altri Alumni in Goldman Sachs, Amadeus, Ansaldo STS, FIAT, L’Oreal, Magneti Marelli, Dropbox). Infine chi aveva spirito organizzativo e propensione al give back ha realizzato con altri soci, incubatori in Italia (The Hub Milano, il primo in Italia, e The Hub Rovereto da due Alumni ex Bocconi.) o grandi momenti di networking come StartupParty.
L’apertura della mente a 360°, non avere più barriere né geografiche né psicologiche è quello che rimane. Almeno così raccontano sui credit nel nostro sito i nostri 150 SVST Alumni http.
La parte iniziale del nostro programma, le conferenze-testimonianze di best practice, è fondamentale che ci permette di selezionare i partecipanti al SVST. Dal 2003 a oggi abbiamo realizzato oltre 30 cicli nelle principali Università italiane interessate (oltre alle 6 di quest’anno, Università di Bologna, Politecnico di Torino e Roma 3 grazie a Carlo Alberto Pratesi, poi diventato dal 2010 Innovaction Lab con Augusto Coppola e Paolo Merialdo).
SVST è un punto di arrivo ( ma anche di partenza verso un nuovo futuro per chi lo fa) di un percorso che prima di tutto vuole aprire la mente attraverso storie di chi ce la sta facendo noi crediamo molto che alla formazione teorica le nostre Università debbano sempre più affiancare racconti di best practice e questo in ogni indirizzo di studi. L’esperienza ci dice che questo ha valore a Ingegneria, come Economia, Scienze, Chimica e perfino Agraria oggi in ogni settore si può immaginare un nuovo modello di impresa, grazie a internet a al social. La discussione dopo ogni conferenza nel forum aperto sul nostro sito è il secondo step, essenziale e unico nel suo genere, attraverso cui facciamo la selezione per il SVST coi rispettivi docenti promotori. Permette a chi ha seguito le conferenze in aula in lingua italiana di confrontarsi con noi, con altri Alumni senior ed a volte con gli stessi relatori, in inglese. Discutere in inglese su temi impegnativi, creando link intelligenti e stimolanti di altre discussioni, non è da tutti: è ormai statistica – che se in aula ci sono 50-100 studenti a seguire la conferenza, solo 10- 15 animeranno la discussione sul social netwok e questo in qualunque Università italiana si realizzi il progetto. In questo modo il percorso di selezione si restringe, e sono i ragazzi stessi a dimostrare la propria motivazione a raggiungere l’obiettivo che non è l’SVST in sé ma dare una svolta al proprio futuro professionale.
L’intero progetto è molto impegnativo, con il proprio sviluppo in tutta Italia e verso la Silicon Valley.
Sia la preparazione, che comincia a ottobre coi contatti nelle Università coi docenti interessati al progetto . Tutto ciò è possibile grazie a due elementi.
Il primo si chiama Aizoon, la società di consulenza IT e ingegneria che è nata grazie alla partecipazione al 1° SVST 2005 di Franco Cornagliotto allora manager torinese in sabbatico che era stato con la sua azienda sponsor del ciclo realizzato al Politecnico di Torino nel 2004. Franco, tornato dal Tour decise di fondare www.aizoon.it a Torino nell’ ottobre 2005, aprendo subito sedi a Milano Roma e Genova per diventare anche la prima agenzia Autorizzata dal Ministero del lavoro per lo staff leasing IT (in apertura entro giugno sede a San Francisco). Assumendomi da subito come dirigente per i rapporti con la Silicon Valley e le Università, Aizoon ha da allora messo a disposizione parte del mio tempo per organizzare e gestire come Associazione La Storia nel Futuro (che ho fondato a Verbania e presiedo dal 1999) questi progetti nelle Università italiane e con la Silicon Valley.
Il secondo elemento, sempre più fondamentale, è il ruolo di giovani Mentor che sempre più hanno i nostri SVST Alumni. Per fare solo due esempi penso a Rocco Miccichè, SVST 2010 che da due anni cura il rapporto tra i relatori e l’Università di Catania per sviluppare il progetto in quella città, ma anche a Edoardo Tosetti e Alessandro Giuliano, anch’essi SVST 2010 che con la loro start up Cam On net ci permettono di rendere disponibili le conferenze realizzate in un’Università a studenti partecipanti nelle altre.
Molti appuntamenti in streaming sono previsti a breve: il 22 febbraio (Dino Distefano da Londra) il 28 febbraio e 14 marzo (Domenico Rizzi per Mater Bi e Emilio Billi per A3Cube da Novara) 8-15-22 marzo (Cam on Net, Andrea Baldini e Davide Bertarini da Torino) il 9 aprile (Andrea Zanoni da Genova). Tutti i programmi sui Forum nel nostro social network e su Feel your Project gruppo di Facebook.
Infine l’ innovazione di quest’anno nella ricerca sponsor. Oltre ai canali tradizionali che passano dalle richieste formali fatte dalle Università ai soggetti – imprese ed enti- del proprio territorio, ed al sostegno che anche quest’anno ci daranno il Ministero degli Affari Esteri e la NIAF nel 2013, Anno della Cultura Italiana negli USA, abbiamo lanciato una campagna di crowdfunding su www.shinynote.com per sostenere attraverso piccole o grandi donazioni i partecipanti al SVST 2013. Siamo appena partiti, meno di un mese, e i riscontri sono buoni: 22 donazioni in 26 giorni, c’è chi crede che valga la pena destinare il valore di una cena al ristorante alla crescita di un giovane, per quello che lo stesso potrà portare indietro al proprio Paese, con tante gocce, si fa il mare.
Paolo Marenco, Director Aizoon e promotore di SVST
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