“Green Vibes nasce dalla domanda: perché gli stili di vita sostenibili vengono spesso associati a fatica, noia, difficoltà? Perché la sostenibilità non può essere sexy?. Per risolvere la questione alla radice, abbiamo pensato che una possibile soluzione fosse associare la sostenibilità a ciò che era sexy per antonomasia: i sex toy”, dicono a Startupbusiness le due fondatrici della startup Chiara Maggio e Valentina Dell’Arciprete.
“Abbiamo quindi forgiato il concetto-pilastro della sextainability e iniziato la ricerca di prodotti sostenibili nel campo dell’erotismo, scoprendo quanto quel mercato impattasse negativamente sia a livello ambientale sia sociale”. I materiali che compongono la maggior parte dei sex toy sono inquinanti e non riciclabili, le loro componenti non separabili, impedendone la possibilità di riciclo a fine vita, anche nei casi in cui dovessero avere materiali adatti a farlo, e le filiere di produzione non controllate, senza tutele né per i lavoratori, né per il territorio. Inoltre, nemmeno al consumatore sono garantiti degli standard accettabili, poiché, in moltissimi casi, non viene data sufficiente attenzione alla sicurezza medico-sanitaria dei materiali.
“Dall’altro lato, conoscendo bene le difficoltà della nostra società a superare il tabù della sessualità e a concederne una libera discussione e divulgazione, volevamo partecipare a un cambiamento anche in quel campo. Abbiamo previsto dunque di costruire una comunicazione a due vie, che non sono parallele, ma si intrecciano costantemente, che esplorasse sia i temi della sostenibilità ambientale, sia quelli più psicologico-emotivi della sessualità, dell’accettazione di sé e della libera espressione dei propri desideri che ci piace immaginare possa condurre verso una forma di sostenibilità psicologica”.
Per questo Green Vibes sta costruendo una community in cui divulga contenuti scientifici e psicologici, accompagna le persone in un percorso di maggiore consapevolezza ed esplorazione di sé, e dove chiunque può comunicare in totale libertà i propri dubbi, paure, esperienze, ricevendo supporto.
Green Vibes intercetta quindi un bisogno nel mercato dei sex toy che, nonostante l’esponenziale crescita di interesse da parte dei fruitori verso prodotti più sostenibili per l’ambiente e le persone, resta a oggi estremamente inquinante e dominato da sostanze chimiche dannose per l’ambiente e per gli stessi individui.
Gli obiettivi della startup in questo scenario sono molteplici: “da un lato, abbiamo sviluppato un e-commerce che propone prodotti accuratamente analizzati, controllati e selezionati, garantendone caratteristiche di sostenibilità ambientale e sociale, oltre che di sicurezza per la salute. Finanziamo, inoltre, progetti di energia rinnovabile, riforestazione e affini, verificati dall’ente internazionale Gold Standard: per ogni Love Box acquistata, compensiamo 70kg di CO2”.
Dall’altra parte, attraverso la costruzione di una piattaforma editoriale e di una community interattiva le due fondatrici si propongono di divulgare informazione scientificamente fondata e psicologicamente attenta attraverso il coinvolgimento di professionisti del settore interni ed esterni all’azienda, e contribuisce all’abbattimento delle barriere della disinformazione relativa ai temi della sessualità e della sostenibilità ambientale.
“A breve termine, prevediamo inoltre di sviluppare personalmente dei prodotti che abbiano nuovi e più moderni standard di sostenibilità ambientale che vadano a colmare le grandi lacune presenti ora nel mercato produttivo e di sicurezza per la salute di chi ne fa uso”.
Per quanto riguarda la ricerca di fondi, la startup opera in un mondo molto particolare: per fare un esempio, a oggi, molti bandi per startup escludono espressamente i progetti che riguardano i sex toy, alla stregua di quanto avviene per le droghe e le armi. “Allo stesso modo, gli investitori istituzionali con cui abbiamo parlato ci hanno fatto capire che sarebbe difficile investire in una startup come la nostra per policy esplicite o per i rapporti con coloro che, a loro volta, hanno dato loro i soldi da investire”.
Tutto ciò non ha arrestato la ricerca, anzi, l’ha incoraggiata. “Coloro che sostengono la nostra causa, infatti, sono ancora più motivati ad abbattere quegli ostacoli culturali che impediscono l’emersione di aziende come la nostra che desiderano avere un impatto sociale, oltre che ambientale”.
Green Vibes sta ora lavorando in bootstrapping, con qualche decina di migliaia di euro investiti delle co-fondatrici e si propone di aprire a breve un piccolo round di tipo family and friend per sviluppare la community e generare le prime metriche di acquisition.
“Il brand che stiamo sviluppando, così come i vantaggi tecnologici della piattaforma, gli algoritmi proprietari legati alle tematiche di sostenibilità ambientale, consentiranno di posizionare sia l’e-commerce reseller, nella prima fase del progetto, sia i prodotti brandizzati come premium”. Il mercato italiano dei fruitori di sex toy è in espansione e capta l’interesse di una importante e crescente nicchia di donne. In Europa, annualmente, circa 2 milioni di persone acquistano sex toy, per una spesa che si aggira intorno ai 200 milioni di euro complessivi. L’età degli acquirenti e degli interessati è tra i 25 e i 54 anni. Queste persone si dichiarano propense e disponibili a spendere senza problemi tra il 6% e il 12% in più pur di avere dei prodotti che rispettino alti standard di sostenibilità ambientale e di filiera produttiva. La previsione italiana per i prossimi 5 anni è che il mercato dei sex toy generici aumenti del +9%, mentre quello del mercato relativo ai prodotti sostenibili veda un aumento del +26.6%.
Il mercato dei sex toy europeo, invece, prevede una crescita di 2.56 miliardi di dollari nel corso del 2021-2025, con un CAGR del 6%.
I clienti a cui si rivolge Green Vibes sono soprattutto donne, tra i 20 e i 55 anni, sensibili e interessate ai temi della sostenibilità e della sessualità. L’esperienza che offre Green Vibes ha come finalità la vendita di prodotti legati al benessere psico-fisico e sessuale sostenibili per l’ambiente e le persone, oltre che sicuri per il corpo, e, allo stesso tempo, la divulgazione sui temi ambientali e sessuali, in un’ottica di empowerment delle donne e, in generale, delle categorie culturalmente più svantaggiate.
A oggi lo staffi di Green Vibes è composto da cinque persone: Chiara Maggio, psicologa ed esperta di comunicazione, si occupa dello sviluppo della community e della divulgazione; Sergio Vezzani si occupa di design dei prodotto; Valentina Dell’Arciprete, gestisce campagne e marketing; Serena Moro, si occupa di garantire la sostenibilità dei prodotti e dei processi; e Paolo Meola gestisce la parte IT.
A capo di questo progetto ci sono tre donne e la loro energia: Green Vibes si rivolge al mondo femminile, partendo dai problemi con cui le co-fondatrici hanno dovuto e devono tuttora confrontarsi quotidianamente. “Conoscendo bene gli ostacoli culturali, i tabù e gli stereotipi che ancora oggi condizionano la libertà di espressione delle donne, desideriamo accompagnare le persone a conoscere meglio se stesse, i propri desideri, le proprie aspettative e l’impatto che hanno le loro convinzioni e scelte quotidiane su di sé e sul mondo che le circonda. Solo in questo modo sarà possibile una conseguente evoluzione positiva per il Pianeta”.
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