Semplice e duraturo come una bici, agile come un ciclomotore, protettivo come una city car. La piattaforma di sharing mobility Scuter ruota attorno all’ingegneria della due ruote, concepita proprio per un uso nella mobilità condivisa. Un modello di mobilità di questo tipo richiede un concetto di veicolo nuovo, gestibile da un guidatore esperto e un’altro meno esperto, robusto per ogni tipo di guida, facilmente manutenibile, sicuro. Scuter è, che si propone come la nuova via alla mobilità urbana, è dunque una startup “hard tech” che ha bisogno di finanziamenti elevati. Nato nel 2015 a Roma, nei primi due anni di vita, Scuter ha raccolto circa 600 mila euro di investimenti pre-seed da “friends & family”, da business angel e dal crowdfunding attraverso la piattaforma Mamacrowd, incluso un grant della Commissione Europea per le startup cleantech più promettenti selezionate da ENEL attraverso il bando INCENSe. Con questi primi fondi, Scuter ha validato l’intuizione iniziale sviluppando quattro versioni incrementali del proprio prototipo, fino ad arrivare all’omologazione come veicolo stradale immatricolabile in tutta Europa. Attualmente, il sistema progettato da Scuter è composto da una piattaforma cloud modulare basata su sistemi di machine learning ed intelligenza artificiale, una app per smartphone, un armadio di ricarica delle batterie ed un veicolo monoposto elettrico brevettato: connesso e integrato con sensori e periferiche all’avanguardia che lo rendono concettualmente uno smartphone con tre ruote e poltrona, alloggia il conducente in una cabina protettiva, è molto leggero e robusto grazie al solido telaio di alluminio e limitato a 45km/h di velocità per oltre 100km di autonomia. Il nuovo investimento ottenuto da 3 milioni di euro è un mix di equity, debito e grant: il round, fase seed ha coinvolto investitori privati, CDP Venture Capital, Invitalia e Intesa Sanpaolo. “Raggiungere questo target di raccolta in fase Seed, cioè prima di sviluppare ricavi, non è stato un percorso semplice” – spiega Gianmarco Carnovale, CEO di Scuter in una nota stampa. “I fondi specializzati in mobilità che incontravamo erano basati in altre nazioni e, sebbene interessati, non erano propensi ad investire da un Paese all’altro in startup in fase così iniziale. Ma anziché spostare la sede all’estero abbiamo deciso di cambiare il nostro modello di fundraising, costruendo un piano modulare basato su soggetti diversi e autonomi fra loro presenti in Italia. Questa strada si è rivelata efficace e l’esecuzione dell’intero round da 3M è ora completa, dopo l’approvazione dell’ultimo finanziatore. Stiamo producendo una flotta nel nostro veicolo in versione V. Fra pochi mesi Scuter potrà avviare l’operatività in una prima città italiana che diventerà il nostro laboratorio permanente, per poi passare alla fase di scalabilità”. Insieme al CEO Gianmarco Carnovale, Scuter è stata co-fondata da Gabriele Carbucicchio (Chief Business Development Officer), Carmine Di Nuzzo (Chief Design Officer), Luca Ruggeri (Chief Technology Officer). Ai fondatori si sono poi aggiunti il manager ed angel investor Pierandrea Vacca (Chief Growth Officer) e l’ingegnere aerospaziale Michele Messina (Chief Operating Officer) a completamento del team di primo livello che guiderà il lancio insieme alle figure previste dal piano assunzioni in corso.
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