“Inevitabilmente l’andamento degli investimenti ha visto una contrazione nei primi sei mesi dell’anno – dice a Startupbusinenss Lorenzo Franchini, fondatore di ScaleIT – la crisi dovuta all’emergenza Covid-19 ha avuto i suoi effetti ma in generale possiamo mantenere una nota di ottimismo perché vi sono state operazioni interessanti sia in termini di investimenti sia in termini di exit. Nella seconda metà dell’anno è fondamentale cercare di riportare l’andamento in territorio positivo e soprattutto puntare sempre di più sulla qualità e sul sostegno alle scaleup che devono crescere sia in numero, passando dalle attuali circa 120 a multipli di questo numero, ma soprattutto in qualità, creando aziende che possano arrivare a valutazioni che ricadono nel regno delle centinaia di milioni di euro invece che nell’ambito delle decine come è avvenuto fino a ora”.
ScaleIT, che è la piattaforma nata per favorire l’incontro tra gli investitori internazionali interessati a realtà ad alto potenziale (con round di serie A, B e C da 3 a 30 milioni di euro), le migliori scaleup italiane e dell’Europa sudorientale e i propri corporate partner, ha chiuso l’Osservatorio sugli investimenti Venture Capital effettuati nel primo semestre 2020 sul mercato italiano rendendo noto che nel primo semestre dell’anno il mercato italiano del VC ha registrando una flessione del 23% sull’ammontare investito complessivo in confronto allo stesso periodo del 2019. I round registrati dai VC italiani e internazionali, su aziende tech italiane, o fondate da italiani e con sede anche in Italia, ammontano infatti a poco più di 240 milioni di euro rispetto ai 313 milioni di euro dei primi sei mesi del 2019.
Analizzando l’andamento sull’intero periodo – riporta una nota diffusa da ScaleIT – , si evidenzia che il calo è stato più marcato nel primo trimestre con una riduzione del 33% (86 milioni di euro contro i 127 milioni di euro del medesimo periodo del 2019), mentre nel secondo trimestre il calo si è ridotto del 17% vale a dire 153 milioni di euro rispetto ai 185 milioni di euro del secondo trimestre 2019. Considerando l’impatto che la crisi da Covid-19 ha avuto sull’economia e sulla società a livello globale, la flessione al momento appare piuttosto contenuta; inoltre si rilevano segni di una certa dinamicità del mercato.
ScaleIT ha analizzato con particolare attenzione i round che coinvolgono gli investitori internazionali e quelli su scaleup e i mega round.
Approfondendo l’analisi sul primo tema, nei primi sei mesi del 2020 i dati dei round partecipati da investitori internazionali mostrano una riduzione degli investimenti del 32%, quindi maggiore rispetto al calo del mercato rispetto ai primi sei mesi del 2019, passando da 109 milioni di euro (Q1-Q2 2019) ai 74 milioni di euro (Q1-Q2 2020). I primi sei mesi del 2019 avevano infatti visto la presenza di importanti round internazionali, su tutti quello di Brumbrum partecipato da Accel Partners. L’andamento è stato però molto disomogeneo tra il primo trimestre, dove la flessione è del 49% (da 82 milioni di euro del 2019 a 42 milioni di euro del 2020), al secondo trimestre dove addirittura c’è un incremento del 23%, nonostante i volumi del secondo trimestre siano più bassi: da 26 milioni di euro del 2019 a 32 milioni di euro del 2020. Il maggior calo degli investimenti internazionali può essere una naturale conseguenza del Covid-19 che non ha favorito nel breve la chiusura di deal con investitori più lontani dalle aziende dove alcuni elementi di due diligence, come quella sul team, possono essere più difficili quando la distanza fisica e del network è maggiore. Passando invece all’analisi del contributo dei round più importanti sul totale del mercato (ovvero la focalizzazione su scaleup e mega round), si è registrato un calo anche in questo caso del 32% ovvero maggiore del mercato (da 198 milioni di euro del 2019 a 134 milioni di euro di quest’anno). Tra questi top deal spicca il round da 45 milioni di euro su Banca Idea di pochi giorni fa, partecipato tra gli altri da 360 Capital Partners, Gruppo Sella, Generali e Micheli & Associati. Altri deal significativi sono il Serie C da 25 milioni di euro su Milkman sempre con 360CP, P101, Vertis e Poste Italiane, il round da 16 milioni d euro sulla biotech Genespire da parte di Sofinnova. Meno rilevante per dimensione ma invece molto significativo per l’attenzione degli investitori internazionali su aziende italiane è il Serie A da 6 milioni di dollari fatto da Commerce Layer con Benchmark come lead investor insieme ad altri fondi della Silicon Valley. Franchini, aggiunge – sempre secondo quanto riporta la nota -: “a completamento dell’analisi è opportuno fare alcune considerazioni. Negli ultimi tre anni il mercato delle startup in Italia è cresciuto sensibilmente. Se si prende come parametro le startup innovative registrate all’apposito registro, si rileva che sono passate in tre anni da 7.400 a circa 11.000 (+48%). Nello stesso periodo invece le scaleup sono in numero pressoché costante, tra le 100 e 120 unità. La forte diminuzione di peso sul mercato dei top 10 round potrebbe quindi riflettere un primo indicatore di un mercato che stenta a produrre soprattutto scaleup che possano aggiudicarsi round Serie A-B-C da almeno 5-10 milioni di euro”. Molto vivace infine il semestre sul fronte delle exit con ben 12 operazioni. Il valore delle exit tuttavia non è ancora altissimo. La più notabile risulta infatti l’acquisizione del 49% di Tannico da parte di Campari per 23 milioni di euro. Infine ScaleIT fa sapere che l’edizione 2020 dello Showcase, solitamente programmato in autunno, non avrà luogo per effetto della pandemia e che proseguirà nel suo ruolo di osservatorio del mercato e ponte tra i VC internazionali, le scaleup italiane e dell’Europa sudorientale e i propri corporate partner. Photo by Markus Winkler on Unsplash
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