E’ online da qualche ora la petizione che chiede il ripristino di ChatGPT per gli utenti italiani e l’aggiornamento delle norme relative all’intelligenza artificiale. L’iniziativa, ospitata dalla piattaforma change.org alla quale chiunque può aderire sottoscrivendola con li proprio nome , è promossa da un gruppo di investitori e imprenditori italiani tra cui spiccano i nomi di Marco Trombetti, fondatore e CEO di Translated, che ha dato il via all’iniziativa, Riccardo Donadon di H-Farm, Paola Bonomo business angel di Italian Angels for Growth, Massimiliano Magrini di United Ventures, Gianluca Dettori di Primo Ventures , Luigi Capello di LVenture e molti altri ai quali si stanno aggiungendo con decisa rapidità le firme di moltissimi altri. Ci sono fondatori di startup ma anche imprenditori di grandi aziende, singoli investitori ma anche fondi di investimento, accademici e ricercatori e anche studenti.
L’importanza delle tecnologie per sostenere l’innovazione
Si tratta di un’iniziativa trasversale che ha lo scopo, importantissimo, di porre attenzione sul fondamentale ruolo che l’accesso alle più recenti tecnologie ha per un’economia come quella del nostro Paese che spesso si trova, quando si tratta di innovazione, già a rincorrere le altre grandi economie del mondo e quindi creare ulteriori ostacoli non fa altro che rendere tale ritardo ancora più profondo e dannoso. Certo né i promotori né i firmatari chiedono che vi sia un far west normativo ma al contrario, e il testo che accompagna la petizione lo spiega molto bene, sottolineano la necessità di approfondire il tema e di sviluppare un nuovo set di normative che sia sì capace di governare le nuove sfide poste dall’intelligenza artificiale ma che sia anche capace di sostenere lo sviluppo e l’innovazione del Paese, delle sue imprese, della sua economia e della sua società.
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