Il panorama del business sta subendo una rivoluzione grazie al Web3. Questo nuovo paradigma, incentrato sulla creazione di un ecosistema più distribuito e decentralizzato tramite tecnologie come la blockchain, si sta rapidamente diffondendo in tutto il mondo. Questa trasformazione è stata evidenziata durante il convegno “Blockchain impact on Business: Web3 and Internet of Value,” promosso dall’Osservatorio Blockchain & Web3 del Politecnico di Milano presso il Parlamento Europeo. Tra i partecipanti all’evento figuravano i parlamentari europei Brando Benifei e Daniela Rondinelli, insieme a rappresentanti di aziende di rilievo nel settore, tra cui Banque de France, Commerzbank, Decentraland, Fireblocks, London Stock Exchange Group, Namirial, SIX Digital Exchange, Uniswap Labs e la Commissione Europea. Nonostante le sfide nel mondo delle criptovalute, il settore legato al Web3 sta dimostrando una notevole resilienza. La capitalizzazione di mercato delle criptovalute e di altri asset digitali ha registrato un aumento del 32% in un anno, raggiungendo la cifra di 1.300 miliardi di dollari. Circa 3 milioni di utenti mensili sono attivamente coinvolti nelle applicazioni decentralizzate (DApp), con una crescita del 32% nell’arco di un anno e un totale di 15.000 DApp presenti sul mercato. L’ecosistema DeFi, composto dalle DApp nel settore finanziario, si mantiene stabile a un valore di 40 miliardi di dollari. “Il web3 sta dimostrando un potenziale trasformativo che va ben oltre le mere dinamiche finanziarie o le fluttuazioni del mercato delle criptovalute – spiega Francesco Bruschi, Direttore dell’Osservatorio Blockchain & Web3 -. Offre, infatti, la possibilità di plasmare un nuovo modello di Internet, caratterizzato da equità e inclusività, basato su principi fondamentali quali trasparenza, decentralizzazione e coinvolgimento degli utenti. In questa prospettiva, gli utenti diventeranno i veri proprietari dei propri dati e delle interazioni web, riducendo così il potere eccessivo delle piattaforme digitali”.
La curiosità di imprese e istituzioni
Le imprese e le istituzioni pubbliche continuano a esplorare il settore del Web3. Nel corso del 2022, sono stati individuati 278 progetti Web3, registrando un aumento del 13% rispetto ai 245 progetti del 2021. Nel contesto bancario, 63 delle 100 principali banche mondiali – un incremento di 10 rispetto al 2022 – hanno avviato almeno un progetto legato all’utilizzo di stablecoin, Central Bank Digital Currencies (CBDC) o servizi di custodia e investimento in criptovalute. La prospettiva di integrare le Central Bank Digital Currencies nel Web3 come opzioni più regolamentate sta guadagnando terreno. Attualmente, 94 banche centrali, pari al 60% del totale, stanno esplorando o sperimentando nell’ambito delle CBDC. A livello locale, sono state avviate 129 iniziative, di cui già 5 progetti attivi (nei Caraibi, in Cambogia, in Giamaica, alle Bahamas e in Nigeria). Nel complesso, il 46% delle iniziative è nella fase di sperimentazione, registrando un aumento dell’8% rispetto al 2022. Parallelamente, l’Unione Europea sta dimostrando un crescente impegno nello sviluppo del settore Web3, come evidenziato dal lancio del progetto Digital Euro e dalla pubblicazione del regolamento MiCA. “La realizzazione di un Web3 più sostenibile e inclusivo, però, non è affatto scontata – spiega Giacomo Vella, Direttore dell’Osservatorio Blockchain & Web3 -. Siamo solo all’inizio di un lungo percorso. Per realizzare appieno il potenziale del web3, sarà cruciale perseverare negli investimenti in ricerca e sviluppo e collaborare attivamente alla creazione di un quadro normativo adeguato. Il destino del web3 si profila come una sfida collettiva. L’Europa oggi non può rimanere spettatrice di questa trasformazione, deve giocare un ruolo attivo e in prima fila per promuovere una corretta adozione del web3”. “Uno dei principali elementi che rende possibile il web3 è l’utilizzo di asset digitali nativamente integrati nell’infrastruttura tecnologica per facilitare lo scambio di valore – spiega Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Blockchain & Web3 -. Attualmente però, manca una moneta digitalmente nativa, e questo ha portato all’adozione di criptovalute e stablecoin. Allo stesso tempo numerose banche centrali, compresa la BCE, stanno riconoscendo l’importanza di sviluppare una propria valuta nativamente digitale anche come strumento potenzialmente utilizzabile nel contesto del web3.” Una delle innovazioni più significative nel settore aziendale potrebbe derivare dalla programmabilità dei pagamenti nell’ambito del Web3. Per esemplificare, nell’ambito degli “split payment,” la blockchain offre la possibilità di automatizzare e rendere trasparente la suddivisione dei fondi. Su piattaforme Web3, i pagamenti frazionati possono essere distribuiti automaticamente tra i partecipanti di un progetto decentralizzato, come dividendi o royalties. Il concetto di “delivery versus payment” assume una nuova prospettiva grazie agli smart contract basati su blockchain. In un contesto di trade finance basato su Web3, il pagamento potrebbe essere programmato automaticamente solo al momento in cui il compratore conferma fisicamente di aver ricevuto il prodotto, garantendo la sicurezza della transazione. La “time-bound automation” sulla blockchain potrebbe gestire pagamenti programmabili legati a condizioni specifiche. Ad esempio, uno smart contract potrebbe automatizzare il rinnovo mensile di un servizio di streaming o il pagamento regolare di un canone di affitto, eliminando la necessità di interventi manuali. Integrando tali funzionalità nell’ambito del Web3, i pagamenti programmabili diventano potenti strumenti per ottimizzare le transazioni finanziarie, capitalizzando sulla sicurezza e trasparenza intrinseche alla tecnologia blockchain.
© RIPRODUZIONE RISERVATA