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Reflect Festival è l’evento tech di Cipro, è un evento unico sia per il suo essere ponte dell’innovazione tra Europa e Medio Oriente sia per la sua capacità di dare valore a un’ecosistema che sta strutturandosi per diventare sempre più competitivo sia dal punto di vista della creazione d’impresa, sia da quello dell’accesso a fondi pubblici e finanziamenti privati senza trascurare la struttura fiscale che si dimostra molto più agile rispetto a quella di molti altri Paesi dell’UE. Startupbusiness ha scelto di essere media partner di questa edizione del festival che si è svolta il 30 e il 31 maggio e l’ha seguita direttamente grazie al lavoro di Daniela Bavuso che vive e lavora a Cipro e che ha realizzato il reportage.
Al crocevia tra Europa e paesi del MENA (Middle-East and North Africa), Cipro, sta consolidando la sua posizione come uno degli ecosistemi di innovazione tecnologica tra i più promettenti d’Europa.
Reflect Festival di Limassol è l’evento tecnologico più importante dell’isola alla sua settima edizione, dove oltre 10mila tra investitori, aziende, startup, centri di ricerca e istituzioni locali e internazionali hanno condiviso idee e visioni in un grande evento di networking internazionale al quale abbiamo partecipato anche in veste di media partner.
Lo conferma il “Global Startup Ecosysterm Index 2024” di StartupBlink che quest’anno la vede avanzare di 9 posizioni nell’indice mondiale e raggiungere il 45mo posto in classifica (l’Italia è al 28mo), superando ecosistemi come quello di Malta (55), dell’Arabia Saudita (65) e del Qatar (79) e chiudendo il gap che la separa da ecosistemi come quello dell’intero Cile o della Turchia (rispettivamente al 39mo e al 40 posto).
Dalla mentalità del “born global and exponential” allo stile go getters delle aziende locali, passando attraverso le politiche fiscali accoglienti e a un primato non da poco nell’utilizzo dei fondi europei, che rende l’isola un creatore di gravità nell’attrazione di risorse alternative alla finanza privata nel Mediterraneo, vi raccontiamo quali fenomeni hanno reso questo fazzoletto di terra del Mediterraneo, fino a poco tempo fa conosciuto prevalentemente per l’archeo-turismo e le acque cristalline, un friendly tech-hub a cui fare certamente attenzione.
Idee forti per mercati internazionali
Con la sua popolazione che non si avvicina neppure a quella della Milano metropolitana e i suoi circa 100 abitanti per km quadrato di cui sempre più expat e “taxpat” non si fatica a credere che Cipro sia un Paese con un mercato interno estremamente ridotto.
La conseguenza è che chi partorisce la sua idea in un garage o in uno dei sempre più diffusi co-working space pied-dans-l’eau dell’isola, sa subito di non poter contare su un mercato interno e che dovrà fare i conti con una dimensione più grande e sconosciuta. L’internazionalizzazione per come lo intendiamo in Italia: fai la tua impresa e poi scegli se, come e quando portarla fuori dai confini, qui è un concetto poco comune: puoi solo nascere globale e mantenerti “leggero” nella struttura per poter al più presto sposare i princìpi di un modello di crescita esponenziale.
Polo attrattivo
In un contesto come quello dell’isola, abbastanza vario da permetterti di trovare il team con lo skill-set che desideri, ma abbastanza piccolo da semplificare rapporti tra aziende, fondi e istituzioni in un modo che permette alle organizzazioni di comunicare e collaborare per la competitività dei singoli e del sistema, è facile garantirsi gli elementi fondamentali di un kick-start giusto: mindset internazionale e diversità del team, supporto pubblico in tempi praticabili, diversificazione delle fonti di finanziamento, opportunità di open innovation e testing nei mercati vicini. Negli ultimi anni, poi, sono stati enormi gli sforzi per rendere l’isola una meta appetibile per gli imprenditori europei e asiatici, complice anche un ambiente friendly e rilassato, lo sviluppo edilizio di aree urbane sempre più qualificate, servizi di qualità alle famiglie in numero sempre crescente, infrastrutture moderne. Cipro è, inoltre, sempre più un polo di attenzione per le multinazionali oil and gas e dai Paesi europei per il suo ruolo chiave come hub europeo dell’energia.
Fiscalità semplice
Dal punto di vista fiscale e degli adempimenti burocratici la politica fiscale dell’isola è più che accogliente, come sottolinea Harris Georgiades, ex ministro delle Finanze e attuale presidente della commissione Affari esteri ed europei della Camera dei rappresentanti di Cipro: “nel corso degli anni, i governi ciprioti sono stati in grado di sostenere un ambiente economico attraente, competitivo e favorevole alle imprese. Da quasi dieci anni il Paese opera con un bilancio in pareggio, che a sua volta ha permesso la promozione di significativi incentivi fiscali. L’imposta sulle società è pari al 12,5%, l’aliquota IVA superiore è del 19% e i contributi per l’occupazione sono inferiori alla media dell’UE. Un incentivo fiscale molto significativo per le persone che arrivano a Cipro per intraprendere un’attività lavorativa è la deduzione del 50% o del 20% sull’imposta sul reddito personale, offerta per 17 anni”.
Ricerca e fondi europei
Dopo il suo intervento Theodoros Loukaidis, direttore generale della Cyprus Research & Innovation Foundation- RIF (l’agenzia nazionale di finanziamento per la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione a Cipro) ci racconta che il Paese è un forte innovatore per il secondo anno consecutivo nel quadro di valutazione dell’innovazione europea pubblicato dalla Commissione Europea: “Abbiamo un ecosistema locale molto vivace con 4.000 imprenditori, quasi 60 investitori di capitale di rischio e più di 800 startup e scaleup attive che si stanno affermando sui mercati internazionali da Cipro, oltre che 12 università, diversi istituti di ricerca e 7 centri di eccellenza con una notevole capacità di innovazione nei settori del cambiamento climatico, dell’energia sostenibile, delle tecnologie digitali, del trasporto marittimo e navale, dello spazio e dell’osservazione della terra e delle scienze della vita, solo per citarne alcuni”. Il RIF a Cipro catapulta le organizzazioni cipriote nel programma di ricerca e innovazione dell’UE, Horizon Europe, e in generale, in tema di accaparramento dei grant europei, Cipro è un temibile competitor per gli altri Paesi del Mediterraneo.
Startup a Cipro
Molti successi del mercato cipriota vengono fori proprio dai programmi RIF. Alcuni esempi: Malloc, startup di sicurezza informatica sostenuta da Y-Combinator, ha ora più di un milione di utenti in tutto il mondo e ha raccolto un investimento di 2 milioni di dollari. Nodes and Links, startup che offre soluzioni software di intelligenza artificiale per la gestione di grandi progetti di ingegneria, ha clienti a livello internazionale e ha raccolto investimenti per 11 milioni di dollari. La prima azienda biotecnologica cipriota, NIPD, è stata acquisita con successo nel 2022 da Medicover. EnergyIntel ha sviluppato un sistema di accumulo di energia molto innovativo e si sta espandendo a livello internazionale da Cipro. L’azienda ha acquisito le attività di una società nordica quotata al NASDAQ. Molte delle startup presenti aspettano il proprio momento per lanciarsi , al Reflect abbiamo conosciuto Waddah Albassam CMO di Alphaiota e fondatore di SmartHealth Medical Company, un programma di assistenza ai pazienti progettato per fornire soluzioni sanitarie complete che integrano l’intelligenza artificiale: “Siamo presenti al Reflect per intercettare di investitori strategici per sostenere la nostra espansione in diversi mercati e per condividere visioni strategiche in questo settore nella regione”.
GameTree è una piattaforma sociale per i giocatori: “Le giovani generazioni passano gran parte del loro tempo a giocare e noi vogliamo fornire loro un ambiente sicuro e amichevole per costruire amicizie e comunità – dice Dana Sydorenko, fondatrice e CEO . Vogliamo rendere i giocatori meno solitari e diminuire la tossicità del gioco. Abbiamo raccolto 1,7 milioni di dollari e stiamo raccogliendo 4 milioni di dollari. Qui a Reflect sono interessata a fare rete e a incontrare grandi aziende da Cipro e dall’Europa. L’evento ha una reputazione fantastica per essere non solo produttivo ma anche divertente e per raccogliere le persone migliori in un unico luogo per imparare, divertirsi e godersi l’isola del sole”.
Investitori motivati
Come sottolinea Georgiades, inoltre, esistono ulteriori agevolazioni fiscali per gli investimenti in aziende innovative che rendono Cipro una delle destinazioni più attraenti per gli affari e gli investimenti nell’UE e, aggiunge Loukaidis: “Esiste una serie di programmi per attrarre talenti e investimenti nel Paese, tra cui incentivi fiscali e per l’ottenimento di visti per persone qualificate e investitori”.
Victoria Kostic-Nola GM, angel investor & advisor e una delle “Cyprus’ startup community builder” più affermate, spiega come, nonostante l’attuale panorama geopolitico stia influenzando il flusso di investimenti, in generale Cipro ha registrato un’intensa attività in supporto degli investimenti che rende oggi l’isola una base commerciale ottimale per le aziende dell’area MENA che desiderano espandersi/investire in Europa, ma anche un trampolino di lancio per le imprese europee che desiderano entrare nell’area MENA.
Stabilità del sistema
Cipro è la porta verso l’Europa per i Paesi dell’area MENA e, come Georgiades sottolinea: “Ha ottimi legami commerciali e politici con Israele ma anche con le nazioni arabe della regione, membro dell’UE e dell’Eurozona, ma anche un Paese con forti legami con il Medio Oriente, il Caucaso e l’Asia centrale”. Questo Paese nel suo contesto geografico è anche e un’ancora di stabilità nella regione.
E a proposito della situazione dei Paesi vicini abbiamo potuto fare due chiacchiere con Nicolas Rouhana, chairman & CEO di IM Capital & IM Ventures, attivo nel vicino ecosistema libanese dal 2001, che ci ha raccontato come l’economia del Libano dal 2019 sia stata colpita da molteplici crisi, tra cui una flessione finanziaria che ha portato all’instabilità economica. Ciò ha limitato i flussi finanziari e gli investimenti privati, provocando un notevole aumento dei tassi di disoccupazione, con un impatto particolare sulla partecipazione femminile alla forza lavoro. Inoltre, la scarsità di capitale disponibile, in gran parte intrappolato nelle banche con valore ridotto, ha rappresentato una sfida significativa per le imprese e le startup, incidendo sullo sviluppo economico e ostacolando gli sforzi per ridurre la disoccupazione. La performance dell’allora nascente industria delle startup è stata significativamente ostacolata, costringendo l’uscita di 7 VC dal mercato. Dei 650 milioni di dollari di fondi impegnati dalle banche, solo 200 milioni sono stati impiegati. Anche i finanziamenti degli investitori privati si sono esauriti. Le uniche fonti di finanziamento rimaste per i VC sono state le organizzazioni internazionali di sostegno come la Banca Mondiale, l’USAID e i fondi di sostegno dell’UE, che hanno cambiato le loro priorità dopo la guerra dell’ottobre 2023 nel sud del Libano. Queste organizzazioni hanno stanziato complessivamente 50 milioni di dollari prima della crisi e 12 milioni di dollari durante e dopo la crisi. Si stima che i 4 VC rimanenti abbiano solo 50 milioni di dollari da impiegare, provenienti principalmente da queste organizzazioni.
Anche qui emerge come, per le aziende della regione, la differenziazione delle fonti di finanziamento non solo garantisce la resilienza ma anche la tempestività in ricerca e innovazione. (foto dell’autrice)
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