Recornea è una startup che innova nel campo delle soluzioni terapeutiche oftalmiche, attualmente impegnata nello sviluppo di trattamenti terapeutici innovativi mirati alle malattie della cornea, con particolare attenzione al cheratocono, rende noto di avere ricevuto 150mila euro da Scientifica Venture Capital nell’ambito di un round complessivo da 700mila euro.
Il cheratocono è una patologia degenerativa che colpisce più del 2% della popolazione mondiale causando l’assottigliamento e l’indebolimento della cornea, con conseguente perdita progressiva della vista. Tale condizione insorge solitamente durante la pubertà e continua a progredire fino all’età adulta, interessando uomini e donne in egual misura. Quando il cheratocono è presente in un occhio, lo strato trasparente a forma di cupola che ricopre l’occhio si assottiglia, creando una protrusione verso l’esterno fino a formare un cono.
Gli attuali standard di cura prevedono di intervenire sul cheratocono in fase precoce con il cross-linking corneale, procedura che utilizza la luce ultravioletta e un farmaco per rafforzare la cornea ed evitarne l’ulteriore deformazione, e su quello in fase avanzata con gli ICRS (intracorneal ring segment), segmenti di anelli circolari in materiale polimerico, di diametro e spessore variabile.
Il team di Recornea ha sviluppato una tecnologia che è in grado di ripristinare la curvatura fisiologica della cornea, elemento che rappresenta un significativo passo in avanti rispetto ai tradizionali anelli corneali presenti sul mercato. Si tratta di Grosso il primo impianto corneale in nitinol, che aiuta i pazienti affetti da cheratocono, in stadio avanzato, a recuperare la vista.
L’impianto può essere inserito nella cornea di un paziente mediante un intervento di chirurgia refrattiva conservativa-additiva che non prevede la rimozione di tessuto corneale.
L’obiettivo di Recornea è migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti affetti da cheratocono, fornendo soluzioni terapeutiche avanzate che possono essere facilmente integrate nella pratica clinica quotidiana.
“Il nostro investimento in Recornea testimonia la fiducia di Scientifica Venture Capital nel potenziale delle tecnologie pionieristiche, minimamente invasive, per la tutela e il miglioramento della salute oculare – dichiara in una nota Riccardo D’Alessandri, managing partner di Scientifica Venture Capital – . Siamo orgogliosi di sostenere un’azienda così innovativa, con una tecnologia in grado di rimodellare la cornea in pazienti con ectasie corneali, restituendo loro una qualità della vita adeguata e la possibilità di tornare a vedere il mondo che li circonda”.
“Siamo molto contenti di avere Scientifica Venture Capital come fondo italiano di venture capital a bordo. La nostra startup è nata a Singapore e ha subito ottenuto la fiducia di investitori stranieri come Entrepreneur First e Health Wildcatters, che hanno creduto nel nostro team e nell’alto potenziale della nostra tecnologia quando ancora non c’erano neanche dati pre-clinici a supporto – dice Emiliano Lepore fondatore di Recornea – . Nel contesto italiano avevamo, sinora, riscontrato una maggiore cautela da parte dei fondi locali riguardo agli investimenti early stage. Invece Scientifica Venture Capital, con anima italiana e mindset anglosassone, ha creduto nella nostra tecnologia e capacità di execution, insieme ad altri investitori come B- Heroes, GFactor e Letizia Mansutti. In questa fase di fundraising per noi è stato importante avere il supporto di Paola Di Rosa, investor relations officer, che ha contribuito a creare con loro una relazione di fiducia. Grazie a questo investimento, siamo già nella fase di clinical trial con dati molto promettenti e stiamo pianificando il prossimo round serie A nel 2025. Potremo, pertanto, proseguire con produzione, certificazione e commercializzazione del nostro impianto, oltre a sviluppare ulteriormente le attività di ricerca e sviluppo su glaucoma e cornea biosintetica. Poter contare sulla fiducia di venture capital come Scientifica, che credono nel long time investment, diventa essenziale per una realtà medtech come la nostra”. (foto di v2osk su Unsplash)
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