Realtà aumentata, Artiness e le sue applicazioni in campo medico

La realtà aumentata (AR) è una delle ultime innovazioni tecnologiche che si va sviluppando con grande dinamismo in diversi mercati che comprendono, tra gli altri, il gaming, l’healthcare, l’automotive, il retail, l’education. Nel settore sanitario, in particolare, si prevede che entro il 2023 il mercato globale AR/VR supererà un valore di 3 miliardi di dollari. Le opportunità che la tecnologia di realtà aumentata offre in questo settore abbracciano diversi aspetti e comprendono il miglioramento della capacità diagnostica di medici e chirurghi, il supporto agli interventi chirurgici, la formazione e il training. In questo settore opera Artiness Reality. Startup innovativa, nata a Milano dall’iniziativa di un gruppo di giovani di talento del Politecnico, ingegneri biomedici e meccanici, sviluppa tecnologie olografiche per il settore clinico. Tra i fondatori, e attuale Ceo, è Filippo Piatti, classe 1989, già ricercatore in Bioingegneria presso il Politecnico di Milano dove ha lavorato allo sviluppo di algoritmi e strumenti per l’elaborazione di immagini cliniche a risonanza magnetica 4D. Dalla ricerca all’impresa il passo per lui è stato naturale,  ‘diventare “imprenditori” delle nostre idee è stata proprio la passione per la ricerca scientifica – dice – una continua spinta a trovare soluzioni innovative per rispondere a problemi concreti della società. Artiness vuole introdurre una rivoluzione tecnologica in campo medico, per facilitare la diagnosi di malattie e la loro cura, e contribuire a cambiare drasticamente il rapporto medico-paziente. Questo nuovo paradigma per noi sarà possibile con l’utilizzo della realtà aumenta, ovvero dell’olografia, per supportare il lavoro di tutti i giorni di medici e chirurghi, e la loro formazione accademica’. La tecnologia Artiness utilizza dati clinici contenuti in immagine mediche, ad esempio quelli di una risonanza magnetica o di una TAC, per generare ricostruzioni olografiche tridimensionali che possono essere navigate dal medico per identificare patologie, pianificare interventi o studiare apparati anatomici complessi. ‘Artiness ha già prototipi di software per realtà aumentata in campo medicale funzionanti e testati sul campo. – spiega Filippo Piatti – Durante il nostro primo anno di attività ci siamo focalizzati sull’ambito degli interventi chirurgici mini-invasivi al cuore; in particolare, abbiamo testato la tecnologia per aiutare i medici a pianificare meglio l’intervento su pazienti nati con malformazioni congenite al cuore. Inoltre, abbiamo effettuato dei test per innovare il settore della didattica in medici, offrendo a medici specializzandi nuovi atlanti anatomici realistici. La nostra idea è quella di poter espandere poi la tecnologia a settori medici affini, come ad esempio l’ortopedia e l’oncologia, per i quali la conoscenza anatomica del paziente e la corretta pianificazione di interventi giocano un ruolo fondamentale.’ Il 2019 sarà un anno importante per Artiness nello sviluppo del progetto che è alla ricerca di investitori per accelerare il più possibile le sue soluzioni applicative così da proporre al mercato italiano e europeo un primo prodotto. Per quanto riguarda il panorama europeo e internazionale, ci sono diverse realtà che si stanno muovendo in una direzione simile ad Artiness, a livello di startup alcuni esempi sono Augmedics, Echopixel, TrueVision, BioFlightVR, SentiAR.  ‘Siamo consapevoli dei rischi che contraddistinguono lo sviluppo di progetti imprenditoriali, ma abbiamo dei punti di forza che crediamo saranno fondamentali per distinguerci dai nostri competitor.’ afferma Filippo Piatti. ‘Il mercato della realtà aumentata e della rappresentazione olografica, in svariati ambiti di applicazione, è agli albori, ma sta pian piano diventando sempre più diffusa, trascinato con forza da una tecnologia più “semplice” rispetto alla realtà virtuale. Questo scenario permetterà di avere una visibilità sempre crescente e di ottenere l’interesse da parte di investitori, soprattutto in campo medico. Per questo pensiamo che durante i prossimi due/tre anni avremo la possibilità di crescere e consolidare la nostra soluzione tecnologica per farla diventare uno standard nei centri di eccellenza europei.’ Contributor: Donatella Cambosu

© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Iscriviti alla newsletter