Dopo il momentaccio del 2012, quando fu sul punto di fallire a causa dell’improvviso dileguarsi di un investitore (e dei suoi soldi), la berlinese twago, marketplace dei freelance, con disciplina teutonica si è ben ripresa grazie all’ingresso di un nuovo investitore (Euro Serve Media, controllata di Muller Medien) che ha portato nelle casse oltre 2,25 milioni di euro. twago promise allora di essere pronta alla scalata internazionale.
Il colpaccio che annuncia in questi giorni va in quella direzione: l’ingresso nel capitale di Randstand, gigante mondiale del recruiting, attraverso Randstad Innovation Fund, apre un nuovo scenario.
A parte le cifre dell’investimento, non dichiarate (GigaOm lo ha definito chunky, grosso), è invece chiara l’utilità che l’operazione ha per ognuna delle società: Randstad entra attraverso twago in un mondo per lei nuovo, quello dei lavoratori freelance del mondo digitale on-demand. Un esercito sempre più grande di sviluppatori, grafici, traduttori, copywriter, designer, social strategist, ecc, che utilizzano la piattaforma per offrire i propri servizi professionali in remoto. Attualmente sono iscritti nel marketplace 255 mila esperti di tutto il mondo. E’ il nuovo mercato del lavoro. Lo stesso Paolo Jacquin del Randstad Innovation Fund ha dichiarato “le aziende sono sempre più interessate a progetti di breve termine per poter soddisfare la richiesta di una maggiore flessibilità in un mondo del lavoro in profonda trasformazione”.
Twago si spiana la strada per raggiungere tutta quella base clienti già servita da Randstad, seconda agenzia di servizi HR a livello mondiale, ha fatturato fino a oggi oltre 16 miliardi di euro. E tra i due partner sembra esserci una convergenza di visione e strategie.
“A differenza dei nostri competitor – ha sottolineato a Startupbusiness Thomas Jajeh, co-founder di twago e AD – crediamo fermamente nel nostro approccio locale e vogliamo rispondere alle diverse esigenze dei nostri mercati europei. Siamo entusiasti dell’accordo, con Randstad abbiamo trovato un eccezionale partner che la pensa come noi, con una presenza locale incredibilmente forte in tutto il nostro attuale e futuro mercato. “
Anche Müller Medien, dal 2012 investitore ed azionista di maggioranza in twago, non ha voluto evidentemente perdere troppo peso nella società e ha investito nuovamente a fianco di Randstad. “Dal 2012 twago è in costante crescita nei mercati strategicamente importanti. Grazie ad importanti partner come Randstad ci aspettiamo di incrementare ulteriormente la nostra crescita e poter seguire la nostra filosofia: mercati interessanti, team eccellenti e partner forti”, ha dichiarato Michael Oschmann, CEO di Müller Medien.
Elance e oDesk stiano in guardia, ma anche Adecco.
Che cos’ è Randstad Innovation Fund
Il Randstad Innovation Fund è stato costituito ad inizio 2014. Il suo obiettivo è quello di sostenere le imprese innovative legate al settore delle risorse umane offrendo know-how, crescita e mezzi finanziari, con l’obiettivo ultimo di accrescere il range dei servizi, lo sviluppo tecnologico, la presenza sul mercato della corporation. Gli investimenti hanno taglio che va dai 500 ai 5 milioni di euro, preferiscono startup early stage o in expension, preferiscono investire con altri, preferiscono avere una quota di minoranza.
twago è la seconda azienda, dopo la statunitense Gigwalk, che il Fondo Innovazione Randstad ha deciso di sostenere. Con Gigwalk, startup di San Francisco, ha partecipato ha un round B di 10 milioni guidato da Nokia. La startup è attiva con una soluzione mobile nell’ambito dei servizi per il retail e per il recruiting, in sostanza si è inventata una nuova tipologia di lavoratori “mobile”, organizzati e gestiti attraverso un’app stile Uber. Un’armata che attualmente conta oltre 500 mila Gigwalkers.
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