C’è la blockchain. Ne si sente parlare ogni giorno ma, a parte le famose cryptomonete, chi la utilizza? C’è chi dice che sia qualcosa che interessa più alle aziende fornitrici di tecnologie che al mercato, chi invece ne intuisce il vero potenziale distruttivo che è la decentralizzazione dei sistemi di ogni tipo. Chi guarda più alle potenzialità relative alla gestione delle informazioni, alla possibilità di tutelare la privacy in modo nuovo, ad applicazioni che hanno impatto sociale. E poi ci sono le startup che in molti casi troverebbero comodo e utile potere utilizzare una infrastruttura blockchain per sviluppare i loro servizi, per distribuire i loro prodotti, per implementare le loro tecnologie. Perché ciò avvenga serve disporre di una infrastruttura blockchain che sia utilizzabile liberamente, che sia aperta e open source, che sia di facile gestione e implementazione. E ora c’è. È questo infatti lo scopo principale del progetto Quadrans che è gestito dall’omonima Fondazione di diritto svizzero ma che nasce dagli imprenditori italiani di Foodchain che hanno già avuto modo di dimostrare come il concetto di blockchain possa essere usato per gestire in modo ottimale la filiera del cibo e la relativa tracciabilità. “La missione della Fondazione è promuovere e supportare una nuova blockchain chiamata Quadrans la quale ha numerose peculiarità e funzionalità specifiche rispetto alle blockchain conosciute a oggi come per esempio Ethereum – spiega a Startupbusiness Marco Vitale Ceo di Foodchain e presidente della Fondazione – La prima peculiarità tra tutte è la non fluttuazione del valore del coin che serve come abilitatore di servizi sulla piattaforma e tutte le risorse sono dedicate a ricerca, sviluppo ed educazione allo scopo di portare il nuovo protocollo decentralizzato e i suoi strumenti alla community, fornendo ai developer di tutto il mondo gli strumenti necessari per produrre le prossime applicazioni decentralizzate e insieme costruire un mondo digitale più accessibile, libero e trasparente”. Il progetto nasce con lo scopo quindi di rendere disponibile l’infrastruttura a chiunque voglia confrontarsi con il paradigma della blockchain e il valore di Quadrans, secondo il meccanismo messo a punto dai fondatori della fondazione, cresce al crescere delle entità che la utilizzano per i più diversi scopi applicativi. La non fluttuazione del coin infatti non significa che per chi partecipa al progetto non vi sia la possibilità di vedere crescere il valore della propria partecipazione al network, ma il meccanismo messo a punto da Fondazione Quadrans consente di ottenere da un lato la stabilità operativa e dall’altro di accrescere il suo valore a beneficio di tutti coloro che vi partecipano. “Dopo avere considerato diverse location – prosegue Vitale – abbiamo scelto la Svizzera perché crediamo che sia al momento l’ambiente più idoneo alla costituzione della Fondazione Quadrans per quanto riguarda gli aspetti legali e di accessibilità al mercato internazionale”, la Fondazione ha infatti sede a Mendrisio ma già ha attirato l’attenzione anche di altri cantoni come per esempio quello di Shaffausen. “La Fondazione nasce come organizzazione non-profit e tutte le risorse e i fondi raccolti saranno utilizzati al fine di supportare la crescita e lo sviluppo della infrastruttura blockchain, delle persone e delle organizzazioni coinvolte in questo progetto che fa appunto riferimento all’utilizzo di tecnologia blockchain in ambiente industriale, con costi precisi e senza oscillazioni derivanti le fluttuazioni del coin sottostante – precisa Vitale – In essa verranno eseguite le attività di ricerca e sviluppo per il miglioramento continuo dell’ecosistema Quadrans esistente e ci si occuperà dell’attività di promozione della sua infrastruttura blockchain, portando il suo valore alla community”. Oggi, la sfera attorno al settore food e food-tech è l’area più sviluppata in termini di opportunità applicative, ciò per quanto riguarda tracciabilità, standard, certificazioni (es. Halal, Organic, Fair Trade, Kosher ecc.). Oltre al food la Fondazione Quadrans punta ad aree come IoT, Industry 4.0, fintech, telecomunicazioni, digital ID e i vari verticali d’impresa. “Il coinvolgimento di accademici e partner industriali è essenziale al fine di sviluppare e mettere a disposizione una piattaforma open source per permettere uno scambio di informazioni a livello globale”, “Il lancio ufficiale della piattaforma Quadrans verra annunciato agli inizi del 2019” spiega Vitale. Ma va detto che la rete Quadrans è già esistente e i primi nodi sono già installati e vi sarà anche un annuncio alla community di chi opera in ambito blockchain, inoltre è importante sottolineare che Quadrans è stata pensata per accogliere anche chi già utilizza altre blockchain come per esempio Ethereum senza che vi siano problemi di integrazione. Oltre al team di Foodchain, vi sono già numerose persone che sono attive sul progetto e quindi direttamente partecipanti ai lavori della Fondazione, ma Vitale non ha voluto svelare tutti i membri i quali verranno annunciati strada facendo. Alcuni tra questi Azizi Meor Ngah, business leader e advisor malesiano coninvolto in diverse organizzazzioni governative locali e internazionali e Albert Tan Associate Professor, Malaysia Institute for Supply Chain Innovation and MIT researcher.
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