Promama, è la startup che, attraverso la piattaforma digitale proprietaria con già una nutrita community di oltre 2mila utenti , mette in contatto le mamme in carriera e i genitori di oggi e di domani con aziende family friendly. Conciliare vita e lavoro è difficile, ma diventa davvero arduo quando si è madri in Italia. Come evidenziato dai dati dell’Ispettorato del lavoro, nel 2022 le lavoratrici mamme che hanno lasciato il lavoro sono 44.699, in crescita del 18,7% rispetto al 2021. In dieci anni le dimissioni delle lavoratrici mamme sono più che raddoppiate passando da 18.454 nel 2012 alle attuali 44 mila. Oltre 6 neo mamme su 10 infatti evidenziano tra le motivazioni la fatica nel tenere insieme l’impiego e il lavoro di cura a fronte del 7,1% dei padri. Gli ultimi dati Istat confermano quanto detto finora: Con un tasso di disoccupazione dell’8.1% e un 42,6% di mamme tra i 25 e i 54 anni non occupate, l’Italia dimostra di avere ancora molta strada da fare per arrivare alla parità di genere. Promama nasce dall’esperienza diretta e personale vissuta dalla fondatrice, Claudine Rollandin, ex product manager di una scaleup e con anni di esperienza in consulenza e nel mondo startup, da neomamma, comincia ad avvertire le prime difficoltà sul lavoro: “Inizio a comprendere sulla mia pelle, quanto la mia professione ed attività lavorativa non erano più in linea con le mie nuove priorità e con i miei valori – spiega in una nota Rollandin – . Ho cominciato a cercare altro, ma mi sono accorta velocemente di quanto fosse difficile in questo momento della vita. Poi un giorno ho visto il dato di occupazione delle mamme con figli piccoli, in Italia poco più di una su due lavora, e ho cominciato a pensare a cosa avrei potuto fare per aiutare i genitori come me a non dover scegliere tra carriera e famiglia”.
Family-friendly index
Il team di Promama ha sviluppato il family-friendly index, una metrica proprietaria sintetica, nello specifico si tratta di una valutazione quali-quantitativa di quanto un’azienda è attenta al tema genitorialità, approfondendo le leve attivate negli ambiti di flessibilità, congedo parentale, cultura aziendale e supporto. “Tramite due survey dedicate, pensate per dipendenti o aziende, calcoliamo un indice (da 0-100%) che ci permette di valutare l’ attenzione che l’azienda dà alle sue persone e alla genitorialità”, aggiunge Rollandin. Per i genitori, la startup mira a rendere più semplice la ricerca di lavoro in azienda che siano in linea con i propri obiettivi, ambizioni, aspirazioni e bisogni, mettendo a disposizione una vetrina di offerte di lavoro di aziende family friendly, e fornendo supporto, corsi e percorsi dedicati in questa specifica fase di carriera. Alle aziende invece, in ottica di talent attraction, Promama fornisce uno spazio dedicato sul sito promuovendo le iniziative pensate per i genitori, ma anche in ottica di talent retention, andando a fornire strumenti, benchmark e risorse dedicate che supportano il network verso il miglioramento ed aggiornamento continuo per rendere ancora più inclusiva la società. “I benefici di essere un’azienda family- friendly sono molteplici – spiega Rollandin – le società attente ad un’inclusiva conciliazione vita – lavoro, registrano un 100% di tasso di rientro post maternità ed un tasso di turnover significativamente più basso”. A tre mesi dal lancio del progetto, sono oltre 2mila i genitori e mamme lavoratrici attivi su Promama e, la startup collabora con clienti di differenti settori e dimensioni, come Italgas, Doctolib, Acinque, Twow, Net Insurance e Red Public. Tra gli obiettivi futuri della startup vi è il lancio di un percorso di accompagnamento al rientro al lavoro, focalizzato sulle persone che ad oggi sono disoccupate e la volontà di riuscire ad attuare un concreto cambiamento nel mondo aziendale. “Vogliamo valorizzare le imprese che sono realmente e concretamente attente nell’incentivare la conciliazione tra lavoro e famiglia a favore dei dipendenti – conclude la fondatrice – in modo da poter contribuire ad attestare che vivere la genitorialità nel lavoro è un punto di forza da valorizzare e non un ostacolo alla carriera”.
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