“Bip è una società di consulenza molto orientata al digitale e al portare i benefici degli strumenti digitali ai suoi clienti, ci occupiamo di cybersecurity, di intelligenza artificiale, machine learning che sono gli ambiti in cui oggi gli investimenti devono essere fatti da parte delle aziende che desiderano mantenere elevati il loro tasso di innovazione e quindi la loro competitività”, dice Troiani.
Uno degli elementi che caratterizzeranno la crescita di Bip a seguito dell’ingresso di Apex Partners è anche l’accelerazione del processo di internazionalizzazione: “abbiamo già iniziato ad assumere persone dall’estero e per l’estero soprattutto in relazione alle nostre attività legate al digital identity e brand identity e puntiamo ad accrescere la nostra presenza in Germania, Regno Unito e Francia inizialmente per poi eventualmente guardare anche oltre, magari anche agli Usa se vi saranno le opportunità”. L’approccio di Bip è quasi più vicino alla ricerca che alla consulenza: “lavoriamo innanzitutto sul cambiamento culturale che è oggi necessario per potere comprendere come il processo di innovazione si può tradurre in vantaggi e in volano per il cambiamento, creiamo progetti che si concretizzano in piattaforme e in formazione delle persone e lo facciamo bene, tanto che già molte aziende che fanno riferimento ad Apax sono interessate ai nostri servizi di digital transformation”.
“Per noi la digital transformation significa rendere il digitale semplice e fare in modo che venga usato, cerchiamo di non essere né troppo strategici né troppo tecnologici ma cerchiamo il giusto mix, il giusto blend, per ogni singola azienda nostra cliente accoppiando nel modo più efficace possibile le umane capacità con l’impiego degli strumenti digitali”.
Troiani enfatizza come l’investitore Apax Partners condivida la linea strategica di Bip e come una delle ragioni che ha favorito questo matrimonio è il fatto che Apax stessa ha un suo chief digital officer e questo da la misura della sintonia di visione. “Vogliamo diventare una società di portata europea con fatturati tra i 300 e i 350 milioni di euro in 3-4 anni, oggi siamo a 170 milioni, ma senza lasciare l’Italia che ci permette di essere maggiormente competitivi soprattutto per la qualità e i costi delle persone, nel corso dell’anno faremo tra le 500 e le mille nuove assunzioni, nel primo trimestre 2018 abbiamo assunto 275 persone”.
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