Penta apre le operazioni in Italia e punta ad avere 5mila clienti entro i prossimi sei mesi. La fintech, che nel nostro Paese è guidata dal country manager Bruno Reggiani, utilizza la licenza bancaria della tedesca Solaris Bank e si rivolge esclusivamente a società di capitali e di persone. “In pratica – spiega Reggiani – noi siamo una tech company che propone una piattaforma integrata grazie alla quale i nostri clienti potranno gestire le loro operazioni finanziarie, bancarie e anche fiscali, già oggi ci integriamo con i sistemi per la gestione delle fatture elettroniche, per il pagamento degli F24, SDD e pagamenti massivi, e agiamo sotto il cappello della licenza bancaria di Solaris che vale in tutta la UE alla quale riconosciamo relative fee”. Penta non è la sola a utilizzare questo modello, altre fintech lo hanno scelto, per esempio Kontist, che si appoggia sempre a Solaris e si rivolge ai professionisti e ai freelance, ma non è ancora attiva nel nostro Paese. Come abbiamo scritto qui, Penta ha già raccolto un round di finanziamento da 8 milioni di euro e ha scelto l’Italia come primo mercato dopo la Germania dove conta già 11mila clienti attivi: “In un anno e mezzo siamo cresciuti rapidamente sul mercato tedesco – spiega Matteo Concas che è co-fondatore di Penta e CMO della holding tedesca -. Degli 11 mila clienti tedeschi circa due terzi utilizzano la nostra piattaforma con l’offerta free, mentre il terzo restante è passato alla versione premium che ha un costo di 19 euro al mese, questo modello di pricing è il medesimo che proponiamo anche ai clienti italiani. In Germania abbiamo rilevato che circa il 5% dei clienti che iniziano con l’offerta free decide di passare a quella premium mediamente dopo due mesi”. La società conta a Milano dove ha la sua sede italiana 15 persone mentre sono oltre 70 quelle impiegate in totale considerando anche la sede di Berlino e quella di Belgrado dove sono localizzati gli uffici tecnici. Al momento del lancio delle operatività italiane sono anche stati presentati i partner tra cui le italiane Credimi e Lexdo.it oltre ad AWS, Bizaway, Stripe e Debitoor. “Oggi siamo concentrati sullo sviluppo del mercato italiano – aggiunge Concas – ma stiamo lavorando anche alle future espansioni guardando soprattutto Francia e Spagna e desideriamo continuare a espandere anche i servizi che offriamo affiancando a quelli tipici del transactional banking anche altri come per esempio quelli di finanziamento”. “Siamo estremamente convinti della bontà della nostra offerta – dice Reggiani – e della scelta di concentrarci sul mondo delle aziende, quindi comprese anche le startup, benché questo sia un mercato dove vi sono concorrenti agguerriti come per esempio Qonto, Soldo, Revolut for business, Holvi e naturalmente le banche tradizionali”. Emil Abirascid
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