Paisan, tutta l’esperienza food italiana, in una scatola
Paisan  vuole diffondere il consumo nei mercati esteri di prodotti enogastronomici 100% italiani in modo nuovo, mettendo insieme il potere del web, del marketing e della creatività. “Il nostro obiettivo è quello  unire le eccellenze della nostra cultura culinaria e proporle ai consumatori stranieri abbinate in dei gustosi menù , recapitati in un pacco un po’ vintage, come quelli che una volta spedivano le nonne, in cui i clienti troveranno tutti gli ingredienti per preparare una cena italiana – spiega Andrea Coiro, uno dei founder e AD della società –  In più Paisan insegnerà con un sorriso a cucinare italiano grazie a delle simpatiche video-ricette sviluppate secondo tecniche di storytelling con il prezioso contributo dell’ executive chef Nicola Russo di Foggia che con passione e semplicità spiega come preparare le prelibatezze del menu prescelto.” La startup nasce anche con l’intento di contrastare il fenomeno del “italian sounding” sui mercati internazionali dove oltre il 70% dei prodotti alimentari “spacciati” come italiani in realtà non lo sono. E’ proprio al mercato estero che infatti Paisan si rivolge, proponendo eccellenze dei prodotti italiani ma anche il “mood” italiano più tradizionale attraverso menu come “In viaggio nel Chianti” o “Il mare dalla Liguria a Venezia” . Il cliente sceglie il suo menu e riceverà la scatola con i prodotti e le ricette e suggerimenti per organizzare un pasto in perfetto stile italiano. Le suggestioni, i richiami emotivi arrivano attraverso lo storytelling, le gallery fotografiche, la presentazione dei produttori che aderiscono al progetto, i video che illustrano come realizzare le ricette. Commercialmente operativa dallo scorso dicembre, Paisan ha attivato a partire da gennaio le proprie campagne su Google adword e FB, e nei prossimi mesi rafforzerà ulteriorimente le proprie attività sui social media e sui motori di ricerca, con l’obiettivo di intercettare il maggior numero di utenti stranieri desiderosi di “made in Italy” quel target di clientela straniera di livello medio-alto innamorata del buon gusto e del Belpaese. La missione in questo momento è sopratutto “far conoscere il brand”. Ovviamente, sotto questo aspetto, il tema Expò gioca tutto a favore di Paisan, fungendo (presso gli stranieri) con un cavallo di troia per questa come per altre startup. 
Fino a questo momento, la società, che conta sul lavoro di 3 soci e un team di una decina di collaboratori,  si è sostenuta con risorse proprie e il credito bancario, “ma probabilmente partiremo con una campagna di crowdfunding nel mese di aprile” anticipa Andrea Coiro.
Al momento la piattaforma è solo web,  benchè responsive, e per il futuro i progetti sono tanti. Paisan infatti ambisce a posizionarsi come portale del “made in Italy” a 360 gradi (dall’artigianato al turismo) e già oggi sul proprio sito sta testando una sezione merchandising, con pochi pezzi, ma marchiati Paisan. Lo sviluppo del business di questa società si gioca tutto sul terreno dei più noti asset italiani: cibo, design, manifattura, turismo, cultura. Un ampio ventaglio di opportunità, per cogliere le quali la società dovrà, presumibilmente, fare ricorso anche al venture capital.    

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