OVHcloud, il programma per startup è globale

Jonathan Clarke è il responsabile delle attività specificamente pensate per le startup che OVHcloud ha messo a punto per sostenere lo sviluppo dell’innovazione d’impresa: “io mi occupo di tutta l’area del sud Europa che comprende Spagna, Italia, Portogallo, Malta, Grecia, io sono basato a Madrid e lavoro insieme a Ilaria Navoni che invece e a Milano, ma lo startup program di OVHcloud è in tutto il mondo – dice a Startupbusiness – ed è un programma per noi molto importante perché noi stessi siamo stati una startup e poi una scaleup fino a diventare il primo vero unicorno francese che poi si è quotato in Borsa e quindi la mentalità startup fa parte del nostro DNA”. Il programma è nato sei anni fa e si caratterizza per essere permanente aperto quindi le startup interessate possono candidarsi in ogni momento e se le loro caratteristiche sono in linea con ciò che OVHcloud ritiene interessante entrano nel percorso che prevede fino a 100mila euro di crediti di utilizzo delle infrastrutture e fino a 20 ore di supporto tecnico da parte della società che attorno al programma ha anche sviluppato una serie di iniziative a supporto della visibilità delle startup con eventi e webinar e ha creato un vero e proprio ecosistema dove non mancano le occasioni di incontro, di networking e di dialogo con potenziali partner industriali e finanziari. “Il programma dura un anno e prevede livelli differenti per startup early stage e scaleup, fino a oggi abbiamo supportato 4mila startup in tutto il mondo, oggi ne sono attive un migliaio di cui 70 solo in Italia, numero che è raddoppiato rispetto all’anno precedente e che pone il Paese al quarto posto per numero di startup aderenti dopo Francia, Regno Unito e Germania. Siamo trasversali per quanto riguarda i settori ma è ovvio che il nostro programma è interessante soprattutto per quelle che hanno bisogno di cloud, abbiamo per esempio un buon matching con le startup che si occupano di intelligenza artificiale, spacetech, quantum computing, tra l’altro proprio grazie alla collaborazione con una startup italiana che si chiama Elemento abbiamo recentemente acceso il nostro primo quantum computer in Francia. Inoltre collaboriamo con acceleratori e incubatori come per esempio Bocconi4Innovation, LVenture, Nana Bianca e Lifegate per ciò che riguarda la sostenibilità”.

Guardando al futuro

Il programma non ha costi per le startup che anzi ricevono supporto e utilizzo delle piattaforme cloud a titolo gratuito: “questo programma nasce con l’intento da un lato di dare il nostro give-back all’ecosistema visto che OVHcloud è stata una startup, dall’altro per fare leva sulla capacità delle startup di guardare al futuro, cosa che ci permette di accedere a nuove tecnologie e soluzioni e quindi anche di migliorare i nostri prodotti e poi, naturalmente, le startup di oggi sono le aziende di domani che avranno bisogno anche in futuro quando crescono dei servizi cloud, per entrare a fare parte del programma serve essere un’azienda legalmente registrata e superare la selezione della giuria, è una selezione non troppo restrittiva visto che il tasso di approvazione supera il 70%”. Attualmente al programma che è attivo presso tutte le sedi di OVHcluod nel mondo: Stati Uniti, Canada (che è competente anche per il Brasile), Regno Unito, Germania , Spagna, Italia, Francia, India, Singapore, dove lavora complessivamente in team di 15 persone e, secondo quanto afferma Clarke, non implica operazioni di acquisizione o di investimento anche se, dice, in passato è successo che un’azienda fosse acquisita, è il caso di Open.io che dopo avere partecipato al programma 5 anni fa è diventata parte del gruppo dopo tre anni, così come non è escluso che in presenza di soluzioni tecnologiche interessanti per l’operatività le startup possano anche diventare fornitrici del gruppo francese. “Per il futuro, abbiamo da poco lanciato il programma Fast Forward che si pone l’obiettivo di dare ancora maggiore supporto alle startup in fase di crescita, quindi le scaleup attraverso specifici programmi di mentoring e puntiamo sull’IA con un corsia preferenziale anche sul fronte gpu, quindi della potenza di calcolo”, conclude Clarke.

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