Lo sfruttamento dell’energia solare è stato fino a oggi uno dei driver nello sviluppo di tecnologie green in ambito energetico ed un terreno in cui si misurano anche le startup. Eet (Efficient energy technology) è la startup austriaca che propone innovative soluzioni per il fotovoltaico e ora annuncia di avere aperto le attività anche in Italia dove rende già disponibile il sistema denominato LightMate che consente una produzione autonoma di elettricità e che può essere installato in soli 30 minuti nel proprio giardino, sul balcone o sulla terrazza. “Eet è una startup in fase di crescita – dice a Startupbusiness Asia Pittana che è la responsabile per il mercato italiano – il fatturato in Austria e Germania supera già il milione di euro nel primo anno finanziario completo e si prevedono obiettivi simili per l’Italia. Ci sono investitori; uno di loro è Klaus Fronius, che con la sua azienda internazionale è attivo con successo anche in Italia sempre nel settore del fotovoltaico”. C’è poi l’esperienza dei fondatori Christoph Grimmer, Florian Gebetsroither e Stephan Weinberger, tutti laureati presso il Politecnico di Graz, città dove ha sede anche la startup, hanno lavorato insieme nel gruppo di ricerca nel campo delle batterie e celle a combustibile presso l’Istituto di ingegneria chimica e tecnologia ambientale, e dai loro studi hanno sviluppato l’idea di creare tecnologie innovative per dare la possibilità a tutti di produrre energia. L’impianto proposto da Eet è caratterizzato dalla tecnologia plug and play innovativa che permette un installazione agile e veloce grazie a una semplice spina elettrica già pronta per essere inserita. La tecnologia è stata ammessa in Italia grazie a uno specifico aggiornamento della normativa CEI 0-21, e la medesima consente anche di immagazzinare in una batteria la corrente prodotta in eccesso. “Le normative di riferimento per la nostra offerta – spiega Pittana – sono la CEI 0-21 con l’aggiornamento dell’aprile del 2019 e insieme alla Delibera 04 agosto 2020 315/2020/R/eel che prevedono l’inserimento dei sistemi plug and play ovvero quelli che possono essere collegati direttamente alla presa corrente tramite una normale spina. Secondo la legge viene posto un limite di immissione di 800 w che i nostri sistemi ovviamente rispettano. Per i sistemi inferiori ai 350 w le procedure di installazione sono semplificate. È necessaria solo una presa elettrica dedicata al sistema che deve essere in qualche modo visibilmente segnalata rispetto alle altre. Infine è necessaria una Comunicazione di installazione all’Arera (Autorità di regolazione per energie reti ambiente), il modulo si trova nel nostro sito, che si occuperà dell’aggiornamento del contatore elettrico senza costi aggiuntivi e solo se necessario”. Il sistema è pensato soprattutto per utenti che vivono in appartamento, dunque con poco spazio a disposizione, per poter dare anche a loro la possibilità di soddisfare il proprio fabbisogno energetico. Eet considera che data l’elevata irradiazione solare che caratterizza l’Italia (50% in più rispetto all’Austria), LightMate possa raggiungere in media fino a 450 kWh per anno. “Il nostro cliente di riferimento è il privato ma naturalmente guardiamo a tutti gli ambiti – dice la responsabile per il mercato italiano – . I clienti ideali sono quelli affini agli interessi dell’ambiente e delle nuove tecnologie. Assistiamo a un crescita della cultura verde nel nostro Paese, come testimoniato anche da una recente ricerca della Fondazione Symbola. I dati più recenti testimoniano che anche l’Italia è stata raggiunta dall’ondata dei trend green e rinnovabili. Lo abbiamo percepito sia vedendo l’interesse che l’Italia ha denotato verso il movimento Fridays For Future, sia con la recente scelta di creare un apposito ministero per la transizione ecologica”. Eet cresce sia in termini di investimenti, sia di organizzazione interna con aumento dei dipendenti e in termini di ricerca e sviluppo che tra il 2017 e il 2019 ha continuato a sviluppare nuovi prodotti e a brevettarli grazie all’investimento di quasi un milione di euro da fondi di ricerca e investitori privati. La startup di Graz è stata sostenuta dallo Science Park Graz ed è cresciuta fino ad arrivare inizialmente a uno staff 10 persone, successivamente è stata sostenuta dai due investitori Klaus Fronius e Michael Koncar, il primo è il proprietario di Fronius, un’azienda dell’Alta Austria con 5500 dipendenti, che tra le altre cose produce inverter per impianti solari, mentre Michael Koncar ha fondato il gruppo VTU, un’azienda stiriana nell’ambito della tecnologia dei processi. Entrambi gli investitori detengono il 10% della società. Nell’autunno 2018, Eet ha cominciato la prevendita con una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Kickstarter, l’obiettivo di finanziamento è stato raggiunto in sole quattro ore e addirittura quadruplicato alla fine della campagna. Nel gennaio 2019 lo staff è cresciuto: da 10 a 20 persone e le prevendite si sono estese a tutta la regione D-A-CH (Germania-Austria-Svizzera). Nel luglio 2020, nonostante la crisi pandemica, Eet ha investito un milione di euro nella sua prima sede a Graz, con molto spazio per crescere. Nonostante la drammatica congiuntura, la startup è riuscita comunque a raggiungere 25 dipendenti nel 2020 e a dare il via all’espansione in Italia dove l’obiettivo per l’anno 2021 è quello di vendere il sistema ad almeno mille famiglie. In un primo momento la distribuzione in Italia si svilupperà attraverso il sito dell’azienda dove è possibile ordinare LightMate e riceverlo a casa in pochi giorni senza spese di spedizioni extra successivamente la soluzione sarà disponibile anche presso i partner commerciali che la società sta individuando. A breve Eet aprirà anche la sua sede in Italia.
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