Open innovation, PatchAi insieme a Roche per digital health

PatchAi, startup che circa un mese fa ha annunciato un round da 1,7 milioni di euro come abbiamo scritto qui , fa sapere in una nota di avere chiuso un accordo con Roche Italia per lo sviluppo e la diffusione di una soluzione innovativa per i pazienti oncologici. PatchAi si propone di migliorare la ricerca clinica grazie al focus sull’engagement del paziente, e Roche Italia, uno dei principali attori del settore farmaceutico, annunciano di lavorare insieme alla piattaforma PatchAi for Smart Health Companion (SHC) per pazienti oncologici, già disponibile da luglio 2020. Con questa soluzione dedicata ai Patient Support Program (PSP) PatchAi entra anche nell’area dei percorsi di cura standard. SHC è una piattaforma modulare utilizzata per la realizzazione del programma Roche di supporto ai pazienti, denominato Smart Health Companion, ed è attualmente disponibile in Italia per i pazienti affetti da patologie emato-oncologiche. PatchAi for Smart Health Companion integra un assistente virtuale empatico che coinvolge attivamente i pazienti nell’autogestione delle proprie condizioni di salute, nella compilazione e condivisione dei diari giornalieri, nella gestione dell’assunzione delle terapie, nel miglioramento dell’aderenza terapeutica insieme alla generazione di Real World Evidence tramite Co-PRO (Conversational Reported Outcomes). I dati vengono raccolti e analizzati per migliorare l’esperienza dei pazienti, i flussi di lavoro delle equipe mediche e supportare l’erogazione delle cure. La trasformazione digitale dell’healtchare apre la strada alla sostenibilità del sistema sanitario, all’ottimizzazione dell’erogazione dei servizi sanitari garantendo il coinvolgimento del paziente in ogni fase. Durante la pandemia covid-19 i sistemi sanitari internazionali sono stati colpiti su larga scala, riscontrando la brusca interruzione o la drastica modifica dei percorsi di cura standard. Per esempio, l’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) ha registrato una flessione del 30% delle prime visite per la diagnosi e del 36% delle visite fisiche durante la pandemia. Grazie all’adozione di SHC i professionisti sanitari possono contare su una soluzione digitale di telemedicina affidabile per assistere i propri pazienti in tempo reale tramite video consulti, per la raccolta di Patient Reported Outcomes e altri dati sanitari. I dati preliminari sui pazienti che utilizzano la soluzione PatchAi mostrano un’aderenza al protocollo fino al 95%, significativamente superiore rispetto ad altri applicativi presenti oggi sul mercato e fino a 9 volte superiore rispetto alle soluzioni cartacee. Questo risultato evidenzia ulteriormente la capacità di supportare i pazienti e i team clinici attraverso una soluzione modulare. “Abbiamo conosciuto PatchAi nel 2019 grazie al programma di Open Innovation Roche HealthBuilders. Insieme a molteplici partner pubblici e privati dell’ecosistema salute immaginavamo una soluzione in grado di abilitare miglioramenti significativi nei percorsi di cura oncologici ed ematologici. Gli sforzi hanno portato a SHC, prima soluzione di salute digitale registrata come Medical Device e interamente personalizzata per i pazienti onco-ematologici in Italia. Le evidenze che stiamo raccogliendo dimostrano la capacità di coniugare più valore esperienziale e clinico al paziente con un contributo positivo in termini di sostenibilità del sistema salute. Sono risultati molto importanti che ci rendono orgogliosi. Come partner del sistema salute metteremo SHC a disposizione di tutti i nostri clienti pubblici e privati”, dichiara in una nota Elia Ganzi, direttore di Integrated customer management di Roche Italia. “Siamo lieti di aver realizzato questo progetto lavorando in prima linea per realizzare oggi ciò di cui i pazienti necessiteranno all’interno del digital health. Con questo risultato, continuiamo a impegnarci a svolgere un ruolo attivo nel ridefinire e rivoluzionare il patient engagement nell’ambito della sanità digitale. Collaboreremo con gli operatori sanitari per supportare i pazienti in modo rapido ed efficace traducendo il concetto di centralità del paziente in programmi che ne dimostrino l’affidabilità e l’efficacia da un punto di vista economico-sanitario”, afferma Alessandro Monterosso, CEO e co-fondatore di PatchAi.   Photo by National Cancer Institute on Unsplash

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