Odio online, COP e bookabook insieme per tutelare gli autori

La libertà di espressione è un diritto fondamentale. E la scrittura è una delle modalità per esercitare questo diritto. I social network dovrebbero aumentare gli spazi di manifestazione del pensiero: capita spesso invece che facciano da sfondo a manifestazioni di violenza, volte a ferire, intimidire, censurare. Da questo bisogno emergente dalla Rete per una categoria professionale specifica, quella degli scrittori, nasce il primo sportello legale digitale contro questo tipo specifico di odio “di categoria”, che dà il nome a questa iniziativa: Odio d’Autore. Questo servizio digitale gratuito viene lanciato oggi grazie alla collaborazione tra COP – Chi Odia Paga, la startup legaltech italiana attiva digitalmente contro l’odio online, e bookabook, la casa editrice italiana che mette i lettori al centro della vita del libro attraverso il crowdfunding e che a oggi conta più di 100mila lettori nella sua community. Questa iniziativa consentirà agli utenti della Rete, e in particolar modo agli scrittori che hanno scelto internet come luogo di condivisione, lettura e diffusione delle proprie opere, di comprendere i propri diritti e attivarsi per difenderli direttamente tramite lo stesso mezzo tramite cui vengono aggrediti: internet. “Il digitale crea allo stesso problemi, e opportunità, che solo il digitale può risolvere o valorizzare nel modo più efficace- dice a Startupbusiness Francesco Inguscio, fondatore di COP -. Con questo primo scudo digitale per una categoria professionale intendiamo fare la nostra parte a difesa degli autori letterari così che la loro esperienza in Rete possa tornare a essere una storia a lieto fine”. Con il termine odio d’autore i promotori dell’iniziativa identificano tutte le aggressioni che subiscono gli scrittori in Rete: da attacchi diffamatori che attribuiscono il merito a fattori che non hanno nulla a che vedere con il talento, ad attacchi discriminatori che denigrano l’orientamento sessuale e politico dell’autore o dei suoi protagonisti fino ad arrivare, nel peggiore dei casi, a vere e proprie minacce che a volte diventano ricatti in cambio di recensioni positive o copie acquistate. In tal senso le condotte principali su cui l’iniziativa vuole sensibilizzare la Rete, riguardano: discriminazione: verso generi letterari specifici, verso l’autore per la provenienza geografica, l’orientamento sessuale e/o politico; offesa: screditare l’autore, attribuendo il suo successo a motivi diversi dal merito; minaccia: richiesta di fare o dare qualcosa in cambio di recensioni positive o copie acquistate. Queste violenze, che si manifestano soprattutto nel mondo dei social, colpiscono tanto scrittori emergenti, quanto autori già affermati. Inoltre il tipo di aggressioni che subiscono sono tanto dirette quanto indirette, visto che a volte vittima degli attacchi sono i lettori, colpevoli di aver letto o apprezzato un particolare libro. L’odio d’autore è trasversale rispetto ai generi letterari, anche se ci si accanisce spesso sulla letteratura che prende posizione su temi civili e sociali, e si concentra con preoccupante frequenza contro le autrici donne. I tipi di offese che gli autori subiscono sono il più delle volte rivolte verso la persona e non alle loro opere, e anche in questo caso la donna, come in altri contesti, è oggetto di vere e proprie aggressioni sessiste. Il servizio gratuito contro l’Odio d’Autore è uno sportello digitale che sarà sempre accessibile a questo indirizzo web: odiodautore.chiodiapaga.it e che offre la possibilità di verificare gratuitamente se si è stati vittime di reati d’odio richiedendo gratuitamente un feedback legale digitale, generato in pochi secondi grazie alle risposte ad un veloce questionario. Inoltre il servizio, nel caso si configurino reati compiuti a danni degli autori letterari, indirizza le vittime verso ulteriori strumenti tecnici e legali per far valere i propri diritti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Iscriviti alla newsletter