Newcleo, la scaleup italo-britannica impegnata nella realizzazione di piccoli reattori a fissione nucleare modulari e innovativi di quarta generazione e nella produzione di combustibile MOX, rende noto di avere firmato un accordo con NextChem e Tecnimont, controllate di MAIRE, per utilizzare i suoi reattori per decarbonizzare l’industria chimica, inclusa la produzione di idrogeno.
L’accordo, che è alla base di un nuovo modello di “e-factory for carbon-neutral chemistry” lanciato da NextChem Tech, prevede lo sviluppo, in maniera esclusiva, di uno studio concettuale sulla produzione sostenibile di idrogeno a zero emissioni e di prodotti chimici, combinando l’innovativa tecnologia nucleare di Newcleo e le tecnologie e le competenze chimiche di MAIRE.
Chimica a impatto zero
Questo accordo consentirà la produzione di idrogeno elettrolitico e di prodotti chimici sostenibili, tra cui ammoniaca a zero emissioni, metanolo, e-fuel e derivati, in linea con la decisione dell’Unione europea di includere le tecnologie nucleari innovative, come quella di Newcleo, nella tassonomia UE delle attività economiche sostenibili dal punto di vista ambientale. Inoltre, Tecnimont fornirà servizi di consulenza per l’innovativa centrale elettrica di Newcleo, basata sulla tecnologia SMR LFR200 di Newcleo, applicando l’approccio alla modularizzazione di Tecnimont per ottimizzare la metodologia di costruzione e pianificazione, riducendo tempi e costi di produzione e costruzione. Questo darà impulso alla visione di Newcleo di realizzare un impianto completamente modulare, accessibile e facile da installare. Stefano Buono, presidente e AD di Newcleo, commenta in una nota: “Gli Small o Advanced Modular Reactor (SMRs/AMRs), hanno il potenziale non solo di produrre elettricità, ma anche di avere applicazioni industriali. Tuttavia, un prerequisito fondamentale per fornire energia sicura e priva di emissioni di carbonio per usi industriali è l’eliminazione degli incidenti nucleari. Il reattore di newcleo è “safe by design”, grazie alle leggi della fisica, e questo consente ai nostri Lead Fast Reactors (LFR) di rimanere in uno stato sicuro anche nell’improbabile eventualità di gravi incidenti o scenari di sabotaggio. Grazie alle favorevoli proprietà fisiche del piombo, questo livello di sicurezza è raggiungibile con una riduzione dei costi rispetto agli SMR di III Generazione, aprendo la strada a una “e-factory per la chimica a zero emissioni di carbonio” competitiva come previsto da MAIRE. Siamo entusiasti di avviare questa collaborazione con MAIRE e non vediamo l’ora di portare avanti le nostre visioni per una produzione di idrogeno e di sostanze chimiche sostenibile e a zero emissioni”. (Foto di Waldemar su Unsplash )
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