Neuron Guard, nuovo round da 1,2 milioni di euro con CDP VC

Neuron Guard è una startup con una lunga storia, fondata nel 2013 ha avuto un percorso di sviluppo complesso sia perché si con centra su un’innovazione in ambio biomedica, sia perché i tempi di sviluppo anche del mercato hanno avuto un andamento alterno. Su Startupbusiness abbiamo scritto di Neuron Guard negli anni e oggi pubblichiamo la notizia del round di investimento da 1,2 milioni di euro che la startup ha chiuso grazie al supporto di una serie di investitori, compresi quelli che credono nel progetto dall’inizio, e di CDP Venture Capital con il Fondo Rilancio Startup. 

Non è stato facile – dice a Startupbusiness Mary Franzese co-fondatrice, responsabile marketing e comunicazione, che ha fondato l’azienda insieme a Enrico Giuliani che ne è il CEO – Abbiamo attraversato percorsi impervi in un momento in cui tutto si svolgeva con estrema lentezza, bloccati dalla pandemia. Ricordo che il versamento della prima tranche di capitali è avvenuto due giorni prima del mio ingresso in ospedale per la nascita di mia figlia. Nulla ha fermato la nostra volontà di portare avanti il progetto iniettando altra liquidità e cercando nuovi ambiti applicativi in settori altamente competitivi. Il team è cresciuto con l’ingresso di nuove figure tecniche e scientifiche, e finalmente abbiamo una sede operativa con spazi pronti ad accogliere la produzione dei nostri dispositivi che auspichiamo di immettere presto grazie a un nuovo grosso studio clinico e di lanciare sul mercato”. 

La società modenese è attiva nello sviluppo, produzione e validazione clinica di dispositivi basati sulla gestione della temperatura e con questo aumento di capitale da 1,2 milioni di euro, di cui 650 mila in modalità convertendo, mira a completare l’iter regolatorio, la validazione clinica e quindi l’ingresso sul mercato. 

L’operazione è stata guidata dal Fondo Rilancio Startup, gestito da CDP Venture Capital, con la partecipazione dei soci investitori entrati nel capitale della Neuron Guard già nel dicembre 2015. Il Fondo Rilancio Startup è il fondo da 200 milioni di euro sottoscritto dal ministero dello Sviluppo Economico al fine di supportare lo sviluppo e sostenere progetti di rilancio di attività di startup e di PMI innovative italiane, con l’obiettivo di dare un forte impulso all’ecosistema imprenditoriale, per il rilancio economico del Paese. Il Fondo investe solo in co-investimento con i soggetti proponenti per mezzo dello strumento finanziario convertendo.

Costituita nel 2013, Neuron Guard ha sviluppato un sistema per la gestione della temperatura corporea basato su tecnologia brevettata in 16 Paesi del mondo. Esso consiste in un collare da applicare intorno al collo di un soggetto adulto, collegato mediante un cavo di connessione a un’unità di controllo portatile che regola il processo di gestione termica effettuato dal collare, raccoglie ed analizza i dati di utilizzo. Tale sistema si applica: in ambito medicale, ospedale terapia intensiva, pronto soccorso e ambulanza, dove è destinato alla neuro-protezione mediante target temperature management di pazienti che hanno subito un danno cerebrale in fase acuta, ovvero trauma cranico, ictus o arresto cardiaco; in ambito sportivo, dove è destinato al comfort termico dei piloti professionisti e dei meccanici per il miglioramento delle performance cognitive durante le prove e la gara, con una positiva ricaduta sulla sicurezza e le prestazioni.

L’operazione rappresenta un importante passo avanti per poter offrire ai mercati d’interesse delle soluzioni innovative nell’ambito della gestione della temperatura corporea e cerebrale“, commenta in una nota Enrico Giuliani a cui fa eco Federico Davini, membro del team di A11 Venture e del CDA della startup:  “A11 Venture e tutti gli investitori del round seed hanno confermato il sostegno a Neuron Guard affiancati da un nuovo primario partner quale il Fondo Rilancio Startup di CDP Venture Capital. Grazie alle risorse attualmente a disposizione potremo raggiungere milestone fondamentali per andare sul mercato e diventare appetibili per futuri accordi industriali“.

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