NaStartup e I3P nella classifica di Ubi Global

L’Ubi Global World Rankings of Business Incubators and Accelerators nell’edizione 2021/2022 pubblicata in questi giorni fotografa quelli che secondo il giudizio di Ubi Global sono le migliori ‘scuderie’ di startup nel mondo.

La classifica la cui metodologia è pubblicata sul sito in un documento che ne descrive nel dettaglio tutti gli aspetti, si articola in diverse categorie. C’è la categoria degli incubatori business university che vede selezionati la Istanbul Technical University e la McGill University canadese, c’è quella degli incubatori business pubblico-privati e anche qui è in evidenza una realtà turca insieme a una indiana e da due brasiliane, ci sono poi i migliori acceleratori business universitary e qui è la Aalto University finlandese a farsi notare insieme a un pool di università belghe e alla Universidad del Valle de Mexico. E poi ci sono gli acceleratori business pubblico-privati e qui appare il primo nome italiano, quello di NaStartup che conquista la menzione insieme all’Accelerator Centre canadese, l’Aceleradora mentorDay spagnolo e l’acceleratore EIT Health che fa parte dell’European Institute of Technology sostenuto dalla Commissione europea, e allo York Entrepreneurship Development Institute canadese.

Ubi Global è anche andata a guardare le iniziative emergenti, che definisce come challenger, e le ha divise per aree geografiche così per l’Africa risulta il più interessante TechBridge Invest keniota, per l’Asia l’incubatore internazionale di Pechino, per l’Europa Chalmers Ventures svedese con anche l’incubatore I3P del Politecnico di Torino e un’altra realtà svedese: Gu Ventures dell’Università di Gothenburg. L’America Latina vede emergere Incubadora de Negocios Chrysalis dell’Università cattolica pontificia di Valparaiso in Cile, per il Medio Oriente è segnalato AUC Venture Lab della School of business dell’American University del Cairo in Egitto, mentre per il Nord America è segnalato il programma statunitense denominato Bridge for Billions.

“La notizia ci trasmette una carica in più alla soglia del nostro decimo anno di accelerazione. Quando siamo partiti come progetto a Napoli, non avremmo mai immaginato di raggiungere queste evoluzioni e accelerazioni in così poco tempo. Ci siamo riusciti perché abbiamo sperimentato una formula innovativa e abbiamo saputo trarre spunto dalle startup che abbiamo sostenuto negli anni, che ci hanno indicato, in alcuni casi, nuove strade e processi. Abbiamo lavorato per diventare come una blockchain dell’accelerazione, aperta, gratuita e nella quale, come succede proprio per la blockchain, ogni membro è proprietario di una parte della community e può supportarla, ottenendo poi anche dei vantaggi personali. Intanto, non ci accontentiamo dei risultati ottenuti. La nostra filosofia ci porta a pensare che c’è sempre altro da fare e il nostro network ci coinvolge ogni giorno in sfide per sviluppare asset e strumenti”, dice a Startupbusiness Antonio Prigiobbo, fondatore di NaStartup che guida il progetto coadiuvato da Brigida Ardolino e Giancarlo Donadio.

“Misuriamo, con un approccio data driven, le organizzazioni che si occupano di incubazione e accelerazione nel mondo. Il nostro studio mostra le tante facce dell’ecosistema di incubatori internazionale e mira a illustrare le opportunità e le sfide che le organizzazioni affrontano”, spiega Joshua Sowah, head of research di UBI Global in una nota. 

Premiati i numeri ma anche l’impatto sociale ed economico

La classifica di UBI Global, che tiene conto di parametri oggettivi, tra cui il numero di startup supportate negli anni, gli investimenti che hanno saputo generare e anche l’impatto sociale delle attività promosse, viene stilata ogni quattro anni.

Questo nuovo riconoscimento mette a confronto NaStartup, Acceleratore no profit di network e comunicazione nato 9 anni fa Napoli, con player al di fuori del contesto europeo: “Fin dalla sua fondazione, NaStartup ha promosso una cultura dell’inclusione e dell’apertura. Non abbiamo mai creato confini, né sui progetti da sostenere, né sulla provenienza o sul grado di sviluppo. Creando qualcosa dal basso che non esisteva siamo arrivati a farci notare nel mondo proprio per questa nostra nuova filosofia, che non preclude il contatto diretto con interi ecosistemi, favorendo incontri senza mediazioni, accelerando esperienze, talenti e la condivisione, in uno spirito mai egoistico e antagonistico», aggiunge Prigiobbo.

Ubi Global ha premiato NaStartup – fa sapere una nota – grazie ai numeri che ha saputo generare negli ultimi cinque anni: 50 sono le startup che si sono presentate e sono state promosse (di cui il 20% operanti nella social innovation) che hanno ricevuto il supporto della community, 30 i mentor che hanno offerto consigli agli startupper. E ancora 30 sponsor che hanno sostenuto il network che può contare sul supporto di 8mila persone, raggiungendone 30mila attraverso i suoi social media.

NaStartup è un progetto finanziato da privati: IdeaSolutions Holding e Quadronica, Kineton, con i partner Sartoria DA Napoli, Santa Chiara Boutique Hotel, Biancamore, Lauro.it, The Spark, Creazione d’Impresa e SUGC (Sindacato Unitario Giornalisti della Campania), sono alcuni dei sponsor che lo supportano. (Foto di Javier Allegue Barros su Unsplash )

© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Iscriviti alla newsletter